Le vacanze sono finite Ora si torna al lavoro

Le vacanze sono finite Ora si torna al lavoro Si chiude la parentesi d'agosto Le vacanze sono finite Ora si torna al lavoro Ieri il grande ritorno, la città ha ripreso il suo aspetto vivace e tumultuoso - Comincia intanto la stagione della caccia; un mònito alla coscienza di chi imbraccia un fucile: rispettare la vita umana e i beni altrui Il sole è tornato a splendere, 11 caldo si fa di nuovo vivo, i parcheggi della città sono pieni di auto straniere; ma le grandi vacanze sono finite. Domani, con la ripresa del lavoro nelle grandi fabbriche dalla Fiat alla Lancia, riprenderà a pulsare 11 ritmo consueto della città più industrializzata d'Italia, Tutti i negozi rialzeranno le saracinesche, i tram stracarichi ricominceranno a scampanellare per aprirsi il varco nelle strade Intasate di traffico. Addio vacanze. Già ieri i treni che giungevano dal Sud e dal Veneto erano zeppi. Una donna (con tre bambini e quattro valige) ci ha detto di essere in piedi da quando il capostazione di Lecce aveva dato il via al convoglio: eravamo ad Asti, e la sventurata era esausta. Ma in tutto il treno, stipato fin nei corridoi, non c'era un posto libero. Per tutta la giornata, fino a notte, Porta Nuova ha riversato in città frotte di gente. Oggi sarà lo stesso spettacolo. Traffico intenso anche sulle autostrade, e su tutte le arterie che conducono a Torino. Auto di tutte le cilindrate, cariche di bagagli, con carrozzine e passeggini legati sul tetto; famiglie intere, facce meno allegre che alla partenza, ma abbronzate e piene di salute. Sono state vacanze buone? In maggioranza si, anche se il tempo ha fatto qualche capriccio, anche se il termometro è sceso per risalire rapidamente dopo bufere di vento, piogge a dirotto e nevicate sulle Alpi. Purtroppo per qualcuno sono state vacanze tragiche: sulle strade, l'imprudenza, la smania della velocità, lo spregio per la vita propria ed altrui hanno fatto scorrere sangue; qualche bagnante è annegato, qualche alpinista ha lasciato la vita sul dirupi delle Alpi. Tristi note di un periodo che per tutti avrebbe dovuto essere felice, riposante, vivificatore. Adesso un nuovo anno di fatica ci attende. Le nubi della situazione economica non sono del tutto diradate, le ferie hanno assottigliato i portafogli, spese notevoli attendono le famiglie: le bollette che troveranno nella buca delle lettere, l'iscrizione a scuola dei figli, l'acquisto dei libri, la prossima provvista del combustibile. Le ferie sono un ricordo che fotografìe e film rinnoveranno con melanconia. * * La notte è stata animata anche dalle partenze dei cacciatori, sui treni dell'alba vi erano fucili e cani. Inizia la stagione venatoria. Basta uscire dalla città per sentire le schioppettate. Nel Piemonte vi sono 75 mila cacciatori e ora quasi tutti vanno per riserve e ter- reni liberi con i loro pointer setter e bracchi frementi. La caccia è forse lo sport più discusso. Quello, commi que, che suscita le più roventi polemiche. Protestano gli amici degli animali e ì contadini lamentano che i cacciatori danneggiano le proprietà Poi ci sono gli incidenti: senv pre numerosi, alcuni mortali. Il fatto è che troppi sono impazienti e hanno frenesia di spa rare. Vedono muoversi le foglie di un cespuglio e fanno fuoco. Troppi fucili sono in mano ad incoscienti. Anche nella caccia sono sempre la leggerezza, l'indisciplina, la fretta che causano le disgrazie. E anche nella caccia le vittime sono spesso innocenti: contadini che la vorano nei campi, ragazzi che giocano nei prati, gitanti domenicali, cercatori di funghi. Auguriamo ai 75 mila cacciatori piemontesi, al milione di cacciatori italiani una giornata di svago. (Non auguriamo buona fortuna, perché ci tireremmo addosso le proteste dei milioni di nemici della caccia). A tutti, ma soprattutto ai principianti, ricordiamo che la licenza dà diritto a cacciare sul terreno altrui ma,, dice l'art. 30 del Testo Unico: <Sono vietate a chiunque la caccia e l'uccellagione vaganti in terreni in attualità di coltivazione, quando possano arrecare effettivamente danno alle colture». In altre parole: è permesso al cacciatore di entrare sul terreno degli altri, ma si comporti con educazione e rispetti la roba di chi lo ospita. Auguriamo a tutti i cacciatori una giornata senza incidenti. Basta poco per evitarli. Gli anni scorsi ci sono stati cacciatori feriti dai colpi partiti dalle loro stesse « doppiette > mentre lasciavano la città in auto, o mentre attraversavano corsi d'acqua o pendii scivolosi: dove, cioè, è facile perdere l'equilibrio e cadere. Durante la battuta, le canne del fucile devono essere tenute rivolte verso il cielo o verso terra, mal appoggiate sull'avambraccio o puntate verso i compagni di caccia. Durante le soste, tenere il fucile in sicurezza, meglio scarico. Ricordiamo che, ogni anno, il più alto numero di disgrazie avviene perché si spara al primo frullo del selvatico, senza assicurarsi che non vi siano sulla linea delle persone. «Si tenga sempre presente — raccomanda a questo proposito il presidente della caccia — che la vita umana è più preziosa di ogni capo di selvaggina >.

Luoghi citati: Asti, Italia, Lecce, Piemonte, Torino, Veneto