La legge per le aziende tessili sarà discussa tra poco alla Camera di Giancarlo Fossi

La legge per le aziende tessili sarà discussa tra poco alla Camera II testo del provvedimento distribuito ai deputati La legge per le aziende tessili sarà discussa tra poco alla Camera La situazione è grave e ancora oggi va peggiorando - La produzione dei filati di lana nel primo trimestre del '65 è scesa del 20% rispetto allo stesso periodo '64; le ordinazioni si sono ridotte del 30% - L'importazione di cotone già lavorato che nel '61 era di 3 mila tonnellate annue, nel '64 saliva a oltre 18 mila • Molti stabilimenti chiusi; ogni mese si perdono 12 milioni di ore lavorative (■Nostro servizio particolare) Roma, 17 settembre. Il provvedimento per la ristrutturazione e la riorganizzazione dell'industria tessile, presentato nei giorni scorsi a Montecitorio dai ministri dell'Industria e del Lavoro, Lami Starnuti e Delle Pavé, ha iniziato oggi il suo «iteri parlamentare. Il disegno di legge è stato stampato e distribuito, per cui subito dopo la riapertura della Camera (fissata per il 27 settembre) potrà essere sottoposto con urgenza all'esame delle competenti commissioni legislative. Nella relazione del ministri proponenti si conferma che, con questo schema, il governo non si propone soltanto di fronteggiare difficoltà transitorie, ma di dare possibilità dì ripresa ad una branca dell'industria le cui ripercussioni sono notevoli sull'andamento del ciclo economico breve, favorendo il riordinamento ed il potenziamento della capacità competitiva e della produttività delle imprese. La situazione appare in tutta la sua gravità attraverso un esame approfondito dell'andamento della produzione nazionale, della capacità competitiva, dell'andamento degli stocks e dell'occupazione operaia. I filati — sottolinea la relazione, occupandosi dell'andamento della produzione, con particolare riferimento al cotone — nel 1964 presentano una riduzione della produzione rispetto al 1963 dal 5 al 10%, i tessuti denunciano una diminuzione di oltre il 10%, le lane una riduzione del 10% (ma, nel primo trimestre del 1965, si sale al 20%), il livello delle ordinazioni risulta calato del 20% ed appare ulterior mente ridotto (30%) nel primo trimestre del corrente anno. Negli ultimi due anni l'indù stria tessile italiana ha visto rovesciare la propria posizione, in quanto a capacità competitiva, rispetto a quella degli altri paesi. Di qui, diverse conseguenze: non è stato possibile resistere all'accentuarsi delle importazioni in Italia (il cotone lavorato la cui importazione è salita da 3000 tonnellate annue fino al 1961 ad oltre ,18.000 tonnellate nel 1964); non si è po tuto mantenere allo stesso livello l'esportazione, sia sotto il profilo quantitativo che per il prezzo. La produzione lanie ra, che è stata sempre esportata in ragione del 45% del totale, è diminuita nel gennaio 1965, rispetto al corrispondente mese del 1964, di circa il 25%, pur con una forte riduzione dei prezzi. Il discorso è analogo per i Alati di raion, le cui esportazioni sono scese da 5.000.000 di chilogrammi del primo trimestre del 1964 a 3.200.000 nel corrispondente periodo del 1965. Le ordinazioni, aggiunge la relazione, sono diminuite del 20-30%, pur con prezzi ridotti; si manifesta una diffusa contrazione dell'occupazione operaia, a parte la completa chiusura di alcuni stabilimenti, per cui si è determinato nel recente passato un complesso mensile di ore non lavorate di oltre 12 milioni (nel solo settore cotoniero, circa 7 milioni). I motivi della crisi sono di doppia specie, taluni dovuti a fenomeni interni od esterni, altri strutturali e propri di una insufficiente organizzazione. II problema, perciò, osservano i ministri, va impostato contemporaneamente su due fronti: per superare la congiuntura avversa con la più ampia occupazione operaia e per la ripresa dell'attività sul piano interno e su quello Inter nazionale. Nella prima parte del disegno di legge, si deter mina in due anni la durata dei piani di ristrutturazione e di riorganizzazione aziendale destinati a migliorare la produ zione e ad accrescere la capacità competitiva. Si stabiliscono gli obiettivi che il piano deve prevedere e si stabilisce che le società risultate dalla fusione, le società Incorporate e quelle destinatarie degli apporti, nonché le stesse società incaricate dei servizi debbono essere costituite in forma di società per azioni o in accomandita per azioni o a responsabilità limitata, avendo per oggetto esclusivamente attività relative al settore tessile. Numerose agevolazioni fisca li e tributarie sono dirette a facilitare le concentrazioni l'ammodernamento delle imprese tessili esistenti, la costituzione di nuove società. Un fondo di 50 miliardi, da ricavarsi con l'emissione di obbli gazionl da parte dell'Imi, sarà utilizzato per il finanziamento delle imprese che partecipino ai piani di ristrutturazione di organizzazione aziendale e alle società costituite in attuazione degli stessi piani. In considerazione delle particola ri difficoltà del settore, si i previsto anche un contributo diretto ad incrementare l'èspoliazione dei prodotti tessili e ad organizzare mostre specializzate di settore in Italia e all'estero. In favore della manodopera sdmdcddtcpaiulffqnrpi si dispone il prolungamento da 180 a 360 giorni del periodo massimo di disoccupazione indennizzabile per gli operai che cesseranno dal lavoro entro due anni dall'entrata in vigore della legge in questione e l'istituzione di un triennio di particolari corsi di addestramento per 1 disoccupati con il diritto a percepire, in aggiunta alla indennità di disoccupazione, un assegno giornaliero di 500 lire. Una speciale gestione del fondo per l'addestramento professionale dovrà assicurare la qualificazione e riqualificazione dei tessili: a tal fine saranno spesi 5 miliardi all'anno per un triennio. Giancarlo Fossi

Persone citate: Lami Starnuti

Luoghi citati: Italia, Roma