Sono rifugiati in Austria i criminali che spararono contro la caserma degli alpini

Sono rifugiati in Austria i criminali che spararono contro la caserma degli alpini L'attentato dell'altra notte al Paeao di Resia Sono rifugiati in Austria i criminali che spararono contro la caserma degli alpini Appena i militari risposero al fuoco e giunsero i rinforzi di carabinieri e polizia, i terroristi fuggirono verso il confine - Per non essere inseguiti si lasciarono alle spalle bombe ad orologeria che esplodevano a brevi intervalli una dall'altra - Al di là della frontiera si sentono tranquilli (Dal nostro' corrispondente) Bolzano, 14 settembre. ' .Dopo l'attacco armato contro la Casermetta di itn distaocamento di alpini, nei pressi del valico di Resia, la vigilanza dei reparti dell'Esercito e della Polizia, che presidiano i valichi di confine e gli obiettivi militari, è stata intensificata. La fuga dei terroristi nel territorio austriaco, dopo la furibonda sparatoria, ha Impedito che essj potessero essere inseguiti. Sul posto dell'agguato 'sono stati rinvenuti 120 bossoli di armi automatiche, undici tubi di ordigni esplosivi muniti di sistemi ad accensione, in parte manuale e in parte ad orologeria. Quattro di attesti ordigni, che possono essere definiti « piccoli mortai» o * lancia-razzi», erano rimasti inutilizzati in seguito alla pronta reazione dei militari attaccati e al sollecito affluire dèi rinforzi. Malgrado che ■ la linea di collegamento telefonico che collega' il distaccamento di Passo Resia al comando del battaglione, dislocato a MalIcs, fosse stata interrotta da un'esplosione, l'allarme era stato' dato tempestivamente per .via radio. Cib ha costretto i terroristi a ripiegare anzitempo, prima di poter portare a termine completamente la azione a fuoco. Com'è noto, i criminali si sono avvicinati alla casermetta, che dista meno di cinquecento metri dal crinale del con/ine austriaco, col favore delle tenebre, celandosi fra le abetaie che fasciano i costoni delle montagne circostanti. La furibonda sparatoria di un centinaio di colpi di arma automatica contro la casermetta aveva lo scopo di far uscire all'avèrto gli alpini, i quali invece si sono disposti in posizione di sicurezza, defilati al tiro degli aggressori, rispondendo vigorosamente al fuoco. La tattica dei militari Ila consentito di sventare la sorpresa. I reparti di pronto impiego dei carabinieri e della P.S., affluiti sul posto dopo che era stato dato l'allarme, non hanno potuto compiere un'azione di aggiramento dei criminali, perché questi si sotto dati prontamente alla fuga dopo aver lanciato gli ordigni esplosivi con i loro rudimentali lancia-ra«2l. Inoltre, nella boscaglia erano state disseminate bombe ad orologeria, che sono state fatte deflagrare a intervalli di un'ora l'una dall'altra, per rendere più difficoltosa l'azione di inseguimento. Questa nuova puntata armata di elementi filtrati dal territorio austriaco — è sfato fatto osservare in ambienti responsabili — conferma l'esistenza di elementi del tutto insensibili anche allo sdegno generale provocato dal recente proditorio assassinio di Sesto Pusteria, dove sono stati uccisi due carabinieri. Si tratta, indubbiamente, di uomini sordi ad ogni richiamo e chiunque, anche in Austria, abbia il senso del limite e il potere per reagire dovrebbe assicurare il loro definitivo isolamento. Il non farlo sarebbe, prima di tutto, una dimostrazione pericolosa di debolezza politica, che non potrebbe trovare certo attenuanti, sia per quanto riguarda la soluzione della controversia dell'Alto mAdige, sia per quanto si riferisce alla comune difesa dalle influenze estremiste ohe mi<nacoiano l'Europa. Occorre effettivamente che l'Austria adotti quei concreti provvedimenti recentemente preannunciati, atti a porre, una volta per sempre, in condizione di non più nuocere i fautori della violenza, ohe si annidano nei suo territorio. Il fatto che un nuovo gruppo di terroristi abbia potuto penetrare nel territorio italiano, munito di armi automatiche e anche di altri più pesanti mezzi offensivi, non depone certa- drcsPeuPrnFtrPttc mente a favore della solerzia delle autorità di pubblica sicurezza di oltre con/ine. Fra l'altro è risultato che i congegni ad orologeria usati sono di fabbricazione tedesca. Poiché il calibro dei proiettili esplosi corrisponde a quello usato dagli assassini di Sesto Pusteria, non si esclude tuttora l'ipotesi che gli autori del nuovo agguato siano Bteger, Forer, Oberlechner e Oberleiter, identificati come gli autori del duplice crimine di Sesto Pusteria. Contro di essi l'autorità austriaca aveva a suo tempo spiccato mandato dì cattura, anche in seguito al¬ l'attentato al Brenner-Express, il direttissimo Monaco-Milano, sul quale, nell'autunno dello scorso anno, era stata collocata, alla stazione di Innsbruck, una grossa carica di dinamite, che fortunatamente era stata scoperta da un agente di P. S. al Brennero, in occasione di un'ispeaione. Perché gli attacchi; armati contro le forze dell'ordine dis locate in Alto Adige possano cessare, o quanto meno dimi nuire, è necessario che la po Uzia austriaca intervenga nei confronti dei quattro fuori usciti e dei loro complici. Da Innsbruck si segnala che il ministro degli Esteri austriaco, Kreisky, il quale ha tenuto alcuni comizi elettorali nel Tiralo in previsione delle elezioni regionali del 17 ottobre prossimo, è stato disturbato numerose volte dagli interventi del dott. Norbert Burger, ex assistente presso l'Università di Innsbruck, uno dei principali esponenti del terrorismo austriaco. Burger e alcuni suoi complici, che dovranno essere processati prossimamente Graz per detenzione abusiva di esplosivi, sono intervenuti, nel corso di alcuni comizi a Kematen, a Fulpmes e ad Aa-ams, in tono aspramente polemico contro il ministro per esaltare e propagandare l'attività dei fautori della violenza. e. p.

Persone citate: Burger, Kreisky, Norbert Burger