Mons. Capovttla parla ad Assisi della figura di Giovanni XXIII di Giorgio Calcagno

Mons. Capovttla parla ad Assisi della figura di Giovanni XXIII Mons. Capovttla parla ad Assisi della figura di Giovanni XXIII Il segretario del defunto Pontefice ha messo in guardia contro la facile aneddotica - « Riservava la sua bontà per gli altri, ha detto, per sé era di una intransigenza che metteva a disagio chi gli stava vicino » (Dal nostro inviato speciale) Assisi, 27 agosto. Al corso di studi cristiani di Assisi, si è avuta oggi la giornata « ecumenica ». Sul palco, accanto agli zucchetti rossi dei vescovi, spiccava la grande tonaca bianca di Max Thurian, il religioso svìzzero assistente del priore di Taizé, a rappresentare uno dei gruppi di protestanti più vicini al cattolicesimo, e la maestosa cappa nera di Maximos Agiour- giousis, archimandrita della Chiesa ortodossa. Le parole del pastore svizzero, osservatore al Concilio Vaticano, sono state di viva simpatia per la Chiesa cattolica, quale si è venuta evolvendo negli ultimi anni, e di riconoscenza per l'opera di Giovanni XXIII. «Una decina d'anni fa sarebbe stato temerario parlare o scrivere sulla riforma della Chiesa», egli ha detto. Di diverso tono l'intervento del rappresentante orto- dosso. Egli ha criticato severamente l'espressione « fratelli eparati » contenuta nello schema sull'ecumenismo approvao dal Concilio Vaticano: una efinizione, a suo giudizio, poemica e poco lusinghiera, che embra voler insistere sulla divisione piuttosto che sull'unià dei cristiani. La Pro Civitate Christiana, rganizzatrice di questo coro di studi, ha qualche titolo di merito nel campo dell'ecumenismo. E' stata una delle poche organizzazioni cattolihe che ha saputo avvertire il problema, anche quando l'argomento era ufficialmente bandito. Non a caso il suo presidente, don Giovanni Rossi, fu una delle pochissime persone alle quali Giovanni XXIII conidò il suo proposito di indire l Concilio prima di darne 'annuncio pubblico, che colse di sorpresa tutti i cardinali. L'ha confermato oggi monsignor Loris Capovilla, il giovane religioso veneziano che u per anni il segretario personale di Papa Roncalli. Monsignor Capovilla era stato invitato a spiegare come Giovanni XXIII ebbe l'idea del Concilio. Consapevole di tutta una manovra per contrapporre polemicamente la figura di Papa Roncalli a quella dei suoi predecessori, egli ha cercato di stabilire tutti i precedenti dell'idea ecumenica nel 'operato dei Pontefici di que sto secolo. In realtà il Conci io sarebbe stato possibile soo dopo l'avvento di Giovanni XXIII, con un'azione energica e personale. L'iniziativa sembrò allora improvvisa e quasi estemporanea. Ma il segretario di Angelo Roncalli ha ricordato come egli si preparò a questo avvenimento ungo tutta la sua vita. Mons. Capovilla ha cercato di mettere in guardia i suoi ascoltatori contro la facile aneddotica fiorita intorno a Papa Giovanni. « Molti episoil a lui attribuiti erano in realtà di Pio X », egli ha detto in una conferenza-stampa. Angelo Roncalli era un uomo severo, rigido nei propri costumi, assai diverso dal personaggio bonario e gioviale di cui si parla. La sua bontà la riservava agli altri; per sé era di un'intransigenza che metteva persino a disagio chi doveva stargli vicino. « // vero ritratto di Papa Giovanni — ha detto mons. Capovilla — èquello che eoli ci ha lasciato co?i il "Giornale dell'anima"». Era una serie di appunti.che Capovilla pubblicò pensalido che potessero diventare utili a certi sacerdoti. Il volume ebbe un successo straor dinario nel pubblico più lontano, e imprevedibile. La prima edizione inglese, di venticlnquemila copie, fu esaurita a Londra in due ore. Già è stato stampato in tutti i PaesM occidentali e oggi si stanno preparando traduzioni in cine-se, giapponese, polacco, slovacco e ungherese. Giorgio Calcagno

Luoghi citati: Assisi, Londra