Monica Vitti attrice intellettuale si diverte in un personaggio da fumetti

Monica Vitti attrice intellettuale si diverte in un personaggio da fumetti EA VEUSROÌXE EEMM1XMEE JPEEETAGEJXTE 007 Monica Vitti attrice intellettuale si diverte in un personaggio da fumetti Come James Bond anche Modesty Blaise è un agente segreto le cui vicende sono tratte dai «comics» di un giornale londinese della sera - Gli ingredienti psicologici sono semplici, elementari; tutto è basato sull'azione e sulla violenza - Qui non si tratta di «alienazione» ma di lotta a base di judo e di colpi di pettine (quest'ultimo si trasforma in pugnale mentre il rossetto cela un piccolo lanciafiamme) Dal nostro corrispondente Londra, agosto. Incontrai Monica Vitti alcuni giorni fa, alla vigilia della sua partenza per Amsterdam per le prime riprese di < Modesty Blaise-». Sembrava che gli inglesi la considerassero già un agente 007 in gonnella. Per istrada la chiamavano « Modesty » e tMiss James Bond». La fotografavano in abiti vistosi, a righe che, quand'essa si muove, compongono inverosimili disegni, sottolineandone in maniera sempre nuova la figura. Elencavano gli hobbies del « sito » personaggio: un pettine che si trasforma in un pugnale, un portacipria che emette un gas venefico, un bastoncino di rossetto che funziona come un lanciafiamme tascabile. Si sa¬ peva che studiava con eguale accanimento inglese, non volendo ricorrere al doppiaggio, e judo, per non lasciare le scene più movimentate alla controfigura. Le interviste, come con Sean Connery, incominciavano tutte sullo stesso tono: « Fino a che punto lei è diventata Modesty? » e € Che cosa ne pensa dello spionaggio t » o ancora « Ma Antonioni approva questa partet ». € Modesty Blaise » è diretto da Joe Losey, un americano residente da dieci anni in Inghilterra, autore tra l'altro de « Il servo » e « Per il re e per la patria», pellicole premiate agli ultimi festival di Venezia. Oltre Monica Vitti, ha anche come interpreti Dick Bogarde nei panni del « cattivo », e Terence Stamp, il protagonista de « 11 collezionista» di Wilder, in quelli di Willie Garvln, il « braccio destro » della magnifica eroina. Ma al pubblico interessa solo « Modesty j e la attrice che le darà vita. Il personaggio proviene dai €fumetti» di un quotidiano londinese della sera, ora pubblicati in quattordici paesi, e gode di una popolarità pari a quella dì James Bond. Peter O' Donnell, il suo creatore, ha da poco dato alle stampe il suo primo libro: è giudicato l'erede di Ian Fleming, l'inventore di 007. Come Bond, anche Modesty Blaise è un agente segreto. Le sue origini sono oscure: non si sa dove è nata, è cresciuta in un campo di concentramento della Europa Centrale, è rimasta orfana a sei anni, a sette ha imparato a rubare, a otto a maneggiare il coltello e la pistola, a nove è stata venduta a un signorotto turco. A diciott'anni era a capo di una banda internazionale a Tangeri, da cui per una strana metamorfosi, è passata al servizio dello spionaggio britannico. Gli ingredienti del personaggio sono ancora meno plausibili di quelli di James Bond. Modesty Blaise è donna-uomo, il prodotto di un particolare tipo di alienazione dei popoli nordici. E' forte, astuta, esperta nell'uso delle armi e nella lotta, autoritaria, non contraria a certe forme di crudeltà e di sadismo. E' libera da legami culturali spirituali morali, non riconosce nessuna legge e non appartiene a nessuna società. La sua caratteristica principale è l'efficienza. Per essa, come per James Bond, non esiste l'amore, ma solo il sesso — senza impegno interiore. Modesty Blaise incarna un ideale d'evasione: è l'essere superiore cui nulla è precluso, mai scalfito né da fatti né. da sentimenti. Modesty Blaise si nutre di azione, di violenza, fa parte del mito. Anche i suoi rapporti con Willte sono al di fuori del normale: vi è cameratismo e basta, Willie è inferiore, la chiama «.principessa», le loro classi sociali non si sfioreranno mai. La coppia è un po' la trasposizione di Don Chisciotte e Sancio Pancia nell'epoca dei Rockers e dei Beatniks, in funzione dei quali è deformata. E' una coppia inumana, in cui i fans credono, come credono in James Bond. Mi disse Monica Vitti che tutto questo non la turbava affatto. L'attrice pareva anzi divertita dal clamore suscitato da « Modesty Blaise ». Si sottoponeva allegramente ai « provini », indossava con disinvoltura i modelli