Lo Stato prevede di spendere nel 1966 8013 miliardi: 665 più di quest'anno di Fausto De Luca

Lo Stato prevede di spendere nel 1966 8013 miliardi: 665 più di quest'anno Rispetto alle entrate il disavanzo supera gli 890 miliardi Lo Stato prevede di spendere nel 1966 8013 miliardi: 665 più di quest'anno il primo posto delle spese è occupato dalla scuola cort circa il 20 per cento, pari a 1525 miliardi - Seguono gli interventi nel campo economico- e la difesa - Il più alto stipendio di funzionari pubblici è quello del primo presidente della Corte dei conti (TI milioni l'anno) Il presidente del Consiglio ha 8 milioni e mezzo, i ministri 5 milioni 912 mila lire (Nostro servizio particolare) Roma, 31 agosto. Nel 1966, rispetto ad una entrata prevista di 7121,4 miliardi (+6,4 per cento rispetto alle previsioni per il 1965), lo Stato prevede di spendere 8012,9 miliardi (+9,1 per cento). Il disavanzo finanziario totale risulta cresciuto di quasi 235 miliardi: da 656,6 a 891,5 miliardi L'aumento della spesa è calcolato in 665 miliardi e 152 milioni, di cui 464 miliardi e mezzo in dipendenza da leggi e provvedimenti in corso e 200 miliardi 648 milioni per espansione delle spese di gestione. Tra le variazioni dovute a nuove leggi figurano con maggiore Incidenza: il conglobamento degli stipendi dei dipendenti statali (257 miliardi), gli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno (51,8 miliardi); la fiscalizzazione di alcuni oneri sociali (52,3 miliardi); il con tributo dello Stato al fondo adeguamento pensioni (11,7 mi liardi); i provvedimenti per l'edilizia popolare (10 miliar di). Risultano tra l'altro ac cantonati, per provvedimenti in corso, 10 miliardi per interventi a favore dell'edilizia; 14,3 miliardi per il miglioramento delle pensioni Inps; 4 miliardi per la pensione ai commercianti; 8 miliardi per le provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi civili, ecc. All'aumento delle spese di gestione contribuiscono soprattutto gli stipendi e le pensioni del personale statale (65,9 miliardi); il concorso dello Stato al fondo adeguamento pensioni Inps (27 miliardi); le maggiori spese per devoluzione di tributi agli enti locali (23 miliardi): il maggior contributo all'Anas (20 miliardi). Giocano in aumento anche i maggiori rimborsi di Buoni del Tesoro (206 miliardi) mentre giocano in diminuzione le somme per le partecipazioni azionarie e per l'aumento dei fondi di dotazione dell'Iri e dell'Eni che non sono state iscritte in bilancio e per le quali si provvedere mediante ricorso al mercato finanziario 1156.2 miliardi). Nel complesso le spese correnti crescono da 5748 miliardi (78,2 per cento) a 6320 miliardi (78,9), mentre le spese in conto capitale, che per la quasi totalità sono costituite da spese per investimenti, diminuiscono di 126 miliardi: da 1349 miliardi (18,4 per cento del totale delle spese) a 1225 miliardi (15,3 per cento). Nella classificazione della spesa il primo posto è tenuto dalla spesa per la scuola che rappresenta circa un quinto del totale, pari a 1525 miliardi, con un aumento di 176 miliardi rispetto al '65. Seguono le spese per gli interventi nel campo economico (1301 miliardi); per la difesa nazionale (1070 miliardi); per gli interventi nel campo sociale (942 miliardi); per l'amministrazione generale, cioè per gli organi costituzionali, per i servizi dei ministeri finanziari, per le erogazioni a finalità di culto (443 miliardi); per la sicurezza pubblica (426 miliardi); per la Giustizia (135 miliardi); per interventi nel campo delle abitazioni (96 miliardi); per le relazioni internazionali (62 mi liardi). Gli oneri non ripartibili am montano a 1541 miliardi; spese per interessi di debiti pubblici, per interventi a favore della finanza regionale e locale; per la liquidazione degli oneri di guerra; per i versamenti al fondo per l'acquisto d- Buoni del Tesoro e per l'ammodernamento degli altri titoli del debito pubblico; i fondi di riserva per le spese obbligatorie; le somme accantonate per provvedimenti le gislativi in corso, ecc. Nel complesso delle spese per l'amministrazione genera le, quelle che riguardano gli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Assemblee Legislative, Corte Co stituzionale, Consiglio Nazio naie dell'Economia e del Lavoro) figurano per 23 miliardi 900 milioni Per la Presidenza della Repubblica le spese comprendo no, in particolare, 30 milioni per l'assegno personale del Presidente; 180 milioni per la dotazione del Presidente stesso; 2 miliardi 950 milioni per il segretariato generale e per tutto il personale da esso dipendente; 60 milioni per la manutenzione dei beni demaniali assegnali in dotazione al Presidente. Il costo di funzionamento della Camera dei deputati £ di 12 miliardi 660 milioni, quello del Senato di 6 miliardi 300 milioni. Bisogna aggiungere 540 milioni di lire per rimborsi alle ferrovie e alle società di navigazione dell'importo dei viaggi dei parlamentari. Per la Corte Costituzionale la spesa è prevista in 800 milioni, per il Cnel in 400 milioni. Ed ecco i principali stipendi «pubblici» (ad anno): per il presidente della Corte dei Conti 11 milioni 158 mila lire; per il Presidente del Consiglio di Stato 10 milioni 51 mila lire; per il Procuratore Generale della Corte dei Conti 8 milioni 878.000 lire; per il Presidente di sezione del Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana 8 milioni 920.000 lire; per il Presidente del Consiglio dei ministri 8 milioni 484 mila lire; per il Prefetto di prima classe del Commissariato di Stato della Regione Siciliana 5 milioni e 900.000 lire; per 11 vice-presidente del Consiglio dei ministri 5 milioni 767.000 lire; per 1 ministri 5 milioni 912.000 lire; per i sottosegretari 5 milioni 561 mila lire. Fausto De Luca AplCtpcnnhrtI t111 ( I ! I f 1111111S1111 i 11M1 h 11111 r 11M11111 [ 1 ! 111111 h 11111

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