Spara tre colpi alla moglie e credendola morta si costituisce

Spara tre colpi alla moglie e credendola morta si costituisce DRAMMA PELLA GELOSIA IN UN NEGOZIO DI MILANO Spara tre colpi alla moglie e credendola morta si costituisce L'uomo, di 49 anni, sospettava che la donna lo tradisse - La vittima (36 anni ) non è grave Dal nostro corrispondente Milano, lunedì mattina. La gelosia, probabilmente ingiustificata, ha spinto un uomo ieri mattina a tentare di uccidere la moglie sparandole tre colpi di pistola. Il drammatico episodio è avvenuto verso le 10 in un negozio di sartoria e confezioni di via Lomellina 14. A quell'ora nel negozio, che aveva le saracinesche abbassate, si trovavano Ernesto DI Lorenzo, di 49 anni, nativo della provincia di Palermo, e la moglie Angela Chiodi, di 36 anni, milanese. La coppia abita con i due figli, Lorenza, di 10 anni, e Giuseppe, di 8, in un paese alle porte di Milano, a Cormano. Il Di Lorenzo e la moglie si trovavano nel negozio per eseguire l'inventario e per aspettare una cliente che aveva preso appuntamento per una prova. Il dramma è scoppiato improvviso. Dopo un'animata discussione l'uomo, estratta da un cassetto del banco una pistola, se ne è servito per minacciare la moglie. Angela Chiodi avrebbe a questo punto insultato il marito che, accecato dall'ira, ha premuto tre volte il grilletto: due colpi hanno raggiunto la donna al capo, uno al braccio sinistro. Poi Ernesto DI Lorenzo, lasciata la pistola sul banco, ha telefonato alla Volante: «Ho ucciso mia moglie », quindi è uscito dal negozio e in automobile s'è recato a Cormano in cerca d'un cugino per af- ridargli 1 figli. Pochi istanti dopo un'altra telefonata è pervenuta al centralino della Volante. All'apparecchio stavolta era la moglie: «Jfio marito mi ha sparato. Accorrete subito ». Angela Chiodi infatti, per quanto raggiunta da tre pallottole, una di striscio alla fronte, una che le ha trapassato il collo, una al braccio sinistro, ha trovato la forza di raggiungere il telefono e poi, con l'aiuto della commessa del negozio, accorsa al fragore degli spari, di andare alla toilette annessa al negozio per cercare di detergersi con l'acqua le tre ferite. Quando la prima pattuglia della Volante è giunta sul posto, Angela Chiodi è uscita con le sue gambe dal negozio ed è salita sull'autolettiga, che l'ha trasportata al Policlinico. Venti giorni è la prognosi dell'ospedale, per tre ferite, due delle quali avrebbero potuto essere mortali. Poco dopo, mentre pat- tuglie della Volante erano state sguinzagliate in tutta la città per cercare Ernesto DI Lorenzo, l'uomo si è presentato spontaneamente In questura. Era ancora in preda a violento choc per il delitto che credeva di avere commesso. « Abbiamo cominciato a litigare già durante il viaggio in auto tra Cormano e il negozio. Avevo chiesto ad Angela spiegazioni su un episodio che mi era stato raccontato da Giuseppe, nostro figlio. Il bimbo ieri sera mi aveva detto che nel pomeriggio era venuto in casa un uomo e che la mamma gli aveva riferito che questi doveva riparare il televisore. Ma il televisore è in salotto, mentre secondo il racconto di Giuseppe mia moglie e quell'uomo sono rimasti in cucina per oltre un'ora a bere birra. Io questa mattina ho chiesto ripetutamente ad Angela di darmi una spiegazione dell'accaduto, ma lei non ne ha voluto sapere. Ad un certo punto le ho puntato contro la pistola. Lei mi ha riso in faccia, mi ha detto che mi tradiva, mi ha sfidato a sparare. L'ho fatto, anche se non avevo intenzione di ucciderla*. In serata la polizia ha potuto interrogare al Policlinico anche la Chiodi e la versione fornita dalla donna è notevolmente diversa da quella del Di Lorenzo. « JHjo marito è sempre stato gelosissimo — ha riferito —. Sabato non avevo combinato proprio niente di male. Effettivamente era venuto l'elettricista a riparare il televisore. Faceva caldo e gli ho offerto un bicchiere di birra. Non è vero che poi nel negozio l'ho insultato e gli ho detto che lo tradivo. Mi sono limitata a dargli del "fissato" per tutte quelle storie sulla gelosia. Lui allora sotto la minaccia dell'arma mi ha obbligata a sistemarmi su una sedia. Poi ha cominciato a sparare ». c. b. Il mancato uxoricida Ernesto Di Lorenzo subito dopo l'arresto (Telefoto) Angela Chiodi, ferita dal marito Ernesto Di Lorenzo

Luoghi citati: Cormano, Milano