Si riapre il Concilio

Si riapre il Concilio II premente e il lutux*a della CJhiessa ' ' ' - i ■■ ■ -— ■1 1 . \ Si riapre il Concilio Martedì avrà inizio, nella basilica di San Pietro in Roma, la quarta — e probabilmente ultima — sessione del Concilio Vaticano II. Indetto tre anni or sono da Giovanni XXIII, sarà chiuso da Paolo VI prima di Natale. Restano da votare alcuni dei documenti pivi importanti, tra cui quello tanto discusso sulla libertà religiosa. Ma al di là dei risultati che si tradurranno In nuove leggi della Chiesa, il Concilio ha già rappresentato un grande fatto nuovo nella storia del mondo cattolico, per il suo « aggiornamento » alle realtà della vita contemporanea. Il prof. A. C. Jemolo, con la competenza che tutti gli riconoscono, in questo articolo fa il punto sui lavori, sulle prospettive e sulle conseguenze del Concilio. L'ultima sessione del Concilio non si apre nel clima di grandi speranze che in molti — non in chi da anni segue attentamente la vita della Chiesa — ne avevano accompagnato gli inizi. Non ci saranno ritorni di fratelli separati; probabilmente usciranno attenuati od edulcorati i testi su cui più si appuntava l'attenzione generale, quello in tema di libertà religiosa, l'altro che avrebbe dovuto togliere all'antisemitismo ogni arma suscettibile di passare come di marca cattolica. Attraverso la già pubblicata costituzione dogmatica «De Ecclesia» sappiamo che, con tutte le parole di alto rispetto per la dignità dei vescovi, nulla è mutato alle posizioni poste dal primo Concilio Vaticano ; viene ribadito che il corpo dei vescovi ha potere solo quando agisce con il Papa, che quanto questi dispone ha valore immediato, non per il consenso della Chiesa (e che non si sia mosso alcun passo verso un episcopalismo, non è ragione di rammarico per chi teme la debolezza degli episcopati nazionali di fronte al potere politico od alle passioni popolari). La medesima Costituzione parla di una dignità e di un apostolato dei laici, ma in nulla modifica la posizione loro fatta dal vecchio diritto canonico. Non sembra probabile che si abbia qualche novità sensazionale: diaconi coniugati od una norma generale che autorizzi il sacerdote a ritornare al secolo ed a contrarre matrimonio quando non si senta più pari al suo compito. Quel che invece sicuramente rimarrà, sarà il clima di distensione nei rapporti con le altre confessioni ed altresì con quanti, pure dichiarando di non avere la fede, non siano oppositori della Chiesa, non cerchino di distruggere la fede altrui. La prevalenza dei latini sui cattolici di rito e tradizione orientale trova termine; si ammette nella Costituzione dedicata alla Chiesa d'oriente che siano possibili matrimoni tra cattolici ed acattolici con la semplice presenza di un sacerdote, ma senza seguire il rito dei cattolici; si ammette, sia pure eccezionalmente, la possibilità di funzioni sacre celebrate insieme con gli appartenenti a Chiese separate da Roma. Il decreto sull'ecumenismo, pieno di rispetto per le Chiese sedicenti ortodosse, è pur riguardoso nei pochi paragrafi destinati ai protestanti; naturalmente parte dal principio che la Chiesa soltanto ha la pienezza della verità; onde riprova certo irenismo che per venire incontro ai separati danneggerebbe la purezza della dottrina cattolica ed oscurerebbe il suo senso genuino. Nella Costituzione sulla Chiesa, quel che è detto della Vergine non allarga ulteriormente il fossato che separa dai protestanti. Fuori delle Costituzioni e del diritto scritto, pare certo che il clima è molto mutato, e probabilmente senza ritorni, da quello ch'era ancora trent'anni or sono; non c'è più l'orrore per il sacerdote che ha dismesso l'abito e si è sposato; oggi il vescovo benefico, vera mente paterno, è più consi derato di quello grande costruttore di seminari e di chiese per cui riusciva a trovare fondi, grande manipolatore di elezioni. Delusione per l'evoluzione seguita dal giorno dell'apertura del Concilio? In certi ambienti, più d'oltr'Alpe che italiani, sicuramente si. Ma.sarebbe scambiare la minor parte con la massa dei cattolici parlare di delusione senz'altro. Invero oggi più che mai lo schieramento cattolico è così vasto e con tale diversità di posizioni, che resta impossibile valutare in termini generali. Ci sono quelli che vorrebbero tornare alla