A quali condizioni l'America tratterebbe la pace nel Vietnam

A quali condizioni l'America tratterebbe la pace nel Vietnam Indiscrezioni sulla missione dell'inviato di Johnson A quali condizioni l'America tratterebbe la pace nel Vietnam Il piano (secondo «Paris-presse», portavoce dell'Eliseo) prevede: iibere elezioni, ritiro di tutte le truppe straniere, neutralizzazione dell'Indocina - Cauti commenti sulle «rivelazioni» francesi e a o e o i a a , il a e o a, e ; o di o ogni violenza e di ogni coercizione. Il Vietnam del Sud potrà scegliere fra essere indipendente o far iiarte d'un Vietnam unificato, sulla base degli accordi di Giuevra. Le forze e le basi straniere dovranno essere ritirate da tutto il Vietnam, tanto al Nord quanto al Sud. Garanzie internazionali di non ingerenza verranno prese non soltanto per il Vietnam, ma anche per il Laos e la Cambogia. Tutti coloro che hanno preso parte al conflitto beneficeranno di un'amnistia generale. Le diverse parti dovranno manifestare la volontà di accettare la cessazione del fuoco, che coinciderebbe con l'apertura delle negoziazioni. La pubblicazione del giornale ministeriale deve essere accolta con ogni riserva, perché potrebbe trattarsi soltanto d'un ballon d'essai. Ma se queste fossero veramente le condizioni esposte dal sottosegretario Ball, l'apertura di trattative di pace non dovrebbe essere più impossibile. An che l'intransigenza manifestata dal governo del Vietnam del Nord in occasione del 20° anniversario della Repubblica viene interpretata da Parispresse come « una cortina di fumo destinata a mascherare i tentativi di trattative ». Questo spiegherebbe perché, nello stesso tempo che il ministro francese delle informazioni, Alain Peyrefitte, dichiarava che « ?ion c'è possibilità d'una mediazione qualsiasi sul Vietnam, perché attualmente nessuna mediazione è immaginabile », tanto da parte francese quanto da parte americana si manifestava una certa soddisfazione sui risultati dell'incontro De Gaulle-Ball. Non si è trattato infatti né d'una richiesta né d'un'offerta di mediazione, ma non si può affatto escludere che la Francia, essendo uno dei rari Paesi dell'Occidente che ha relazioni ufficiali o ufficiose tanto con Pechino quanto con Hanoi e col Fronte di liberazione na zionale sudyietnamita, si sia fatta carico di trasmettere le condizioni di Washingon agli interessati. L'eventuale rispo sta potrebbe venire comunica ta a George Ball al suo ritor no a Parigi, dopo il giro nelle altre capitali europee: in quel la occasione è previsto infatti un suo nuovo incontro col ministro degli Esteri, Couve de Murville. Bisogna d'altronde tener conto che, nel momento in cui il governo laburista di Wilson ha negato l'ingresso in Gran Bretagna a una delegazione del Vietcong, una delegazione ufficiale di Hanoi, presieduta dal segretario del partito comuni sta vietnamita, si trova in Francia, ospite del partito co munista francese. cmaccsppnrYtscsr«mfaSandro Volta à e i l ! a e o (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 settembre. Un editoriale del giornale governativo Paris-presse, che ha l'aria di un'indiscrezione autorizzata, sembra indicare, pur senza affermarlo esplicitamente, le condizioni di pace nel Vietnam che il sottosegretario americano agli affari esteri, George Ball, avrebbe esposto martedì al generale De Gaulle. Il giornale afferma che, da parte del presidente Johnson, « alla scalata calcolata sul piano militare succede ora una scalata verso le trattative ». Su quali punti è fondato il piano di pace americano? Se si tiene conto che il generale De Gaulle aveva espresso al suo interlocutore l'opinione che il problema vietnamita non può venir risolto militarmente e che l'unica soluzione è l'applicazione degli accordi di Ginevra del 1954, col ritiro di tutte le truppe straniere dal Paese e la neutralizzazione del Vietnam, del Laos e della Cambogia, dalle informazioni di Paris-presse appare chiaro che il punto di vista americano si è ormai avvicinato sen. sibilmente a quello francese Se tali informazioni sono esatte, la Casa Bianca chiede rebbe infatti che il popolo sud vietnamita possa scegliere il proprio governo mediante elezioni libere; questa scelta dovrebbe esser fatta fuori di lllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Alain Peyrefitte, De Gaulle, De Gaulle-ball, George Ball, Johnson