Tredici giovani nella lontana Calabria pensano ai padri che non torneranno più

Tredici giovani nella lontana Calabria pensano ai padri che non torneranno più Sette vittime erano emigrate da San Giovanni in Fiore Tredici giovani nella lontana Calabria pensano ai padri che non torneranno più C'è anche una sposa di 17 anni che ha perso il marito ventenne - Si erano uniti in matrimonio a Capodanno, ora sta per nascere un bimbo: alla povera ragazza non resta che il dolce ricordo della breve, troppo breve luna di miele (Dal nostro inviato speciale) S. Giov. in Fiore (Catanzaro) 1 settembre. Questa sera assieme al sindaco di S. Giovanili in Fiore, abbiamo fatto il giro tra le famiglie colpite dall'immane tragedia avvenuta in Svizzera: domani consegneremo ai parenti delle vittime la somma che « La Stampa » ci ha accreditato tramite il Credito Italiano. In via Vallone abita la famiglia di Gaetano Cosentino, 59 anni. Lo piangono i tre figli: Maria, di 27 anni, laureata in medicina due mesi fa, Giuseppe, di 25 anni, che da quattro anni ha il diploma di ragioniere ma non è ancora riuscito a trovare un'occupazione, e Luisa, quindicenne, che frequenta la prima magistrale. Gaetano Cosentino lavorava in Svizzera da tre anni: faceva l'autista e con i suoi sacrifici era riuscito a far studiare i figli «perché non dovessero penare tanto a trovare un lavoro ». Serafino Cappelletti, una sposina di 17 anni che attende un bimbo, piange il marito ventenne, Salvatore Veltri. Si erano sposati a Capodanno. Dopo un breve viaggio di nozze Salvatore era partito per la Svizzera, ove contava con l'andar del tempo di poter chiamare anche la giovanissima sposa. Non si sono più visti. Giuseppe Audio aveva 36 anni, era sposato con Caterina Caputo, di 28 anni, e aveva tre figli: Paolo, di 9 anni, Angela, di 6 e Giovanna, di un anno; si era recato in Svizzera lo scorso anno. Bernardo Loria aveva 39 anni, era sposato con Barbara Romano, ed aveva tre figli, Francesco Saverio, di 13 anni, Luigi, di 10, e Filomena, più piccola, di soli quattro anni: era emigrato per la prima volta in aprile. In casa Laratta il lutto è stato duplice, perché nella tremenda sciagura sono morti il padre Fedele, di 48 anni, e il primogenito Francesco, di 20 anni. In casa a piangere sono rimasti la moglie e madre Teresina Guarascio, di 41 anni, e i piccoli Saverio e Rosetta. Antonio Talarico aveva 31 anni e faceva l'autista, era sposato con Rosa Gallo, di £6 anni, e aveva due figliolette, Angela, di 6 anni, e Maria, di appena sette mesi. A S. Giovanni in Fiore è stato decretato lutto cittadino per tre giorni: stasera è partita in aereo per il luogo della sciagura una rappresentanza del Comune. Questo è un centro che offre all'emigrazione forse il maggior contributo fra 1 paesi del Mezzogiorno: infatti, su una popolazione di circa ventiduemila abitanti, ben seimila sono gli emigrati. Gerardo Gambardella La disperata madre di Giovanni Zasio, l'operaio di Sedico, morto alla diga di Mattmark (Tel. Moisio)

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, San Giovanni In Fiore, Sedico, Svizzera