I sindacati chiedono di ridurre il numero dei dipendenti statali di Fausto De Luca

I sindacati chiedono di ridurre il numero dei dipendenti statali Durante £ enttaqui con il ministro Preti I sindacati chiedono di ridurre il numero dei dipendenti statali II progetto del governo prevede una diminuzione del 20 per cento tra i dirigenti, col blocco delle assunzioni e l'uscita dei pensionati - I lavoratori vorrebbero la stessa riduzione in tutti i ruoli, per ottenere migliori aumenti salariali (Nostro servizio particolare) Roma, 15 settembre. Dopo la tensione dei giorni scorsi tra ì sindacati degli statali e il governo in merito alle progettate leggi sul riordinamento dei ministeri e delle carriere, sem: bra aprirsi oggi una fase dì distensione. L'incontro tra il ministro della Riforma bu-rocratica on. Preti e ì sindacalisti è stato « cordiale » e tutti gli intervenuti hanno manifestato la volontà di collaborare alla soluzione delle questioni controverse. Uno dei punti spinosi, secondo quanto ha dichiarato l'on. Preti, riguarda la riduzione del 20 per cento del personale, da attuare mediante il blocco delle assunzioni in alcuni settori e mediante l'esodo volontario a condizioni particolarmente vantaggiose. Nel progetto di legge sulle carriere già pronto tale riduzione è prevista per il ruolo dei dirigenti. I sindacati vogliono invece che la riduzione sia fatta per tutti i ruoli (anche quelli inferiori), poiché con la riduzione degli organici sarà possibile realizzare economie con le quali migliorare gli stipendi. I sindacati aggiungono che, se la riduzione fosse fatta solo per i dirigenti (insieme con il riassetto delle retribuzioni), le altre categorie non beneficerebbero delle economìe e dei successivi miglioramenti. A loro giudizio, così com'è congegnata, la legge-delega prevede un trattamento di favore per gli alti dirigenti, discriminando i ruoli inferiori. II ministro Preti ha obbiettato che è diffìcile, in concreto, attuare con rapi' dita e in via generale il prin cipio della riduzione del 20 per cento. Comunque, « t punti di vista del governo e delle organizzazioni sin dacali non sono molto di stanti e un punto di vista comune è probabilmente raggiungibile ». Un ristret to comitato, con un rappre sentante per ogni organiz zazione sindacale, tornerà a riunirsi domattina con il mi nistro per approfondire nei dettagli la complessa que stione. Da parte dei sindacati è stato confermato il giudizio positivo dato dal mini stro Preti sull'incontro di stamane. Tuttavia essi ri tengono che il superamento delle divergenze richiederà un impegnativo, e forse non troppo rapido, lavoro. Ad ogni modo, i progetti di legge già elaborati non saran no portati in Consiglio dei ministri, prima che si rag' giunga un accordo su di essi. Secondo la Cisl è necessa rio che siano rispettati modi e i tempi della rifor ma già concordati, e cioè: conglobamento (già in attuazione), riordinamento dei ministeri (precisandone le funzioni, decentrandoli, semplificando le procedure), riordinamento delle carriere e delle qualifiche del perso naie, riassetto delle retribuzioni. « Si dovrà compie re, nel riassetto delle retribuzioni, una operazione ra dicale di giusto equilibrio, ordine e pulizia, sopprimen do in tutti i settori e a tutti i livelli non soltanto i get toni di partecipazione ai Consigli di amminietrazio ne e ai collegi sindacali, ma tutti i diritti, proventi e compensi comunque denominati e percepiti, non giustificati da condizioni assolutamente particolari di ri echio o disagio ». «E' in tale sede — prò' segue la Cisl — che con le economie derivanti dalla soppressione dei gettoni e diritti, dalla riduzione de gli organici, dalla soppres sione del lavoro straordina rio (totale per i dirigenti, parziale per i ruoli inferiori ) si potranno determina re i nuovi stipendi ». Que sti accordi, secondo la Cisl, sono stati adesso modificati da « interferenze palesi occulte ». Fausto De Luca ms

Persone citate: Preti, Preti I

Luoghi citati: Roma