La posizione della Fiat nel mercato germanico
La posizione della Fiat nel mercato germanico La posizione della Fiat nel mercato germanico La Casa torinese prima tra le straniere nelle immatricolazioni Le conferenze stampa - Rievocata la figura del dott. Pestelli (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 15 settembre. La vigilia dell'inaugurazione del Saloìic è stata occupata per intero dalla consueta serie di convegni e conierenze-stampa. Una nota particolarmente toccante si è avuta al ricevimento offerto ai giornalisti dall'Associazione tedesca dei costruttori di autoveicoli: nel discorso di benvenuto pronunciato da Arthur Kcser, capo ufficio stampa della Mercedes-Benz, e stata ricordata la figura di Gino Pestelli, il direttore stampa e propaganda Fiat, recentemente scomparso: € Per la prima volta — ha detto Kcser — il dottor Pestelli non è più qui con noi, e tutti sentiamo il peso di questo vuoto, la mancanza di un grande amico che ci è stato maestro illustre per tanti anni ». Un minuto di commosso silenzio ha fatto seguito alle parole cosi umane del collega tedesco. Ancora la figura d< Gino Pestelli è stata rievocata nel corso del signorile ricevimento che la Fiat ha offerto in un grande albergo, presenti numerosissimi giornalisti tedeschi e di altri paesi. Ha ricordato lo scomparso il gr. uff. Piero Bonelli, presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Fiat e direttore dell'esportazione Fiat, il quale ha poi illustrato la posizione della Casa torinese sul mercato tedesco: una posizione brillantissima, tenuto conto della poderosa concorrenza della industria automobilistica locale. Al riguardo, il gr. uff. Bonelli ha fornito qualche dato: anzitutto la Fiat occupa in Germania il primo posto tra le Case straniere, con il sei per cento del totale delle immatricolazioni (un volume di vendite pressoché eguale a quello della Mercedes); nei primi otto mesi di quest'anno sono stati immatricolati sul mercato germanico 60.500 autoveicoli Fiat, con un aumento del dicci per cento rispetto allo stesso periodo del 1961,. Attualmente la Deutsche Fiat dà lavoro in Germania a tremila persone; possiede a Heilbronn un grande impianto di montaggio e una razionale officina ricambi che provvede alle necessità di tutto il territorio tedesco; inoltre operano cinque filiali e oltre mille punti di vendita. Una importante filiazione della Fiat è, sempre a Heilbronn, lo stabilimento Karosseriewerken Weinsberg, che fabbrica stampi ed attrezzature per carrozzerie con un grosso giro di affari. Tra l'altro produce il tetto apribile metallico (molto richiesto in Germania) per molti modelli Fiat, compresa la € S50 ». La forza della Casa torinese nella Repubblica Federale, ha detto il gr. uff. Bonelli, è di .essersi dedicata fin dall'inizio della ripresa postbellica a una organizzazione capillare di assisterteli. Gli ottimi risultati commerciali raggiunti quest'anno avranno certo un ulteriore impulso dalla nuova versione sportiva della c 850 ». Tra le altre riunioni della giornata, ricordiamo quella organizzata dalla Volkswagen, durante la quale il presidente prof. Nordhoff ha ricordato le tappe dello sviluppo della casa di Wolfsburg, (proprio oggi la fabbrica ha festeggiato l'uscita della diecimilionesima vettura, e l'avvenimento è stato ritrasmesso in ripresa televisiva diretta nella stessa sala dove si teneva la conferenza-stampa). L'alta personalità dell'industria tedesca ha poi avuto parole di ammonimento precisando che in questo 1965 si è registrato per la prima volta dopo molti anni I un deficit nella bilancia com¬ merciale dello Stato (da tre a quattro miliardi di marchi), fatto che dovrebbe indurre a « profonde riflessioni », a cercare di c cambiar rotta in tempo per evitare di andare ad incagliarsi sugli scogli». f. b.
Persone citate: Arthur Kcser, Gino Pestelli, Pestelli, Piero Bonelli
Luoghi citati: Francoforte, Germania
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