Visconti con "Vaghe stelle dell'Orsa,, ha vinto il «Leone d'oro» di San Marco

Visconti con "Vaghe stelle dell'Orsa,, ha vinto il «Leone d'oro» di San Marco la Mostra cinematografica di Venezia Visconti con "Vaghe stelle dell'Orsa,, ha vinto il «Leone d'oro» di San Marco Il premio « Opera prima » al sovietico « Fedeltà » di Todorovski - Le « Coppe Volpi » per la migliore interpretazione maschile e femminile all'attore giapponese Toshiro Mifune e ad Annie Girardot Un elogio della giuria alla direzione del Festival « per il criterio con cui sono stati scelti i film » (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 6 settembre. Luchino Visconti ha vinto il « Leone d'oro » alla Mostra di Venezia. Nel suo verbale la giurìa, presieduta da Carlo Bo, e composta da Lewis Jacobs (Stati Uniti), Nikolaj Lebedev (Russia), Jay Leyda (Stati Uniti), Max Lippman (Germania), Edgar Morin (Francia), Rune Waldekranz (Svezia) ha rivolto innanzi tutto un elogio alla Direzione della Mostra, manifestando « pubblicamente il proprio compiacimento per il criterio con cui sono stati scelti i film, tali da dare alla rassegna un alto valore informativo di quelli che sono gli orientamenti essenziali del cinema d'oggi >. Il Leone d'oro di San Marco è stato assegnato a < Vaghe stelle dell'Orsa » di Luchino Visconti, perché è stato ritenuto, a maggioranza, il miglior film della Mostra e « per rendere un doveroso omaggio a uno dei migliori registi dei nostri tempi >. Gli altri premi sono stati conferiti con le seguenti motivazioni: Il premio « Opera prima » a maggioranza al film sovietico « Fedeltà > di Piotr Todorovski « per la novità della ricerca nell'ambito di un tema che avrebbe potuto prestarsi a pericolose confusioni e sfruttamenti banali ». Premio speciale della giurìa, all'unanimità, a «Simeone del deserto » di Luis Bunuel (Messico) « per lo straordinario rigore artistico con cui è stata interpretata in termini attuali un'antica leggenda di valore eterno », ed al film sovietico <Mnc dvadzat leti («Ho vent'anni») di Marlen Kutsiev « per una nuova presa di coscienza dei problemi che affiorano nell'animo delle ultime generazioni e per aver saputo dare un quadro diretto di vita quotidiana ». Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, all'unanimità, all'attore Toshiro Mifune nel film Akahige («Barbarossa») di Akira Kurosawa (Giappone), « per la capacità di immedesimarsi in un personaggio di altissimo valore morale e artistico ». Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, all'unanimità, all'attrice Annie Girardot nel film Trois chambres a Manhattan («Tre stanze a Manhattan ») di Marcel Carnè (Francia) «per aver sa¬ puto offrire un raro esempio di recitazione sobria e netta, nonostante le difficoltà di un testo quanto mai modesto e banale ». Luchino Visconti, sebbene flemmatico e controllatissimo come sempre, stasera non nascondeva la soddisfazione per il riconoscimento che la Mo¬ stra di Venezia gli ha finalmente accordato. Ma quando gli è stato chiesto quali fos sero le sue impressioni, si è schermito con una boutade: <Che cosa volete che dica? Potrei fare mia la frase di Anquetil: " Sono contento di essere arrivato primo"». Dietro all'elegante, sorriden te impassibilità orientale era invece facile scorgere la delusione del signor Kawakito, il produttore di € Barbarossa» del regista Kurosawa, il film che fino al momento della pubblicazione del verdetto della giuria era stato considerato il più temibile rivale di « Vaghe stelle dell'Orsa »: il conferimento della « Coppa Volpi » per la migliore interpretazione al forte attore Toshiro Mifune non ha consolato molto il big dell'industria cinematografica giapponese che ha speso un milione di dollari in « Barbarossa ». Ha apprezzato invece il premio « Città di Venezia » conferito appunto al suo film. Nelle impressioni generali si nota in complesso l'unanimità per il riconoscimento accordato alla brava Annie Girardot. I pareri sono invece molto discordi sui premi accordati ai due film russi e alla geniale bizzarria di Bunuel. Nei confronti di « Simeone del deserto» è accaduto un fenomeno strano: in un primo momento il film ha lasciato tutti un po' freddi; poi nei vari clans degli esteti del cinema si è determinata una valanga di.consensi. Federico Fellini querelerà il prof. Chiarini? Non si può ancora dire. L'azione giudiziaria dovrebbe essere provocata da « giudizi caustici » formulati dal direttore della Mostra nei confronti di « Giulietta degli spiriti », durante la visione privata di sabato sera. Ma, come abbiamo pubblicato ieri mattina, Chiarini smentisce recisamente di avere espresso giudizi negativi sul film, anzi mette in risalto di averlo egli stesso invitato a Venezia, appunto perché gli era piaciuto. Alla visione privata di sabato sera erano presenti in tutto quattro persone, e, a quel che pare, nessuno ha udito parole « caustiche »• Furio Fasolo Luchino Visconti, a destra, ed Annie Girardot, premiati ieri sera a Venezia (Telefoto Associated Press)