Si è dimesso per i troppi debiti il consiglio dell'ospedale di Saluzzo

Si è dimesso per i troppi debiti il consiglio dell'ospedale di Saluzzo Si è dimesso per i troppi debiti il consiglio dell'ospedale di Saluzzo La crisi scoperta esaminando i bilanci degli ultimi anni - Il passivo sarebbe di duecento milioni - Gli stessi medici attendono da mesi la loro quota sulle cifre versate dalle mutue (Dal nostro inviato speciale) Saluzzo, 14 settembre. La notizia delle dimissioni del presidente e del consiglio d'amministrazione dell'Ospedale Civile di Saluzzo ha impressionato tutta la città. Nessuno ignorava che la situazione'dell'ente era tutt'altro che florida, si conoscevano le cifre dei crediti vantati da alcuni fornitori, si sapeva che c'era del malumore anche fra i medici, ma si riteneva che, come altre volte, la crisi sarebbe stata risanata in parte con il recupero dei crediti che l'ospedale vanta a sua volta nei confronti degli enti mutualistici, e in parte con l'aiuto di una banca che spesse volte in passato è intervenuta a risolvere situazioni di questo genere. Invece in questa circostanza il « salvataggio > non è stato operato, o almeno le cose non sono andate in modo da tranquillizzare completamente gli amministratori, che hanno preferito dimettersi. La lettera con le dimissioni è partita la scorsa settimana alla volta del prefetto di Cuneo, il quale ha ora davanti a sé la scelta fra tre soluzioni: accettare le di missioni e nominare un altro presidente dell'ospedale; respingerle, e chiedere agli attuali amministratori elementi di chiarificazione; inviare un commissario con il preciso sco po di mettere ordine e luce nella vicenda, che presenta alcuni lati oscuri. L'attuale consiglio d'amministrazione è in carica dalla metà di maggio, quando alla presidenza dell'ospedale civile di Saluzzo venne nominato dal prefetto di Cuneo il dottor Giuseppe Savio, un giovane funzionario di banca che faceva già parte del consigilo di amministrazione scaduto nel dicembre scorso e che era presieduto dal rag. Milano; insieme col dottor Savio (iscritto alla de) facevano parte del passato consiglio anche il segretario del psi di Saluzzo Pietro Gonzo e il socialdemocratico cav. Pierino Bonino, entrambi confermati nella carica, mentre il democristiano Piero Gallo è stato sostituito al posto suo e a quello del dott. Savio, diventato presidente, sono subentrati l'indipen dente dott. Silvio Giletta, dirigente diazienda, e l'artigiano Ludovico Didò, indipendente di sinistra. I nuovi amministratori si so no trovati a dover affrontare una situazione piuttosto pesante. I debiti ammontavano a circa duecento milioni. Inol tre, rivedendo i bilanci consuntivi degli ultimi anni 6 venuta alla luce una crisi prò fonda, soltanto in parte rime diabile con interventi immediati. La situazione patrimoniale dell'ente presenta una sola voce teoricamente attiva: la proprietà di una cascina di ottanta giornate ricevuta in do nazione da una signora defun ta nel 1938, con la clausola che non sarebbe mai stata venduta. Il valore della cascina si aggira oggi sui centotrenta mi lioni. Essa può essere ceduta soltanto a condizione che la clausola testamentaria della donatrice sia dichiarata nulla da un tribunale: il che pare legalmente possibile, ma richie de del tempo. Altri intralci bu rocratici alla vendita della prò prietà sono il fatto che su d essa è stata accesa un'ipoteca par un mutuo contratto con un istituto di credito locale che occorre il consenso degl eventuali eredi della donatrice; che bisogna tenere conto del diritto di prelazione concesso dalla legge all'attuale affittuario. Tutte difficoltà superabili, ma che non possono essere risolte in pochi giorni. Anche ammesso che la vendita fosse realizzata in un tempo relativamente .breve, la somma che se ne ricaverebbe non sarebbe in ogni modo sufficiente a far fronte a tutti gli impegni. Fornitori di cose indispansabili alla vita di un ospedale (medicine, generi alimentari, combustibile per il riscaldamento) vantano dei crediti ormai annosi; gli stessi medici affermano di aspettare da molti mesi la corresponsione delle quote loro spettanti sulle cifre versate dalle mutue: pare che di queste quote non sia mai stata loro comunicata l'entità. Il personale dell'ospedale, in tutto novanta elementi fra sanitari, infermieri, suore, impiegati amministrativi, uomini di fatica, costa per i soli stipendi sei milioni e mezzo il mese. Questa somma è stata sempre regolarmente pagata, per cui un'eventuale agitazione sindacale — che è pure stata prospettata negli scorsi giorni e poi non attuata in attesa di un chiarimento della situazio ne — riguarderebbe soltanto i medici per le quote non rice vute sui versamenti effettuati dagli enti mutualistici. Proprio il primo settembre è stato nominato primario del l'ospedale per il reparto medicina il prof. Giorgio Mauro, vincitore del concorso indetto mesi fa; come ultimo atto del consiglio di amministrazione uscente egli ha ricevuto anche la carica di direttore sanitario dell'ente, in un momento certamente molto difficile per la vita dell'organismo. L'ospedale civile di Saluzzo ha una disponibilità di 240 letti e dispone dei reparti di medicina chirurgia, radiologia. Attualmente vi sono ricoverati un centinaio di pazienti. Con le dimissioni del consi glio di amministrazione è stata portata davanti all'opinione pubblica cittadina una situazione di grave disagio: è probabile che nella decisione degli amministratori sìa anche entrata la volontà di sotto porre in modo clamoroso sia alle autorità comunali sia a quelle di governo un problema che potrebbe assumere aspetti angosciosi. g. d. c.

Persone citate: Giorgio Mauro, Giuseppe Savio, Ludovico Didò, Pierino Bonino, Piero Gallo, Saluzzo Pietro, Silvio Giletta

Luoghi citati: Cuneo, Milano, Saluzzo