Si costituisce dopo tre anni il comm. Gaino l'ex titolare della banca fallita ad Acqui?
Si costituisce dopo tre anni il comm. Gaino l'ex titolare della banca fallita ad Acqui? L'istituto di credilo travolto dal dissesto nel 1 Si costituisce dopo tre anni il comm. Gaino l'ex titolare della banca fallita ad Acqui? Alberto Gaino, 71 anni, è stanco e ammalato - Contro di lui c'è un mandato di cattura per bancarotta fraudolenta di alcune centinaia di milioni • Corre voce che anche suo figlio uni ingegnere quarantatreenne) e l'altro proprietario, Giovanni Sutto, vogliano presentarsi alla giustizia - Il deficit della « Sutto & Gaino » fu di quasi due miliardi (Nostro servizio particolare) Acqui, 15 settembre. Il commendator Alberto Gaino di 71 anni — ex titolare della banca « Sutto d Gaino» di Acqui travolta da una crisi all'inizio del gennaio 1962 e poi posta in liquidazione coatta — intcnderebbe costituirsi dopo tre anni di latitanza. Ili banchiere infatti, assieme\col figlio ing. Tommaso di 1,3 anni, procuratore legale della banca è all'altro titolare Giovanni Sutto, quarantunenne, è colpito da un mandato di cattura 'firmato l'8 ottobre 1962 che li accusa di bancarotta fraudolenta per alcune centinaia di milioni, I tre riuscirono a fuggire prima della decisione del magistrato: finora si sono resi irreperibili; vane sono risultate tutte le indagini per scoprire il loro rifugio. In questi giorni si è diffusa insistente la voce che il più anziano dei tre banchieri tenda costituirsi, ammalato — sembra che in questo periodo di latitanza sia stato sottoposto a un intervento chirurgico — il comm. Alberto Gaino non intenderebbe più continuare a vivere nascosto, col continuo timore di ve- ulte scoperto. Di qui la deci- sione di costituirsi, nella spe- ranza anche di poter ottenere la libertà prouuisoria, in considerazione proprio delle sue condizioni di salute. I difensori del Gaino avrebbero infatti già fatto sondaggi presso la magistratura inquirente proprio per esaminare quali possibilità sussistano che venga accolta una richiesta di libertà provvisoria per il banchiere dopo la sua costituzione. Si dice che alla costituzione del comm. Gaino potrebbero seguire quelle dell'altro socio della banca fallita, in-Abbattuto, Giovanni Sutto, e del procuratore, ing. Tommaso Gaino. D'altra parte in caso di costituzione i tre potrebbero ottenere il diritto alla liberazione entro sei mesi se, per quel termine, il giudice istruttore non potesse giungere alla conclusione dell'istruttoria e al relativo eventuale rinvio a giudizio dei prevenuti. Difficilmente l'istruttoria potrà essere conclusa entro quella data: il tribunale ha dovuto nominare alcuni periti che dovranno esaminare tutta la contabilità della banca e I periti, proprio recentemente, hanno chiesto un nuovo rinvio. Salvo intoppi, non presenteranno le loro conclusioni prima di sei mesi. A questo punto il giudice istruttore dovrà esaminare i documenti, passare gli atti al P.M. per la requisitoria scritta e quindi pronunciare la sentenza istruttoria. Forse è proprio questo for zato rinvio delle decisioni del giudice che pub avere spinto il comm. Gaino ed eventualmente i suoi amici e soci a esaminare la possibilità di costituirsi. La crisi della < Sutto d Gaino » — fondata nel 1931, da Alberto Gaino e dal padre dì Giovanni Sutto, Tommaso, poi deceduto — imitò nei primi .giorni del gennaio 1962. I tifo lari per qualche giorno fecero fronte con i propri fondi di cassa alle richieste sempre più pressanti dei risparmiatori, che ritiravano i loro depositi alle prime voci di dissesto: quindi, nell'impossibilità di far fronte alla situazione, chiesero l'intervento della Banca d'Italia. Gli amministratori della banca vennero sospesi da ogni attività e fu nominato commissario straordinario il dottor Panizza, di Alessandria; alla sua morte, gli successe il prò/. Cerri, di Torino, mentre la banca rat iva messa In liquidazione coatta. L'istituto di credito, ormai in stato di dissesto, veniva rilevato dalla < Cassa di Risparmio » di Torino che, colmando il € deficit» di un miliardo e 750 milioni con il i attributo dell'* Istituto San Paolo » e della « Banca di Novara ». provvide al risarcimento di tutti i creditori. Nel frattempo l'autorità qui ilizlaria iniziava un'istruttoria nei confronti dei due titolari e del procuratore legale: nel corso delle prime indagini, ricevuta una relazione del liquidatore prof. Cerri, disponeva il mandato di cattura per ban caretta fraudolenta, mandato che non poteva venire eseguito essendo i tre riusciti a fuggire poche ore prima del provve dimento. f, m. Alberto Gaino, 71 anni, Vex banchiere di Acqui
Luoghi citati: Acqui, Alessandria, Torino
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