Inseguito dagli agenti, il maniaco si getta dall'auto in corsa e fugge
Inseguito dagli agenti, il maniaco si getta dall'auto in corsa e fugge Era sulla macchina rubata al giovane di Chieri Inseguito dagli agenti, il maniaco si getta dall'auto in corsa e fugge L'episodio, degno di un film di James Bond, sulla strada per la Riviera - Lo sconosciuto ha diretto la «600» a tutta velocità contro una pianta; all'ultimo istante ha aperto la porta e si è scaraventato fuori - Inutile ogni ricerca L'auto di Roberto Beozzo, il giovane di Chieri aggredito da un maniaco mentre si trovava in compagnia della fidanzata Piera Francia, è stata recuperata ieri dalla polizia stradale in circostanze drammatiche. La guidava un giovane alto, magro, biondo, che è riuscito a fuggire. Sembra che i suoi connotati non corrispondano a quelli del maniaco. «L'uomo con la pistola in mano, che vole- va rapirmi, era basso e nero », ha dichiarato Piera Francia. Ma potrebbe essersi sbagliata: era buio, il maniaco portava il cappello, lo spavento le aveva fatto perdere la testa. Potrebbe anche trattarsi di un complice: una delle aggressioni alle coppie, quella sulla strada di Valsalice, è stata compiuta da due individui armati e mascherati, uno di bassa statura, l'altro più alto. E alto e biondo era anche il maniaco che presso Stupinigi ha rapito e tenuto in propria balia per un'ora e mezzo una giovane impiegata. Chiunque sia, il giovane sorpreso al volante dell'auto del Beozzo ha dimostrato un sangue freddo e un'audacia eccezionali. L'episodio è accaduto poco dopo la mezzanotte di sabato, sulla strada tra Carmagnola e Racconìgi. Due uomini della polizia stradale di Saluzzo, su una «Giulietta », sono in perlustrazione. Incrociano una « 600 » che procede a passo d'uomo: la luce interna è accesa, il guidatore sembra in difficoltà. La pattuglia ritiene di dovergli prestare aiuto, la «Giulietta » compie una curva a U per raggiungerlo. Ma la manovra non è ancora terminata, ohe vedono il guidatore della < 600 » spegnere la luce interna e la macchina scattare con una accelerata rabbiosa. Comincia l'inseguimento. «E' un guidatore abilissimo — dicono gli agenti — Finché c'erano curve, non siamo riusciti ad accorciare le distanze ». Ma, dopo un chilometro, si apre un lungo rettilineo e l'inseguito sì rende conto che la sua macchina non potrà reggere il confronto con quella della polizia. Lancia la « 600 » alla massima velocità possibile, poi gli agenti lo vedono portarsi contro mano, a sinistra, verso un pioppeto che si profila alla luce dei fari. Quando è a poche decine di metri dagli alberi, il mal¬ vivente frena di colpo, apre la portiera di sinistra, si getta fuori dalla vettura con una capriola:. ruzzola due o tre volte sull'erba e si rimette in piedi con un colpo di reni, mentre la « 600 » vuota si schianta contro un pioppo. La pattuglia della « stradale » è a 300 metri: 1 fari della «Giulietta» vengono puntati sul giovane, che corre veloce sul terreno ineguale. Lo vedono entrare nel pioppeto, scomparire fra i tronchi, riapparire sempre più lontano e più minuscolo. Anche altre auto si fermano, puntano i fari: ma ormai lo sconosciuto era scomparso. Esaminando la targa della «600» e confrontandola con l'elenco delle macchine rubate, gli agenti si accorgono di-trovarsl di fronte all'auto del Beozzo, sulla quale, la sera di venerdì scorso, si è allontanato il maniaco che aveva aggredito il giovane e tentato di rapire Piera Francia. Vengono subito avvertite le altre pattuglie che si trovano nella zona, ha inizio una vasta battuta, ma senza esito. Il maniaco — se è lui — è scomparso.
Persone citate: James Bond, Piera Francia
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