Visconti descrive in «Vaghe stelle dell'Orsa» il destino di una antica famiglia in sfacelo

Visconti descrive in «Vaghe stelle dell'Orsa» il destino di una antica famiglia in sfacelo L'unico lìlm nazionale in concorso alla Mostra di Venezia Visconti descrive in «Vaghe stelle dell'Orsa» il destino di una antica famiglia in sfacelo Una ragazza ebrea tenta di scoprire chi provocò la deportazione del padre nei campi di sterminio nazisti - Il racconto è tenuto sul filo di un enigma insolubile: «E' un "giallo" diverso dal consueto» dice il regista del suo lavoro - Claudia Cardinale è la protagonista della vicenda, ambientata a Volterra (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 3 settembre. Stasera sullo schermo della Mostra veneziana è apparso l'unico film italiano in concorso per il Leone d'oro: l'attesissimo Vaghe stelle dell'Orsa di Luchino Visconti, che, secondo le dichiarazioni dello stesso regista, è un « giallo » diverso dal consueto, nel senso che sino all'ultimo lo spettatore cerca invano quale sia la verità; anzi, anche dopo l'epilogo le incognite resteranno senza soluzione. Ma, ha soggiunto Visconti, il tema centrale di questa vicenda, a somiglianza di quanto accade in altre da lui create, consiste nel destino di una /amiglia che ha in sé il seme della distruzione. Per offrire un'atmosfera congeniale a codesta fatalità, la tragedia è ambientata a Volterra, . la città ove (dice uno dei protagonisti) «le frane nel corso dei secoli hanno inghiottito case, chiese, conventi, antiche mura. Tut:i i tentativi fatti per arrestare il lento, ma invincibile progredire di queste frane sono stati inutili... E' l'unica città inesorabilmente condannata a morire per regolare malattia, come quasi tutti gli esseri umani ». Protagonista della vicenda è Sandra, figlia di un insigne studioso ebreo di Volterra, deportato dai nazisti e morto in un campo di sterminio. Lei, che'ha 23 anni, di questa tragedia non sa se-non ciò che le è stato narrato. Da due anni è sposa di un americano, Andrew, conosciuto a Ginevra, ove ella ha compiuto i suoi studi. Ora con il marito si reca a Volterra per sistemare alcune questioni di interesse familiare, ma anche per tentare di chiarire un atroce dubbio: chi provocò la deportazione del padret Sandra dice di sospettare della propria madre e dell'amico di lei l'avi), Gilardini: i due sarebbero ricorsi alla delazione per coltivare poi in piena libertà i loro amori. E infatti si sono sposati poco dopo la fine della guerra. Lui ù diventato l'amministratore del patrimonio familiare. Andrew, americano colto, dalla psicologia semplice e lineare, innamoratissimo della bella moglie, assiste all'inizio delle ricerche. Prova meraviglia dinanzi agli aspetti di Volterra e dell'antico fastoso palazzo ove in ogni particolare si scorgono i segni del decadimento; ma soprattutto è sconcertato da Gianni, il fratello ventiduenne di Sandra. E' un ragazzo dal carattere fragile e dall'immaginazione estrosa; gli piace la vita facile; non riesce a perseverare in nessun lavoro; per procurarsi quattrini non Ha esitato a vendere di soppiatto oggetti preziosi appartenenti al¬ la famiglia. Ma a inquietare Andrew non sono codeste circostanze, bensì lo strano attaccamento che Gianni mostra per la sorella, e l'insistenza di certe sue ambigue allusioni. L'inquietudine del marito si esasp-ra, quando assiste ad una scena che è una svolta della tragedia: si trovano di fronte Gianni e Sandra da un lato, e dall'altro Guardini questi, sentendosi oggetto di sospetti, contrattacca e rinfaccia ai due giovani una relazlo ne alla quale si sarebbero abbandonati negli anni dell'adolescenza, con grande scandalo di Volterra. Per dividere i due ragazzi, e non per aver maggiore libertà, la madre in questi anni avrebbe voluto mettere Gianni e Sandra in un collegio: ma non attuò il proposito, credendo all'autenticità del tentato suicidio simulato da Gianni con la complicità della sorella, appunto per non andare in collegio. Dov'è la verità? Andrew cerca di districarsi, e Sandra quasi riesce a convincerlo. Anche lo spettatore è incline a crederle; ma ecco un altro colpo di scena. Gianni, che è convinto di avere scoperto in sé la vocazione del letterato, ha scritto un romanzo ispirato alle memorie della sua stessa adolescenza e l'ha fatto leggere a Sandra. Costei ne è atterrita: vi ha trovato la cruda descrizione di quei loro incontri che, secondo le accu¬ d a i i o e n à o à n se di Gilardini, avevano suscitato pettegolezzi a Volterra. Per lo spettatore tutto ciò non è affatto una confessione equivalente ad una certezza; le regole del racconto giallo sono scrupolosamente rispettate: alle espressioni di allarme di Sandra, Gianni risponde: «Secondo te dovremmo vergognarci e nasconderci per una colpa che non abbiamo commesso t Sei una piccola borghese ». Insomma, il romanzo sarebbe non una confessione ' autobiografica,.' ma un'opera di fantasia ispirata dal proposito di sferzare i pettegolezzi. Ma gli eventi precipitano. Dopo un burrascoso scontro con Gianni, Andrew, propenso a restituire piena la sua fiducia alla moglie, parte per New York lasciandole una lettera che è uno spiraglio di speranza: « C'è bisogno di dirti che da questo momento incomincia la mia attesa t Io non ho nessuna domanda da farti. Ti lascio perché so che hai bisogno di essere sola. Il passato è sempre stato per me motivo di scelta per il futuro. Voglia Dio che la tua scelta ti riporti a me ». E lei subito gli scrive a New York: « La mia speranza è la tua, Andrew. Hai voluto met termi alla prova e io non ho tradito la tua fiducia. Ci ri troveremo presto. E allora potrò assecondare i tuoi sogni, libera dai fantasmi e dai rimorsi ». Afa la fatalità non vuole che gli eventi siano convogliati verso un lieto fine. Gianni, dopo aver invano chiesto a Sandra un appoggio e una solidarietà appassionata e ambigua, si uccide. Si intuisce che questa tragica morte sarà una insuperabile barriera fra Sandra e Andrete. La maestria con cui Luchino Visconti ha tenuto il racconto sul filo di un enigma insolubile è da ammirarsi non come un virtuosismo tecnico, ma come un mezzo artistica mente valido per esprimere con suggestivo vigore il dramma che si scatena nell'animo dei protagonisti. Specialmente vera è parsa la figura di Sandra, impersonata con spontanea naturalezza da Claudia Cardinale: il personaggio di moderna Elettra è una tappa importante nella carriera di questa attrice. Jean Borei ha interpretato con mille sfumature le ambiguità di Gianni. Il palazzo patrizio dove si sono svolti gli eventi nell'arco di poco più di quarantott'ore, il parco in semiabbandono con alberi secolari e taluni scorci di Volterra, grazie alla magìa di Visconti, sono diventati vivi e dolenti, partecipi delle an gosce dei protagonisti. Stelle e divi del cinema, molte signore in belle toilettes, un folto pubblico elegante hanno creato una cornice da grande avvenimento alla proiezione del film di Luchino Visconti Furio Fasolo rvlbhstssncsmsasszilr Claudia Cardinale in posa per i fotografi ieri pomeriggio al Lido (Telefoto)