Il Papa indica i rapporti fra i cittadini e lo Stato

Il Papa indica i rapporti fra i cittadini e lo Stato Il Papa indica i rapporti fra i cittadini e lo Stato Paolo VI dichiara che il potere pubblico deve intervenire quando le energie dei privati si dimostrino insufficienti a raggiungere il bene comune (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 4 settembre. «Libere formazioni sociali nello Stato contemporaneo» è il tema prescelto dalla 37" Settima Sociale dei cattolici italiani, che avrà inizio l'8 settembre prossimo a Udine. Per l'occasione il Papa, tramite il segretario di Stato card. Cicognani, ha fatto giungere al cardinale Siri, presidente della Settimana stessa, una lunga lettera, che viene oggi pubblicata dall'Osservatore Romano. Vi si sostengono I diritti ed i limiti dei «corpi intermedi » come moderna espressione delle aspirazioni individuali in seno allo Stato. Oggi il numero, e l'intreccio, delle libere organizzazioni — è detto nella lettera — si presenta imponente in ogni settore e non è certo destinato ad arrestarsi; questo ripropone ad ogni passo il problema della compatibilità della libertà* ftidivi aùàle*corì le MM|$e della società statale. « Si tratta infatti di equilibrare la difesa del contributo autonomo dei cittadini — sia individualmente che in tutte le libere formazioni della società organizzata — con l'efficienza dei poteri pubblici ed i compiti ohe ad essi spettano di orientare le molteplici forze vive della società ai fini del bene comune ». «La libertà personale — di chiara il documento — viene affermata in modo assai netto dalla concezione cristiana... ma sembra evidente che la libertà, più che difendersi con la rivendicazione dei diritti, si fa oggi valere con una responsabile ed efficiente colla borazione di ciascuno alle attività della comunità in cui si vive e nelle realizzazioni degli obiettivi di interesse comune*. Le forme comunitarie derivanti dalla libertà di iniziativa della persona sorgono in ordine ai fini più diversi, da quelli che strettamente riguardano lo sviluppo economico e la tutela delle categorie professionali, a quelli dì carattere culturale, ricreativo, di ordine spirituale, formativo e religioso. I gruppi sociali, potendo liberamente costituirsi e svilupparsi in corrispondenza dell'evolversi storico della società, possono rivelarsi maggiormente sensibili e aderenti alle effettive esigenze umane, più efficienti nelle loro realizzazioni che non quando si faccia ricorso « a decisioni dai l'alto o a schemi precostituiti che rischiano di cristallizzare le situazioni, arrestando il rapido sviluppo storico della società moderna*. Non debbono essere i pubblici poteri a realizzare quel che i singoli ed 1 gruppi sono in grado di effettuare, ma il loro intervento è richiesto « qualora le energie dei privati si dimostrassero inefficienti a raggiungere determinati obiettivi necessari per il bene comune*. f. p.

Persone citate: Cicognani, Paolo Vi

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Udine