Ha ceduto il titolo nazionale al suo compagno di squadra

Ha ceduto il titolo nazionale al suo compagno di squadra De Rosso e una perfetta tattica di corsa Ha ceduto il titolo nazionale al suo compagno di squadra mmaa&sanmm Pescara, lunedì mattina. A Michele Dancelii è bastato classificarsi diciannovesimo sul traguardo del Trofeo Matteotti ieri a Pescara per conquistare il titolo di campione italiano di ciclismo su strada. Sulla tribuna riservata al trionfatore della giornata c'era già ad attenderlo il compagno di squadra Guido De Rosso, che si era imposto di forza nella volata del gruppo di testa. Successo doppio quindi per la formazione di Giorgio Albani, il quale si sarebbe accontentato di proteggere il primato di Dancelii nella classifica per il titolo nazionale, e per raggiungere questo scopo aveva fatto rientrare dal Belgio — dove stavano gareggiando in una serie di riunioni su pista — appunto De Rosso e Motta, i due reduci dal Tour. E mentre Motta, nel concitato finale, ha dato una validissima mano a Dancelii per controbattere un veemènte anche se breve attacco di Cribiori, De Rosso è andato oltre, entrando in una fuga a 179 chilometri dall'arrivo, collaborando alla buona riuscita del tentativo ed imponendosi poi allo sprint. Il trevigiano aveva vinto sullo stesso traguardo lo scorso anno, ed aveva inaugurato con quel successo la maglia tricolore conquistata in precedenza. Ieri sera, di nuovo imponendosi sul lungo vialone di Pescara, la maglia tricolore l'ha sfilata per consegnarla ad un compagno di squadra. De Rosso è arrivato al traguardo con il braccio destro insanguinato, era caduto con Colombo sulla pericolosissima curva lungo la ripida discesa del colle Marino e aveva ripreso i primi soltanto a un chilometro dal traguardo, approfittando di un rallentamento in vista della volata. Il corridore della Molteni non ha dato neppure tempo agli altri di accorgersi del suo arrivo. Li ha letteralmente <saltati» Un finale emozionante, al termine di una corsa bellissima che i concorrenti, a conferma della ventata di entusiasmo che ha scosso 11 nostro ciclismo, hanno disputato a buona andatura. 246 chilometri e seicento metri alla media di, 35,670, su un percorso abbastanza duro, con due salite per ciascuno dei nove giri, sotto un sole accecante e con una temperatura che ha sfiorato i 38". Ed alla fine, ai primi tre posti ci sono altrettanti corridori reduci dal Tour, a conferma che i ciclisti più faticano e più vanno forte. De Rosso ha concluso la competizione francese al 7° posto, Pezzi ieri sosteneva che Ronchini era andato in forma proprio nelle ultime tappe del Tour e prevedeva una brillante prestazione del suo atleta nell'imminente prova. Portalupi infine era stato fra 1 migliori al Giro del Ticino, e nel finale s'è mostrato uno dei più caparbi nel tentare la vittoria per distacco. Il Trofeo Matteotti ha offerto praticamente tre corse in una. Quella per la vittoria, conclusasi a favore di De Rosso, quella per il tìtolo italiano che Dancelii ha controllato con efficacia, ed infine la battaglia personale di Vito Taccone di fronte a migliaia di tifosi abruzzesi che invocavano il suo successo. Ma Taccone ha tardato a trovare il miglior rendimento malgrado le continue sollecitazioni del suo direttore sportivo Luciano Pezzi e soltanto negli ultimi due giri ha tentato di lasciare il folto del gruppo — seguendo un allungo del compagno di squadra Vendemmiati — e portarsi sui primi. Forse l'avrebbero lasciato andare, ma Taccone aspira alla maglia azzurra per i mondiali di S. Sebastiano, e Zilioli e Motta non potevano certo permettersi il lusso di farsi staccare dal coraggioso atleta di Avezzano. Cosi, ogni volta che Taccone ha tentato uno scatto, dietro alla sua sagoma piccola, squassata da uno stile rabbioso, si sono visti a turno Motta e Zilloli, dall'azione composta ed elegante. Alla fine Taccone ha desistito, accontentandosi di precedere i suoi «custodi > con un allungo sul viaIone d'arrivo, tanto per accontentare il pubblico. Della vivacità dell'abruzzese aveva tentato di approfittare Cribiori, l'unico che potesse impensierire Dancelii nella classifica del campionato, ma lo 6tesso bresciano e Motta gli hanno presto dimostrato che i più forti erano loro. Chiusa la lotta per il campionato, acquetatosi Taccone, è stata sufficiente la lotta dei primi per tenere desto l'interesse del foltissimo pubblico. Dopo una serie di attacchi e contrattacchi, che nella prima fase avevano visto Zilloli molto attivo, all'inizio del settimo e terzultimo giro (ovvero a circa 82 chilometri dall'arrivo) erano rimasti in testa 22 corridori: Bitossi, Berardo, De Rosso, Carminati, Bugini, Fontona, Zancanaro, Galbo, Ronchini, Ferretti, Battistini e Portalupi (in fuga fin dal 67° chilometro), nonché Balmamion, Aldo Moser, Boni e Ottaviani (accodatisi al 70° chilometro), e infine Chiappano, Ugo Colombo, Sartore, Stefanoni, Marcoli e Schiavon arrivati alla spicciolata a rinforzare il plotone di testa. Si iniziava una gara ad eliminazione, ed il primo a cedere era Chiappano, colpito da crampi sulla salita dello Spoltore al settimo giro. Nell'ottava tornata, si staccavano Sartore, Bitossi — bloccato da una indigestione d'acqua, Ottavia-1ni, Marcoli e Bugini, mentre alle loro spalle si accendeva la lotta scatenata da Taccone, lotta che doveva però spegnersi presto. Il nono ed ultimo giro era una serie contìnua dì scatti e rincorse. I più attivi erano Portalupi, Galbo e Balmamion, mentre Ronchinì sì prodigava negli inseguimenti. Lungo la discesa su Pescara, De Rosso cercava di sfruttare la sua spericolatezza, ma finiva in un fosso, imitato da Colombo, mentre Balmamion restava In sella ma doveva frenare e mettere piede a terra. Il trevigiano si riprendeva in tempo per imporsi d'astuzia e di forza nella lunga volata. Bruno Perucca 1) De Rosso (Molteni), km. 246,600 in ore 6.54'48", media km. 35,670 ; 2) Ronchinì; 3) Portalupi; 4) Battistini; 5) Balmamion; 6) Stefanoni; 7) Pontonai 8) Galbo; 9) Schiavon; 10) Zancanaro; 11) Moser; 12) Boni, tutti col tempo di De Rosso; 13) Ugo Colombo a 26"; 14) Carminati a 3'06"; 18) Taccone a 7'14"; 19) Dancelii, che a 7'33" ha battuto Zilioli e tutti gli altri concorrenti. Classifica del Campionato: 1) Dancelii punti 37; 2) Adorni 28; 3) Cribiori 28; 4) De Rosso 26; 5) Durante 25; 6) Ronchinì 16; 7) Poggiali 16; 8) Portalupi 15; 9) Motta 15; 10) Battiatini 14. Michele Dancelii, esultante, saluta la folla dopo aver indossato la maglia di campione italiano dei professionisti su strada (Telefoto)

Luoghi citati: Avezzano, Belgio, Pescara, Schiavon