esclusivi preparati per il film, accoglieva con piacere giornalisti e fotografi. Rideva quando la definivano « la versione femminile di Sean Connery». « S'immagina, con questi miei braccìni, fare l'atte- taf Io che pratico soltanto nuoto per via della tintarella, che indulgo nella buona tavola, che diffido dell'automobile e dell'aeroplano! Fisicamente sono l'antitesi di Modesty Blaise ». Si comportava, di fronte alla straordinaria popolarità del suo personaggio, come se fosse stata affascinata dalla sua novità. <Non faremo una brutta copia di James Bond s affermò. « Dapprincipio produttori, regista e attori hanno preso questo personaggio sul serio, solo adesso ne sottolineano gli spunti satirici. Con Modesty Blaise noi realizzeremo invece una parodia in costume. A situazioni assurde corrisponderanno toilettes assurde: per parodiare la spia, io indosserò ad esempio un vestito lungo fino a terra, nero da una parte e bianco dall'altra, con un colletto altissimo che mi coprirà financo la testa, e dei buchi per respirare e per vedere. Per lo stesso motivo porterò un vero arsenale di armi microscopiche e micidiali nella borsetta. Il film sarà una specie di commedia gialla, molto elegante e divertente. Ho sempre sperato di lavorare in una pellicola umoristica, credo di averne la capacità. Mi piace fare ridere il pubblico qualche volta, e non mi è quasi mai concesso. E pensare che in teatro ho debuttato in parti comiche! E' il cinematografo che ha limitato il campo delle mie interpretazioni, conferendomi l'aureola dell'incomunicabilità. Sospetto che il motivo per cui mi hanno chiesto di indossare i panni di Modesty sia uno solo: il desiderio di dare un contenuto intellettuale ai fumetti, di ironizzarvi sopra con "l'attrice dell'alienazione" Ebbi l'impressione che Monica Vitti cercasse di immedesimarsi in Modesty Blaise con lo stesso impegno con cui Sean Connery cerca invece di separare la sua identità da quella di James Bond. Da questo punto di vista la relazione tra l'attrice e il personaggio è esattamente l'opposto di quella tra il prestante irlandese e 007. Sean Connery ha acquistata la celebrità e la ricchezza grazie a James Bond, il pubblico, malgrado i suoi sforzi, non l'ha ancora accettato in altre parti. Monica Vitti è arrivata a Modesty Blaise attraverso « L'avventura », « La notte », « Deserto rosso », è un simbolo, il fenomeno di una corrente culturale. « Sono uti'attrice » disse infatti Monica Vitti, quasi leggendomi il pensiero. tVoglio restare sia a teatro sia nel cinematografo, tanto in commedie quanto in drammi. Non voglio legarmi a uno stereotipo, precludermi strade nuove per la mia professione ». 21fonica Vitti non prevede di trasformarsi in un'altra sacerdotessa del sex-appeal, di fondare una moda originale, di stabilire < moderne » convenzioni sociali. Lo slogan pubblicitario «State come Modesty Blaise - Siate irrestsfibitt » la diverte. «Se avessi desiderato tutto ciò, avrei accettato alcuni anni fa le offerte di Hollywood. Non ho intenzione di commettere un suicidio artistico. Interpreterò soltanto discorso su un terreno a lei buoni film, ma di diverso genere ». Forse, invertite le parti, la situazione di Monica Vitti e di Sean Connery è fondamentalmente identica. L'attore è prigioniero del mito del personaggio, l'attrice del mito di se stessa. Certo pubblico è incapace di distinguere tra Sean Connery e James Bond, e cert'altro tra. Monica Vitti, donna e artista, e la Vitti dell'alienazione. Per questa ragione « Modesty Blaise » rappresenta per l'attrice più di un semplice capriccio o di un tentativo. Quando mi congedai, Monica Vitti aveva ormai portato il n iiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiiiiiimiiiiiiiitiiiiiiiiii più familiare: Brecht, Jonesco, Giacometti, Morandi. Era anche più consono all'immagine ch'essa s'è creata in Italia. L'attrice contemplava con aria assorta un gran numero di golfini e magliette acqtiistati in una spedizionelampo nei più noti negozi di Londra. Sembrava incerta se continuare la breve escursione culturale o soccombere alla vanità femminile, e provare i nuovi acquisti. Pensai die in « Modesty Blaise » il mito dell'agente 007 si scontrerà con quello di Monica Vitti, e che sarà interessante scoprirne il vincitore. Ennio Carette La bella Monica Vitti, chiamata dai londinesi a Miss James Bond » (Telefoto)

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