L'intatta bellezza delle Cinque Terre in pericolo per una strada sbagliata

L'intatta bellezza delle Cinque Terre in pericolo per una strada sbagliata LETTERE Alm DIRETTORE L'intatta bellezza delle Cinque Terre in pericolo per una strada sbagliata / mille abitanti di Manarola, il paese più minacciato, si oppongono al progetto di Litoranea - Vogliono la strada, ma costruita in modo da non devastare il paesaggio naturale ed umano • Dobbiamo aiutarli nella loro giusta, civile battaglia Signor Direttore, L'articolo di Piovene pubblicato il 28 agosto dal Suo giornale è un omaggio bellissimo dedicato alla poesia della vita nelle Cinque Terre. Nessuno che sia stato in quei luoghi, non da turista frettoloso e svagato, potrà non fare sue quelle sensazioni e quel desideri a cui Piovene accenna a che sono eccitati dalla meraviglia che si prova a tro vare, ancora oggi, a pochi chilometri da casa, luoghi di cosi intensa e intatta poesia e cosi carichi di fascino. Ma Piovene, evidentemente, nel suo viaggio insieme al medico famoso non è arrivato a Manarola (il rifugio delle ore disperate di Renato Birolli); altrimenti sarebbe stato costretto a dare, oltre che una così precìsa fisionomia del luoghi come ha dato, anche un ritratto dei mille abitanti di quel paese che in questi giorni (e proprio domenica l'anima zione era al culmine) stanno battendosi per una causa che pare incredibile, se non fosse vera, In questa Italia 1965; e le figure degli abitanti non sa rebbero state certo di minore rilievo morale e civile rispetto alla intensità poetica dell'ani biente. Si tratta di questo: una strada statale arrivata come p<^1' dispetto dopo anni di attese e di richieste, per il modo come è stata fatta fino ad oggi e per come ne è progettate' il proseguimento, minaccia la in¬ tegrità di quell'ambiente e rischia di rovinare in modo irreparabile il territorio delle Cinque Terre e in particolare Manarola, con il programma, che alla resa dei conti si dimostrerà del tutto illusorio, di portare benessere e di contribuire allo sviluppo civile della comunità degli abitanti. È' accertato che tutto potrebbe avvenire senza che si verifichi il peggio: cioè potreb be arrivare la strada a collegare Manarola al mondo, senza che niente, o pochissimo, di quanto l'uomo ha costruito sulle colline a picco sul mare In generazioni di fatica, venisse seriamente compromesso (e la richiesta di Manarola è in realtà solo questa); ma la burocrazia che dopo venti anni si è mossa, chi la ferma più? La storia dì questa strada chiamata la Litoranea, che dovrebbe collegare a mezza sosta La Spezia e Levanto servendo le Cinque Terre, rivela, ancora ' una volta, la pesante insensibilità di organi tecnici dello Stato rispetto a quel patrimonio ambientale che è uno dei nostri beni più preziosi, e scopre la rattristante sordità di tanta parte della stampa le delle associazioni preposte alla tutela e alla difesa del paesaggio, che non hanno creduto di dover muovere un -dito per cercar di affrontare il problema in modo globale coerente e definitivo. Ma quella storia, fortunatamente, rivela anche la civiltà altissima degli abitanti, 1 quali, tenuti all'oscuro per anni sul reale andamento dei lavori e dei progetti, non efficacemente tutelati dalle amministrazioni locali, hanno provveduto in modo autonomo ad esprimere democraticamente il proprio parere in proposito e ora cercano, attraverso 1e stampa e l'opinione più qualificata, dì far valere le pro¬ ctncnprarnsrlsazrprie ragioni. E sono ragioni |msacrosante, espresse con una dignità meravigliosa, che dovrebbero fare arrossire chi rifiuta la discussione e chi, nei fatti, rifiuta quella collaborazione che essi ritengono indispensabile perché si eviti la rovina definitiva di quanto hanno di. più prezioso. Ha rotto il silenzio Franco Nasi su un quotidiano di Milano e a Manarola tutti gliene sono grati (e lo ringraziano anche coloro che, come me, hanno imparato a vivere da vicino questi problemi); ma é ormai necessario che si faccia il possìbile per evitare che si crei la psicosi dell'ineluttabile, se non si vuole che a fermare le ruspe dalla devastazione irrimediabile e definitiva dei luoghi siano, nel momento culminante, l cittadini di Manarola con un gesto disperato. Perché, gentile Direttore, te cose sono a questo punto; e se l manarolesl sono d'accordo nel ritenere le strade strumenti di progresso, e nel chiedere « la strada » che loro spetta di diritto per essere collegati al mondo, sono altrettanto convinti e d'accordo nel volere questa strada tracciata nel luogo più idoneo, e nei modi (tutti tecnicamente possibili) più consoni a valorizzare senza distruggere un ambiente naturale stupendo. Come vede, mi pare che sia rilevante l'interesse civile, e non solo estetico e paesaggistico, del fatto che mi per- ro che il Suo giornale, al quale mi lega, proprio per la sensibilità a questi problemi, un attaccamento e una ammirazione di vecchia data, non vorrà mancare di sostenere i cittadini di Manarola in una battaglia che li onora. Con 1 più distinti saluti. Architetto CARLO BASSI Milano, settembre. metto . segnalarLe. Sono slcu

Persone citate: Franco Nasi, Piovene, Renato Birolli

Luoghi citati: Italia, La Spezia, Manarola, Milano