Il velocista Turrini in semifinale Polemiche per l'esclusione di Verzini

Il velocista Turrini in semifinale Polemiche per l'esclusione di Verzini Seconda giornata dei campionati mondiali di ciclismo su pista Il velocista Turrini in semifinale Polemiche per l'esclusione di Verzini Turrini ha battuto il tedesco Stenzel - L'altro dilettante azzurro è stato eliminato dal sovietico Pkhakadze dopo una volata contrastata - Respinto un reclamo degli italiani - Anquetil e Poulidor forse puniti per lo scarso impegno nella gara su strada (Dal nostro inviato speciale) San Sebastiano, 7 settembre- Stamattina, pioggia. Continua, implacabile, ora fitta, ora lieve. Sino alle undici suonate. Tutto rinviato al pomeriggio, nella speranza di un miglioramento. Passa lento il tempo e al centro dell'attenzione sono gli stradisti francesi, capeggiati da Anquetil e da Poulidor. La loro federazione, dopo la scialba esibizione di domenica scorsa, ha deciso un'inchiesta. E' sicura una deplorazione pubblica, sono probabili sanzioni di vario genere, o multe o addirittura squalifiche. Gli atleti sono incolpati d'essere giunti troppo tardi a San Sebastiano (qualcuno si è fatto vedere soltanto nella tarda serata di sabato) e di aver gareggiato senza troppo impegno. Torniamo alla pista. Alle 13.30 si corrono i Quarti di finale dell'inseguimento dilettanti. Vengono promossi in semifinale il colombiano Rodriguez, il danese Isaksson, l'olandese Groen ed il sovietico Moskvin. La sorpresa è costituita da Rodriguez, un tipo sconosciuto, che si prende il lusso di superare l'inglese Porter, accreditato nelle eliminatorie del miglior tempo con Il colom¬ biano cuoia» in 4'56"20, alla media di chilometri 1,8,615. Si aspettano sempre i velocisti, tutti dicono che adesso ci siamo. Infatti si sente un gran fragore e compaiono le moto per la terza batteria degli stayers dilettanti. L'abitudine ai cambiamenti è ormai tale che nemmeno si batte ciglio. Guardiamo il mezzofondo, guardiamo in particolare l'azzurro Maistrello, di cui ci hanno preannunciato l'abilità notevole. In effetti, il milanese per un • po' si difende bene, poi cede. Vince lo spagnolo Mas, tra il tripudio dello scarso pubblico, seguito dallo svizzero Koch. I due si assicurano l'entrata in finale. Per gli altri, compreso Maistrel- 10 classificatosi quarto, il recupero. Ed ecco, finalmente, i velocisti impegnati nei quarti di finale, che si corrono \ i due prove. Trentin, il francese campione del mondo, liquida le speranze del cecoslovacco Jclinek ed il suo compatriota Morelon toglie di mezzo il danese Janssen, un tipo che, in realtà, rende meno di quanto aveva promesso. Turrini, vestito della maglia tricolore da campione nazionale, supera in modo netto il tedesco Stenzel. Verzini ha la sventura di incontrare il sovietico Pkhakadze. Il russo, nella prima prova, rifila tre terribili «codate» all'azzurro che, giovane ed inesperto, anziché sbandierare il braccio bene in alto a segnalare l'irregolarità evidente, protesta soltanto al traguardo. L'Italia presenta reclamo. Alla giuria che lo respinge, poi alla commissione tecnica della Uci che avalla, ingiustamente, il responso della giuria. Verzini torna in pista, ma è svuotato di energie, ha i nervi a pezzi. Magari vorrebbe vendicarsi all'insegna del <dente per dente* ma, per fortuna, non ci riesce, 11 russo, in questa seconda prova si impone in maniera regolare. In semifinale, perciò, entrano due francesi, Trentin e Morelon, che sono i più forti di tutti, il nostro Turrini ed il sovietico Pkliakadze. Domani si assegna il titolo. Chiude il programma la sfida tra quattro donne per la conquista della prima maglia iridata in palio al velodromo di Anoeta — quella dell'inseguimento per l'appunto femminile — e mancano due batterie del mezzofondo professionisti. Quattro donne. In semifinale la belga Reynders si impone sulla tedesca Eicholz e la tedesca Mattig, della Germania Orientale, supera la sovietica Puronen. Finale. Per il terzo posto, la Puronen batte la Eicholz, per la maglia iridata, la Reynders umilia la Mattig. La folla applaude, ma si vede lontano un miglio che si comporta così per buona educazione. L'entusiasmo si accende invece spontaneo per le due batterie del mezzofóndo professionisti. C'è Timoner e i tifosi assaporano la gioia del suo successo; nella scia dello spagnolo, l'olandese Oudkerk ed il belga De Loof si garantiscono l'ingresso in finale. E, nella seconda batteria, si classificano nell'ordine Proost (Belgio), Rudolph (Germania Occidentale) e Varnajo (Francia). Per il resto della compagnia, resta aperta la porta dei recuperi. Nel « resto della compagnia», naturalmente, i nostri Pellegrini e De Lillo. Gigi Boccacini

Luoghi citati: Belgio, Francia, Germania Occidentale, Germania Orientale, Italia