A chi e perché si concede la licenza d'esperimento

A chi e perché si concede la licenza d'esperimento A chi e perché si concede la licenza d'esperimento In margine al caso di Sabato Caliano e Angelo Aghemio. i due ospiti della casa di custodia e lavoro nell'isola di Pianosa che hanno fatto tanto cattivo uso della licenza d'esperimento di cui fruivano da pochi giorni, va precisato che essi non avevano più attualmente la veste di detenuti ma scontavano, dopo avere espiato in carcere quella principale, la pena accessoria del lavoro coatto in uno stabilimento di rieducazione correttiva. Si tratta di una misura di sicurezza, espressamente prevista dal Codice penale per alcuni reati o per alcuni elementi soggettivi della personalità del reo, che con¬ segue alla sentenza con 11 preciso scopo di ottenere il graduale reinserimento del condannato nella società. Durante il periodo che l'ex-carcerato trascorre nella casa di custodia o presso una colonia agricola (solitamente da uno a tre anni), gli può essere concessa una breve licenza (al massimo un mese, rinnovabile) se ha dimostrato di tenere buona condotta. La proposta viene fatta dal giudice che ha l'incarico di sorveglianza sulle case di pena, su parere del consiglio di disciplina costituito dal direttore dello stabilimento, dal medico e dal cappellano. L'ex detenuto che usufrui¬ sce di questa licenza sperimentale deve però osservare le stesse norme stabilite per chi è soggetto alla vigilanza speciale e cioè è tenuto a presentarsi, almeno una volta al giorno, al posto di polizia o ai carabinieri del luogo di residenza da cui gli è vietato di allontanarsi, non può uscire di sera né frequentare locali pubblici; la sua libertà è condizionata quindi da opportuni limiti per eliminare ogni occasione di ricaduta. E' chiaro che nel caso attuale i due si sono sottratti, fin dal primo giorno di libertà, all'osservanza di questi precisi obblighi, primo fra tutti quello di raggiungere il loro domicilio.

Persone citate: Angelo Aghemio, Caliano