I legali di Fellini cercano le prove per querelare il direttore del Festival

I legali di Fellini cercano le prove per querelare il direttore del Festival I legali di Fellini cercano le prove per querelare il direttore del Festival Pare che Chiarini abbia pronunciato una frase poco lusinghiera su «Giulietta degli spiriti» - Il regista ha dichiarato: «Se è vero quello che è stato pubblicato sui giornali, non posso passarci sopra» - Gli avvocati sperano di trovare dei testimoni (Nostro servizio particolare) Roma, 6 settembre. Fellini Ita incaricato due legali di tutelare il proprio buon nome, offeso da certe dichiarazioni attribuite al direttore del Festival veneziano Luigi Chiarini; sono l'avvocato Giorgio De Micheli, di Roma (temporaneamente sostituito, poiché c in vacanza, dall'avvocato M. Teresa De Simone), e l'avvocato Giovanni Monlalto, di Venezia. « Se è vero quello che hanno stampato i giornali — dice Fe derico Fellini — mi sembra che non sia possibile passarci sopra. Mi vergogno di trovarmi in una tale situazione, sono stanco e stufo, specialmente che mi si accusi ogni volta di architettate trovate pubblicitarie per il lancio dei miei film. Queste accuse sono mascaizo nate ». La frase che di più ha offeso il regista, se è stata davvero pronunciata da Chiarini, questa: «A parte i difetti tecnici della copia del film, è il contenuto che non convince. Fellini non è poi quel genio che si crede. Per fare un genio come lui basta un buon ufficio di pubblicità ». Chiediamo ai due avvocati, l'avvocato De Simone e l'avvocato Montalto, se la frase, e le altre attribuite a Chiarini, sarebbero sufficienti a impiantare, contro il direttore della Mostra veneziana, un'azione giudiziaria: e che tipo d'azione? Penale o civile? Risponde l'avvocato De Simone: <Su incarico del regista, noi ci siamo riservati di agire: abbiamo tempo tre mesi: sono in corso accertamenti. Fellini è un uomo che non sa portare rancore a lungo. E' chiaro che dopo avere lavorato come un pazzo per un anno intero, e tutti sanno quanto sia scrupoloso sul suo lavoro, e dopo avere acconsentito, più per compiacere altri che per propria scelta, di presentare il film a Venezia, sia pure fuori concorso, le dichiarazioni di Chiarini — se sono vere — l'abbiano ferito profondamente. Intanto per ora i testimoni non si trovano ». Dice l'avvocato Montalto: «Io sto facendo delle indagini sui fatti. Ci siamo riservati ogni azione in sede penale ed eventualmente civile. In sede penale si tratterebbe di una querela per diffamazione: in sede civile, di una citazione per evento dannoso ». Dicono i più vicini collaboratori di Fellini: «La tensione tra Fellini e Chiarini s'era acuita con due episodi successivi, negli ultimi giorni: prima c'è stata una dichiarazione di Luigi Chiarini, a Venezia, a Gigi De Sanctis, ì-appresentante della produzione del film, in cui Chiarini diceva: "Se la sera del 5 settembre non ci sarà al Lido la proiezione di Giulietta degli spiriti il mondo intero saprà da me che il signor Fellini e il signor Rizzoli sono dei cialtroni"». Il secondo episodio, l'ultimo, e determinante la decisione del regista di riservarsi ogni azione giudiziaria di tutela del proprio buon nome, si sarebbe svolto sabato scorso, al Lido di Venezia, dove si stava proiettando la copia di Giulietta degli spiriti, che, a tutti i costi, il produttore Rizzoli aveva voluto fare arrivare al Lido. Chiarini avrebbe detto che il film non valeva niente, al di fuori di qualsiasi difetto tecnico della copia proiettata. Questa sera a Roma il regista continua a lavorare negli stabilimenti della Technicolor: è amareggiato, s'è rimesso alle decisioni dei suoi avvocati. Una querela potrebbe essere presentata anche domani. «Tutto dipende — ribadiscono i legali — dal poter trovare i testimoni disposti a mettere per iscritto ciò che hanno udito nella saletta di proiezione del Lido ». a, c.

Luoghi citati: Lido Di Venezia, Roma, Venezia