Non sarà facile conciliare l'oro estiva con i treni internazionali

Non sarà facile conciliare l'oro estiva con i treni internazionali Animata discussione a Como fra tecnici ferroviari Non sarà facile conciliare l'oro estiva con i treni internazionali La decisione dell'Italia di adottare l'ora legale (22 maggio-24 settembre) dal prossimo anno ha gettato sgomento nelle nazioni confinanti - Si tratta di rivoluzionare gli orari e gli stranieri prospettano le numerose difficoltà (Dal nostro inviato speciale) Como, 8 settembre. La decisione italiana di adottare l'ora estiva, o legale, dal 22 maggio al 24 settembre di ogni anno, a cominciare dal prossimo, ha gettato sgomento in campo ferroviario internazionale, e serie preoccupazioni nelle nazioni confinanti circa il buon andamento delle comunicazioni. Gli orari attuali dovranno essere rivoluzionati, e alcuni esperti stranieri considerano con pessimismo la possibilità di trovare una soluzione che ricomponga il delicato mosaico, fatto di minuti e di coincidenze, che è l'orario dei treni tra l'Italia e i paesi vicini. Noi saremo il solo paese in Europa, oltre all'Inghilterra, ad avere in estate un'ora diversa da quella solare. Ma l'ora legale inglese non porta conseguenze, mentre la nostra scompiglierà tutti i piani ferroviari europei. I tecnici ferroviari confinanti o comunque interessati alle nostre comunicazioni, e cioè francesi, svizzeri, austriaci e tedeschi, non si sono limitati a polemizzare, a esprimere proteste, dubbi, suggerimenti, riser ve, a mettere in rilievo dif ficoltà di funzionamento e di soluzioni. Essi sono pas sati alla fase costruttiva, che è quella dell'incontro, della libera discussione, dello scambio di proposte e di suggerimenti con i tecnici ferroviari italiani, allo scopo di trovare una soluzione che contempli e armonizzi le rispettive esigenze. Un primo .incontro si è svolto a Verona alcune set timane fa, tra i nostri dirigenti ferroviari e quelli austriaci per combinare gli orari dei treni del Brenne ro. Ora l'incontro si è ampliato, e si svolge qui a Como tra la delegazione italiana e quella delle ferrovie francesi e svizzere, con la partecipazione di una delegazione tedesca, direttamente interessata, pur non con finante, al nostro movimen to ferroviario. Le polemiche sono ricominciate, ed i più accesi sono stati gli svizzeri. Essi hanno strenuamente avversato la decisione italiana, mettendo in rilievo i disagi, i gravi inconvenienti, i danni notevoli che deriveranno al movimento dei treni e ai viaggiatori, e, per conseguenza, alle amministrazioni ferroviarie. Assicurano che il turismo ne sarà seriamente compromesso. Il pubblico, essi hanno affermato, che ha già poca voglia di viaggiare in treno, preferendo in molti casi l'automobile,: di cui sceglie liberamente orari, velocità, itinerari, sarà scontento di perdere coincidenze, di anticipare oppure di ritardare una partenza o un arrivo, di affrontare più lunghe soste in stazióne. E proprio nella stagióne estiva, cioè nella stagione turistica, si rivolgerà all'auto anche per i lunghi viaggi o ad altri mezzi di trasporto, come l'aereo, più veloce del treno e di pari costo. E pertanto, asseriscono, ne avremo un danno economico, che francamente siamo tutt'altro che lieti di affrontare. Ecco ciò che accadrà, secondo i critici dell'ora legale italiana: qualcosa che somiglierà al caos, in un coro di proteste di milioni di viaggiatori, tale da sommergere il fischio dei treni. Una soluzione potrebbe essere che tutti i paesi europei applicassero l'ora legale, ma non ne vogliono sapere. II principale punto dolente dell'innovazione italiana è nelle ore mattutine. Sono le ore dei treni operai, le cui corse e le cui coincidenze non possono essere assolutamente spostate, ma in quelle stesse ore, nelle stazioni delle grandi città prossime alle frontiere transitano treni in ternazipnali. Se oggi transitano alle 7, sarà altrettan to anche dal 22 maggio al 24 settembre, ma in quel pe riodo per gli altri paesi eu ropei che non applicano l'ora •legale continueranno ad essere le 6. L'incontro di Como, naturalmente, non è destinato a raccogliere proteste è censure, ma a trovar proposte di soluzione attraverso ampie e documentate discussioni. Verranno esaminati, uno per uno, provenienze, desti? nazioni, composizione, velo¬ ctvsna5nvsTdèsdatinpmdnugvcmr cità, orari dei 160 treni in-,le ternazionali che ogni giorno varcano nei due sensi le nostre frontiere. Ad essi vanno aggiunti i 40 treni di agenzia e il movimento di 550 carrozze dirette provenienti da paesi lontani e avviate a paesi lontani. La discussione si svolge sotto la presidenza dell'ing. Tenti, capo del movimento delle nostre ferrovie, e non è priva di battibecchi e di scoppi di voci. In linea di massima le delegazioni straniere sono animate da spirito conciliativo, però non mancano gli irrigidimenti. Non d'opinione, ma dovuti a reali impossibilità di soluzione per mancanza, si potrebbe dire, di minuti utili. Un treno non può essere cacciato in un angolino, né può inseguirne un altro troppo da vicino. Gli orari devono combinare proprio come un mosaico, i treni devono avere un posto preciso come papateriteQleriscotonumti gatetofepoo Incochrapurinonune le maglie di una rete. Ci si viene incontro à passettini, a minuti strappati qua e là. Da una parte si anticipa, dall'altra si ritarda, e il più delle volte la soluzione è trovata. Quando essa non è possibile, il delegato l'accantona, riservandosi di discuterla con i suoi dirigenti al ritorno in patria. Si continuerà così fino a venerdì, ma non vi saranno risultati noti al pubblico: i delegati, infatti, non hanno poteri deliberativi ma soltanto consultivi. Al ritorno ri feriranno, e le proposte potranno essere approvate o ulteriormente modificate. Infatti è prevista un'altra conferenza, quella decisiva, che sarà tenuta in Svizze ra. Ma nemmeno allora il pubblico potrà conoscerne i risultati. Essi gli saranno noti con le anticipazioni sul nuovo orario estivo, e cioè nel prossimo maggio. Giuseppe Faraci

Persone citate: Giuseppe Faraci

Luoghi citati: Como, Europa, Inghilterra, Italia, Verona