Non vuole lasciar partire un altro figlio ne aveva giù perso uno, e ora il marito

Non vuole lasciar partire un altro figlio ne aveva giù perso uno, e ora il marito Troppi emigranti non tornano a casa Non vuole lasciar partire un altro figlio ne aveva giù perso uno, e ora il marito E' la vedova di Umberto Di Nenna (Avellino) alla quale abbiamo portato 1 milione de « La Stampa » - L'anno scorso il figlio maggiore morì sul lavoro in Svizzera - Il padre (50 anni) andò a sostituirlo: ha perso la vita a Mattmark - Ora un altro figlio è stato chiamato a Zurigo - Ma la vecchia mamma si ribella: «No, tu non partirai» (Dal nostro corrispondente) Napoli, 15 settembre. Con un lungo giro in automobile di 650 chilometri nel Molise ed in Campania, ieri notte abbiamo completato la distribuzione delle offerte dei lettori de « La Stampa» ai familiari delle vittime di Mattmark. Alle quattro famiglie (residenti una presso Isernia, due nell'Alta Irpinia, ed un'altra nelle campagne di Pompei) sono stati consegnati complessivamente h milioni e mezzo di lire. Le vedove, i genitori e gli orfani hanno ringraziato con semplici parole per il gesto di solidarietà del Piemonte, per questa grande manifestazione d'affetto in un momento di tanto dolore. A Bisaccia (Avellino), vi vono i genitori di Donato Arminio, che aveva 20 anni. due poveretti sono ancora increduli della sciagura che si è abbattuta su di loro. Ci hanno chiesto se dovevano proprio indossare il lutto. Nella comunicazione ufficiale giunta ai familiari, il già vane era dato disperso e il sindaco — unica autorità arrampicatasi alla loro casetta di campagna tra i monti dell'Alta Irpinia per recare un po' di conforto — Zi aveva esortati a sperare nella Provvidenza. Hanno atteso pregando e piangendo. Ma Donato non tornerà. A Montella (Avellino), Rosa De Simone, di 60 anni, vedova dell'operaio Um berto Di Nenna, non fa che piangere. Ha già perduto, per un infortunio sul lavo ro in Svizzera, un figlio, Luigi di 20 anni. Il giovane lo scorso anno restò folgo rato da una scarica elettrica nel manovrare un montacarichi. Per sostenere la fami glia, composta dalla moglie e da altri due figli, Umberto Di Nenna aveva sosti tuito nel lavoro il figlio in Svizzera. Aveva già cin quant'anni, ma lo animava una grande forza di volon tà: voleva sollevare un po' suoi dalla miseria, guada gnare abbastanza per permettere ai familiari di affittare un appartamento un po' più abitàbile. La vedova s-' oppone ora che l'altro figlio, Salvatore, di 20 anni, prossimo a diventare padre parta per la Svizzera. Ha ricevuto da un'azienda di Zurigo un'offerta di lavort e dovrebbe raggiungere il cantiere entro il 20 settembre. Lui vuole andare perché qui in Italia non ha possibilità di trovare lavoro. Spera di riuscire a vincere le resi¬ stenze della moglie, diciottenne, e della madre, che continua a ripetergli: « No, tu non partirai ». Ad Acquaviva d'Isernia, insieme agli anziani suoceri, troviamo la sventurata sposa Pasqualina Delle Donne, di 18 anni. E' intontita dal dolore e diverse volte è stata colpita da malore nel piccolo cimitero ove è stata tumulata la salma del marito, Reginaldo Petrocelli, di 30 anni. La piccola orfana, Giovannella, di due anni, non può capire il dolore della madre e la sua irrequieta vivacità contrasta con la triste atmosfera che regna nell' umile casa. A Pompei, in disperata attesa di notizie del figlio disperso, Antonio Cesarano, è la madre Angela di 63 an ni. Anche lei si illude, non vuole credere che ormai tutto è finito. Veste di nero da più di vent'anni, da quando le morì il marito e rimase vedova con sei ragazzi. L'ultimo, Mario, di 20 anni, attualmente solda to, è presso di lei per con, solarla. Della nuora, che risiede in Svizzera, non ha notizie da due settimane. Non sa quando ritornerà a casa oppure se cercherà lavoro lag giù per rifarsi una vita. El la spera che il figlio Mario, che presta servizio militare in provincia di Udine, sia dispensato dal ritornare in sede. E' stanca alla sua età di lavorare, troppe disgrazie le hanno fiaccato le forze e senza l'aiuto del figlio, rimastole come unico sostegno, non ce la farebbe a vi- A. Luise vere.

Persone citate: Acquaviva, Antonio Cesarano, Donato Arminio, Giovannella, Nenna, Pasqualina Delle Donne, Reginaldo Petrocelli, Rosa De Simone, Umberto Di Nenna