Erhard ripete ai capi russi l'invito a recarsi in Germania

Erhard ripete ai capi russi l'invito a recarsi in Germania Erhard ripete ai capi russi l'invito a recarsi in Germania «La porta è aperta», ha dichiarato il Cancelliere - Ma ha precisato: «E' chiaro che i contatti da noi cercati non potranno creare un mutamento radicale, dall'oggi al domani, dei rapporti russo-tedeschi» (Dal nostro corrispondente) Bonn, 1 settembre. Erhard ha rinnovato a Kossighin l'invito di venire a Bonn. «Lo porta è aperta per una visita dei dirigenti sovietici nella Repubblica Federale*, ha detto il Cancelliere In un'intervista che sarà pubblicata domani sul settimanale « Echo der Zeit ». Il Cancelliere ha fatto questa dichiarazione per sottolineare l'interesse della Germania Occidentale all'apertura di un « dialogo » con l'Unione Sovietica. Egli ha però circoscritto la portata della sua affermazione, osservando, nel corso della stessa intervista, che « data la presente situazione e soprattutto a causa dell'atteggiamento russo nei confronti del problema tedesco, è chiaro che i contatti da noi cercati non potranno creare un mutamento radicale dall'oggi al domani dei'rapporti russo tedeschi ». Al governo federale importa comunque cogliere tutte le occasioni per convincere 11 Cremlino che la realizzazione dei desideri tedeschi, e soprattutto di quello concernente la riuniflcazione, non contraddice gli interessi sovietici. Erhard ha così continuato: « Il governo sovietico non ci ha ancora fatto ufficialmente sapere se accetterà l'invito che gli abbiamo rivolto »; e pertanto, al governo federale non resta che ribadire che l'invito viene considerato sempre valido da parte tedesca. L'improvviso interesse — dopo diversi mesi di completo silenzio — ai contatti con l'Unione Sovietica, può essere soltanto in parte spiegato con ragioni di natura elettorale. Un po' spinto dalle iniziative del partito socialdemocratico, e un po' da considerazioni che tengono conto della situazione internazionale in movimento, il governo di Bonn cerca di ammorbidire lo stato dei rapporti con Mosca. Un primo contatto concreto si avrà il 22 del mese, quando si recherà nella capitale sovietica il sottosegretario agli Esteri Carstens, considerato il braccio destro di Schroeder. E' sicuro che egli si incontrerà col vice-ministro degli Esteri sovietico Semio nov ed è molto probabile che vedrà anche Gromiko. Non si sa ancora se Carstens avrà occasioni di trovarsi con lo stesso Kossighin. Informazioni di fonte russa confermano comunque l'impressione diffusa a Bonn, che al Cremlino si segue con attenzione questa rifioritura di iniziative tedesche. Scettico sul loro risultato è Franz Josef Strauss, al quale appare molto fluida la presente situazione al Cremlino. Secondo lui, esisterebbero serie divergenze di vedute tra capi russi, che farebbero prevedere un cambiamento nelle alte sfere della politica sovietica entro un tempo relativamente vicino. In una conferenza-stampa a Monaco di Baviera, Strauss ha detto che qualsiasi iniziativa di Bonn per un'apertura del « dialogo » con l'Urss gli sembra prematura, dato che vale la pena di attendere un chiarimento delle posizioni al vertice del governo e del partito dell'Urss. Strauss ha detto che queste sue considerazioni sono frutto di « informazioni sicure » ricevute negli ultimi tempi. t< s.

Persone citate: Carstens, Franz Josef Strauss, Gromiko, Kossighin, Schroeder, Strauss