Delirante entusiasmo in Brasile per il generoso discorso di Saragat di Francesco Rosso

Delirante entusiasmo in Brasile per il generoso discorso di Saragat Nella stupenda baia di Rio, un'accoglienza trionfale Delirante entusiasmo in Brasile per il generoso discorso di Saragat Aperto consenso popolare per gli accenni del Capo dello Stato ad una politica sociale ardita e innovatrice e ad una più stretta collaborazione fra l'Europa e l'America Latina - L'incontro del Presidente con il governatore Lacerda - Saragat e il ministro Faniani attesi oggi a San Paolo dalla comunità italiana (Dal nostro inviato speciale) Rio de Janeiro, 11 sett. Stamane, atterrando all'aeroporto di Rio de Janeiro, il presidente Saragat appariva visibilmente commosso. Quella gran folla che lo acclamava agitando piccole bandiere tricolore, il suo nome ripetuto in coro fra evviva e applausi creavano un'atmosfera alla quale era difficile sottrarsi. E tutta quella gente che era accorsa all'aeroporto per accogliere trionfalmente il Capo dello Stato italiano, non erano soltanto nostri connazionali, in cui vibrava più fòrte la corda della nostalgia, ma erano brasiliani nella stragrande maggioranza perché, come ha detto Saragat nel discorso di ringraziamento fatto dopo il pranzo ufficiale offertogli dal governatore di Rio de Janeiro, il signor Carlos Lacerda, il gran flusso degli emigranti italiani si è indirizzato verso altri Stati della Federazione, soprattutto nello Stato di San Paolo, Cercare le cause del travolgente entusiasmo' con cui Rio de Janeiro ha accolto il nostro Presidente è abbastanza agevole; tradizioni comuni, affinità religiose e culturali, sono certo fattori importanti, ma da sole non giustificherebbero ancora lo slancio, con cui i carioca (così -si"chiamano gli abitanti di RioJ sono ac-Lcórsi alVdèrbjportÓ^' épfìói\fatto siepe lungo il ^tragitto percorso dal corteo presidenziale fino al monumento ai Caduti, e da. qui al palazzo dèi governatore La L , cBrdà; per salutare "Gìusep- pe Saragat. A tanto entusiasmo ha contribuito, penso, il discorso che il Capo dello Stato italiano ha pronunciato ieri scià nella sontuosa sala del Congrèséo federale a Brasilia, adornato con grandi ghirlande di preziose orchidee policrome. Un discorso che, stranamente ignorato dal giornale ufficiale del governo, il Corriere Brasiliano, è stato invece riprodotto integralmente da quasi tutti i quotidiani di Rio de Janeiro. Da quel discorso, i brasiliani hanno compreso il nuovo aspetto della politica europea verso l'America Latina, un indirizzo che può essere attribuito al ministrò degli Esteri Fanfani il quale l'espose lucidamente a Roma in un incontro conviviale coi diplomatici del Centro e Sudamerica. Noi non abbiamo grandi capitali da investire nell'America Latina, tuttavia possiamo svolgere un ruolo molto importante per aiutare questi popoli a superare le loro attuali difficoltà non soltanto fornendo assistenza tecnica, ma inviando esperti che possano indicare ai latino-americani come risolvere problemi economici e sociali che noi stessi abbiamo dovuto affrontare e risolvere. In sostanza, l'Italia non viene in Sudamerica con orgogliosi principi di prestigio, né intende scavalcare nessuno, e tanto meno porsi in antagonismo con gli Stati Uniti. Gli antichi, intensi vincoli di sangue, che ci uniscono al Sudamerica per la presenza di tanti italiani, ci consentono di affiancarci agli altri Paesi nell'offrire il nostro aiuto a questo continente che, come ha detto Fanfani, potrebbe diventare un esplosivo campo di attività comunista se i gravi problemi sociali che lo affliggono non saranno risolti al più presto. Proprio questi accenni ad una politica sociale ardita ed innovatrice, ad mia più equa distribuzione della ricchezza, che il presidente Saragat ha fatto nel suo discorso di ieri al Congresso federale, hanno sollevato l'entusiasmo dei presenti in sala che lo hanno sovente interrotto con intensi ap plausi e lo hanno salutato alla fine con un'ovazione trionfale. Stamane, a Rio, .quell'entusiasmo si è ripetuto in misura ancor più accentuata. Giunto con un aereo speciale messo a sua dispo sizione dal presidente brasiliano Humberto Castelo Branco, il presidente Saragat ha atterrato all' aeroporto poco dopo mezzogiorno. Consueti schieramenti idi truppe e bande musica ìli che eseguivano gli inni [nazionali, ma gli occhi di Saragat erano rivolti a quella gran folla che lo acclamava con entusiasmo commovente. Formatosi il corteo ufficiale, Saragat si è arrestato dinanzi al monumento ai Caduti per deporre una grande corona di fiori scarlatti. La scena era imponente, solenne. L'armonica costruzione architettonica del monumento campito sull'azzurro della più bella baia del mondo, dominato dalle morbide linee della chiesina coloniale della Madonna della Gloria, con ì militari schierati sulle scalee e sulle altane, formavano un quadro di suggestione struggente. • Dopo la cerimonia al monumento ai Caduti, il presidente Saragat si è recato al Palazzo Guanabara, dove il governatore Carlos Lacerda lo ha accolto con fervide paróle di amicizia e lo ha poi intrattenuto aaV un pranzo ufficiale cui hanno partecipato tutte le autorità italiane e brasiliane. Nel discorso pronunciato al brindisi, il ^presidente Saragat ha esaltato le bellezze naturali ed architettoniche di Rio de Janeiro, città in cui le più spregiudicate arditezze verticali si inseriscono mirabilmente nelle armoniose curve della baia, ed ha ricordato che l'Italia partecipa attivamente alle wani■festaziohi per le celebrazioni del quarto centenario della fondazione della città. Nel pomeriggio, mentre il presidente Saragat riposava dalle intense manifestazioni, il ministro degli Esteri Fanfani si intratteneva in lungo .colloquio col-suo. collega brasiliano Da Cunha al quale ha esposto in forma ufficiale il suo progetto di creare un istituto italo-latino-americano a Roma per la collaborazione più stretta e intensa sul piano economico, sociale e culturale, A sera il presidente Saragat ha offerto un pranzo ufficiale nei saloni del Grand Hotel Copacabana, dove alloggia durante la sua permanenza a Rio, al presidente Castelo Branco ed alle personalità italiane e brasiliane. Al termine del pranzo egli ha assistito all'opera « Il Barbiere di Siviglia » messa, in scena dal Teatro dell'Opera di Roma. Domattina il presidente Saragat e l'on. Fanfani proseguiranno per San Paolo dove si incontreranno con la vasta comunità italiana stabilitasi in quella metropoli. Francesco Rosso II. presidente Saragat all'arrivo a Rio de Janeiro ha consegnato a Carlos "Lacerda, governatore dello Stato di Guanabara, un'alta onorificenza della Repubblica italiana. Al centro il ministro Fanfani (Telef. A. P.)