Disoccupato di 19 anni con sbarra di ferro aggredisce una donna in casa: arrestato

Disoccupato di 19 anni con sbarra di ferro aggredisce una donna in casa: arrestato Feroce tentativo di rapina in una soffitta di via JKizza Disoccupato di 19 anni con sbarra di ferro aggredisce una donna in casa: arrestato Una ragazza, forse per amore o per pietà, gli aveva concesso di dormire in una soffitta accanto a quella della vittima - Il giovane, senza denaro, affronta la coinquilina di 63 anni: "Se ti muovi ti uccido, fuori i soldi!" Lei grida e il rapinatore cala alla cieca la sbarra - La donna guarirà in 15 giorni - Drammatica cattura Un giovane di 19 anni, armato di coltello e sbarra di ferro, ba aggredito in casa un'anziana pignora per rapinarla. La reazione della vittima lo ha fatto fuggire, ma è stato catturato. E' in prigione con l'accusa di tentato omicidio e tentata rapina aggravata. E' accaduto ieri mattina alla barriera di Nizza: l'aggressore 6 Gino Sorbllli, un sarto disoccupato, la vittima 6 Lucia Boaglio di 63 anni, pensionata della Fiat. Il Sorbilli è di Bovalino (Reggio Calabria) ed è Immigrato Torino circa un mese fa. Per qualche giorno è stato ospite di un fratello, che abita in fondo al cortile di via Nizza 223, poi ha dovuto cercare un'altra sistemazione. Non ha trovato né lavoro né casa. Sembra, invece, che abbia trovato una ragazza che — per pietà o perché innamorata — gli avrebbe dato la chiave di una soffitta nella stessa casa di via Nizza 223. Qui le soffitte sono una cinquantina, in gran parte abitate. Il Sorbilli aveva la chiave di una di quelle disabitate, al fondo di un lungo corridoio. Ieri, dopo l'arresto, il Sorbilli ha confessato alla polizia: « Tutta la notte e tutta la mattinata ho pensato al modo di procurarmi del denaro, perché non avevo più una lira ». Alla fine ha deciso di rapinare una donna che abitava nello stesso corridoio delle soffitte. Sapeva che viveva sola; era anziana e non avrebbe opposto molta resistenza. Sapeva anche che usciva poco dopo le 11 per andare a fare la spesa. A quest'ora è andato ad appostarsi davanti alla porta della Boaglio. Alle 11,30 la donna, appena aperto l'uscio, ha visto il giovane nel corridoio semibuio o lo ha riconosciuto: lo aveva già incontrato nei giorni scorsi e aveva sempre diffidato di lui. Ora si è spaventata. Ha fatto per rifugiarsi in casa, ma l'altro l'ha preceduta. L'ha spinta nella soffitta, si è tirato la porta alle spalle. Nella destra aveva un coltello, nella sinistra una sbarra di ferro. « Non ti muovere — le ha detto — perché ti uccido ». Ha gettato il coltello sul tavolo, ha alzato minaccioso la sbarra: «Dove sono 1 soldi? ». La donna ha gridato. « L'ho colpita — racconterà poi il Sorbilli alla polizia — perché si era messa ad urlare. Ero deciso a farmi consegnare il denaro in qualsiasi modo ». Più volte ha abbattuto la sbarra sul capo della donna, ma la Boaglio è sempre riuscita a schivarli o a proteggersi con il braccio. E intanto continuava a gridare. Poi, con una disperata spinta, ha fatto barcollare l'aggressore, che ha avuto un attimo di sorpresa e non è riuscito a impedirle di raggiungere la porta, aprirla, lanciarsi giù per le scale invocando aiuto. I pianerottoli si sono riempiti d'inquilini. Qualcuno ha telefonato al commissariato barriera di Nizza, che è a poche centinaia di metri. Dopo pochi minuti erano sul luogo 11 commissario Angotti con due sottufficiali e alcuni agenti. E' intervenuta la Volante e i poliziotti hanno circondato l'edificio, che ha più uscite. E' iniziata la ricerca del rapinatore: alloggio per alloggio, una soffitta dopo l'altra. Lo hanno trovato in una delle ultime. Era chiusa dall'interno, gli agenti hanno forzato la porta. La luce dello torce elettriche ha illuminato soltanto qualche cassetta vuota e stracci ammucchiati proprio dove il tetto quasi tocca il pavimento. Sembrava impossibile che qualcuno fosse nascosto là sotto. Comunque, un agente ha frugato con il piede in quegli btracci, li ha scostati, alla luco delia sua torcia ò apparso il volto spaurito del Sorbilli. Lo thanno portato al commissariato, poi alle Nuove. La Boaglio è stata medicata all'ospedale e giudicata guaribile in due settimane. — I ladri sono penetrati nello studio degli avvocati Paolo Russo e Oreste Verazzo, via San Quintino 46. Si sono impadroniti di un registratore e di un accendisigari, ma non hanno toccato 92 mila lire che erano in una busta, pure avendo mano messo l'involucro ed estratto due banconote che hanno la sciato sulla scrivania. L'avv. Russo ha constatato che la fodera della macchina per copie l'otostatiche era stata tolta: teme che i ladri siano entrati con l'intento, più che altro, di rubare qualche documento importante. Il furto, scoperto martedì scorso, mentre l'avv. Russo era in ferie a Napoli da dove è tornato ieri, è stato denunciato al commissariato Monviso. Gino Sorbilli, portato in carcere - La sua vittima, Lucia Boaglio, di 63 anni

Luoghi citati: Bovalino, Napoli, Nizza, Reggio Calabria, Torino