purezza evangelica, alla Chiesa povera, e quelli attaccati più che mai al clima costantiniano, ai concordati, allo Stato che paga le congrue, al braccio secolare. Ci sono quelli cui il catechismo, certe dottrine tradizionali, certe devozioni sembrano scorie morte; certe credenze, che non costituiscono articolo di fede ma che sarebbe irrispettoso dichiarare superstizione, offendono. Altri, invece, si trovano a loro agio nelle vecchie forme; c'è una massa che non vive nel clima del tomismo né in quello del Vangelo, bensì nell'altro dei santi miracolosi, delle rivelazioni di S. Margherita Alacoque o della Vergine di Fatima, che ignora tutto del Vecchio e del Nuovo Testamento, per cui la grande figura del Cristo è al più il S. Cuore. L'uomo di fede sa che Dio gradirà i più, libili] omaggi, che protaabÙmehte più di un semplice dell'ultima schiera -passerà dinanzi a quelli che hanno cercato l'acqua più pura della Rivelazione. Ma quali problemi si presentano ai reggitori. Se siamo in un certo nu¬ 111111 11111111 iMiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiimiii mero a ringraziare Dio di averci fatto vivere gli anni di Giovanni XXIII, molti ne furono scandalizzati (circolò alla sua morte la frase che sarebbero occorsi quarant'anni per riparare al male che aveva fatto in quattro) ; parecchi sono rimasti turbati dalle novità liturgiche succedutesi da Pio XII a Paolo VI. E c'è un dato conturbante. Contro tutte le previsioni che il mondo colto, la classe politica formulava cento anni or sono, l'ascendente morale, la potenza della Chiesa è andata costantemente crescendo, senza interruzioni. Lo scandalo dato alla cultura dalla formulazione dei decreti antimo.dernisti non ha nemmeno rallentato quest'ascesa. Nei paesi già rigorosamente protestanti, Olanda, molti Cantoni svizzeri, Ginevra anzitutto, l'avanzata cattolica è impressionante; gli Stati Uniti hanno potuto avere un presidente cattolico, la posizione dell'attuale presidente non è stata nemmeno scalfita dalla conversione di una sua figlia al cattolicesimo. Conversioni in senso opposto non se ne danno (nessun rilievo certi movimenti di. umili; ondate che . si dissolvono nell' àmbito dì una generazione). Di fronte a quest'ascesa costante si comprendono le esitazioni all'idea di mutamenti profondi. Quando mai si abbandona una direttiva nel momento che segna i maggiori successj? • E,',tuttaviai un profondo, istinto, che trova nella ra gione argomenti di conforto, ci dice che questo successo non è in profondità, non è caratterizzato da un ritorno degli uomini alla preoccupazione del volere di Dio, al bene. I sacerdoti più a contatto con le coscienze non hanno la tonalità ottimistica di quelli che vivono nel clima costantiniano, che stipulano concordati. Malgrado certo ottimismo di comando l'umanità ha preoccupazioni come non mai. Si eviterà l'urto delle razze? Si otterranno tanti beni da soddisfare la popolazione del mondo sempre in aumento ? Si potranno abbassare le muraglie che dividono paesi poveri e ricchi, o la difesa del proprio benessere non renderà sempre più aspri e crudeli, fino a far risorgere mostruosità che speriamo debellate per sempre ? La Chiesa non può senza rinnegare il suo ecumenismo rassegnarsi a restare spettatrice, sia pure orante, in quella che sarà la vicenda, speriamo non tragica, dei prossimi cento anni. Non può non esserle d'incitamento il ricordo di quel che fu, alPincirca tredici secoli or sono, il suo compito nella fusione di popoli già plasmati dalla civiltà greco-romana e di barbari. Ma tutti avvertiamo che ad espletare questo compito di patrocinare fusioni, di mitigare egoismi e ferocie, non saranno idonei quanti credono che la fede sbocchi dall'àpprendere il catechismo, quanti sono attaccati alle leggende ed alle pie devozioni, quanti vivono sotto l'incubo della eresia, e neppure quanti, legati al clima costantiniano, reclamano privilegi per la Chiesa. Solo uomini del clima giovanneo, capaci come il Redentore di guardare oltre le dottrine nel cuore dei fratelli, con tesori di comprensione e di -amore che rompono ogni argine teologico, con il coraggio che consente di camminare sulle acque, potranno essere atti a tanto. A. C. Jemolo

Persone citate: A. C. Jemolo, Cantoni, Giovanni Xxiii, Paolo Vi, Pio Xii

Luoghi citati: Ginevra, Olanda, Roma, Stati Uniti