Mealli e Balmamion accusano i compagni

Mealli e Balmamion accusano i compagni Al rientro In Italia Mealli e Balmamion accusano i compagni « Noi abbiamo attaccato, gli altri non si sono mai mossi » - De Rosso si difende: « Anquetil e Van Looy hanno bloccato la corsa » (Nostro servizio particolarej Milano, 6 settembre. Un organizzatore, tre cronisti e nemmeno un fotografo: questa la «folla» che alle ore 18 si è data convegno all'aeroporto di Linate in occasione del rientro in Italia degli stradisti azzurri che ieri hanno gareggiato a San Sebastiano nei campionati mondiali. Dall'aereo sono scesi cinque corridori, e cioè Balmamion, Mealli, Cribiori, De Rosso e Passuello. All'appello non hanno risposto Motta e Dancelli, che si sono trattenuti in Francia, ingaggiati per una serie di « kermesses», e Zilioli che, com'è sua abitudine, ha preferito viaggiare in treno. Gli azzurri sono apparsi delusi e avari di parole nelle risposte alle insistenti domande dei cronisti. L'unico n" dTAnqu"etiT o"'dTVan Looy - .... i. che subito ha accettato il dialogo è stato Cribiori. «E' stata la corsa più brutta e più pazza alla quale abbia mai partecipato — ha detto il corridore di Corsico —. Quando c'è stata la fuga buona, nessuno di noi ha dato credito al tentativo. D'altra parte i " grandi ", e cioè i vari Anquetil, Poulidor, Janssen e Van Looy hanno letteralmente sabotato la corsa, badando esclusivamente di impedire a chiunque di evadere dal gruppo ». < Ma i " grandi " hanno adottato questa tattica per rintuzzare i tentativi degli italiani o per marcarsi a vicenda? », è stato chiesto. «Non supervalutiamoci! — ha esclamato sorridendo Cribiori — l'hanno fatto nella speranza di impedire l'uno all'altro di conquistare la maglia di campione del mondo, ecco tutto! ». «Ma perché gli italiani hanno subito passivamente il gioco dei " grandi "? Perché non hanno reagito? ». « Zilioli ha reagito — è intervenuto Balmamion — ma si è mosso troppo tardi. E poi non ha trovato alcuna collaborazione, prova ne sia che il distacco che lo divideva da noi fuggitivi con il passare dei chilometri anziché diminuire è aumentato ». «Forse la tattica imposta da Magni era sbagliata? ». «Non è Magni che ha sbagliato — ha protestato Mealli —; sono loro, i nostri rimasti nel gruppo che hanno sbagliato tutto. Noi, e cioè Balmamion ed lo, il nostro dovere l'abbiamo fatto. Ma gli altri non si sono mossi ». L'accusa di Mealli, al quale si è subito associato Balmamion, ha fatto insorgere Cribiori, De Rosso e Passuello. «Più volte abbiamo tentato di piantare in asso il gruppo — ha dichiarato De Rosso — ma appena uno di noi allungava, subito su quella ruota si portavano gli uomi- per rintuzzare il tentativo. In quelle condizioni non era possibile correre ». «Per quanto mi riguarda — è intervenuto Cribiori — devo precisare che non mi sono nemmeno accorto della fuga di Simpson e Altig. Dancelli. Passuello ed io eravamo in coda al gruppo, leggermente distanziati per attendere Motta che aveva forato. Soltanto quando siamo rientrati abbiamo saputo della fuga. Ma chi poteva mai pensare che quella sarebbe stata proprio la fuga buona? ». Giorgio Bellani

Luoghi citati: Corsico, Francia, Italia, Milano