Per le tenniste italiane secondo successo a Budapest

Per le tenniste italiane secondo successo a Budapest Per le tenniste italiane secondo successo a Budapest La Riedl, già vincitrice del singolare, ha conquistato con la Gobbo il titolo del doppio - Grande finale dei 100 metri: 1° Ijima 10"1, 2° Anderson 10"1, 3° Jerome 10"2 - Medaglia d'argento per Rodeghiero nel giavellotto (Dal nostro inviato speciale) Budapest, 26 agosto. Dopo quella di Riedl nel singolare femminile, il tennis ha dato oggi all'Italia la seconda medaglia d'oro dell'Universiade 1965 con il doppio femminile. Maria Teresa Riedl e Sandra Gobbo hanno battuto le sovietiche Ermolova-Sazanova in due combattuti « set. > conclusisi entrambi con lo stesso punteggio (8-6) in favore delle italiane. Anche questa volta c'è stata un po' d'apprensione per gli azzurri che assistevano all'incontro. Per la Riedl e la Gobbo infatti le cose s'erano messe subito piuttosto male. Le due azzurre giocavano entrambe a fondo campo, e le sovietiche ne avevano approfittato per portarsi in vantaggio con frequenti «smorzate» che mettevano in difficoltà le italiane. Ad un certo punto, sembrava addirittura che il primo « set » fosse ormai perso per la coppia azzurra; le avversarie stavano conducendo per 5-2 e sembrava proprio che fossero irraggiungibili. A questo punto la Riedl e la. Gobbo capirono che dovevano cambiare tattica, altrimenti sarebbero state spacciate; era necessario che una di esse andasse ad appostarsi sotto rete, era l'unico sistema per ribattere il gioco delle sovietiche. L'azzurro Gauden- zì, che è un po' il «pater familias» nel "clan" del tennis, incitò le due ragazze, disse alla Gobbo di portarsi avanti, e allora avvenne l'incredibile rimonta. Da 2-5 le azzurre si portarono sul 6-5, persero il servizio, poi lo strapparono a loro volta alle sovietiche e si aggiudicarono l'ultima game in un batter d'occhio. Le premesse per la seconda medaglia d'oro erano ormai poste, ma bisognava stare attenti ancora allo spirito di rivalsa delle avversarie. Infatti all'inizio del secondo « set » la Ermolova si scatenava letteralmente, anche se la Sazanova non le forniva un aiuto adeguato, e si ripeteva quello che era successo nella prima parte dell'incontro. Le sovietiche si portarono in vantaggio per 4-1, ma ancora una volta le azzurre trovarono la forza di reagire. La Riedl prese a ribattere colpo su colpo, a sfiancare a fondo campo la Ermolova, mentre la Gobbo, sotto rete, vinceva tutti i duelli con la Sazanova. In poche battute le azzurre si portarono in parità, passarono a loro volta in vantaggio e allora le sovietiche crollarono. Due medaglie d'oro dunque per l'Italia entrambe nel tennis, vale a dire in un settore dove non ci si attendeva tanto. E a queste bisogna aggiungere quella di bronzo nel doppio misto, avendo Riedl e Maioli battuto la coppia olandese Lepoutre-Schneider per 4-6, 8-G, 6-S. A parte le soddisfazioni che ci sono venute dal tennis, la grande protagonista delle Universiadi è stata oggi l'atletica. Una. gara soprattutto ha destato l'entusiasmo del pubblico, quella, dei 100 metri. Si erano già accesi i riflettori quando sono scesi in pista gli otto finalisti della gara, che rispondevano ai prestigiosi nomi di Anderson, Jerome, Ijima, Mania!:, Politico, Obersiebrasse, Felsen e Campbell. Gli assi della velocità non hanno deluso l'aspettativa: il piccolo giapponese Ijima, scattato in testa al colpo di pistola dello «starter», non ha più abbayidonato la posizione malgrado l'attacco che agli ottanta metri gli hanno portato Anderson e Jerome in uno sprint finale esaltante che ha fatto balzare in piedi la gente sulle gradinate. Il giapponese ha tenuto duro, Anderson è riuscito ad affiancarlo in un arrivo mozzafiato, ma all'americano, che pure è stato accreditato dello stesso tempo di Ijima, è stata assegnata la seconda posizione. Il tempo del vincitore è stato di 10" 1, quello di Jerome, terzo arrivato, 10"2, Maniak, Obersiebrasse e Felsen terminati nell'ordine dietro ai primi tre, sono stati accreditati di 10"S. Una gara, eccezionale sotto l'aspetto tecnico, anche se gli atleti sono stati aiutati dal retifo che soffiava alla velocità di cinque metri al secondo. E adesso passiamo agli azzurri. Roberto Frinolli ha vinto la propria batteria nei 400 ostacoli con 51"7 qualificandosi per le semifinali di domani. Un altro azzurro è arrivato in semifinale, il quattrocentista Sergio Bello, che si è imposto nella batteria che comprendeva Saunders e Liponslci, in 47"7, mentre invece Bruno Bianchi è stato eliminato nella batteria vinta dal francese Gaudry. Nel salto in alto il torinese Mauro Bogliatto ha superato al primo tentativo l'asticella posta a 1,90, misura stabilita per le qualificazioni. Fuori causa invece la staffetta veloce. Parisotto Montanari Giani e Berruti si sono classificati al terzo posto (41" e 4) dietro la Germania (40"6) e l'Ungheria (40"7), ma qualche giudice ha visto quello che nessuno ha notato, cioè un cambio irregolare fra Giani e Berruti. Cosi il quartetto azzurro che già credeva di essere arrivato alla finale, si è visto squalificare. A ricompensarci di questa delusione, fortunatamente, proprio in chiusura di riunione, quando il freddo s'era fatta ancora più pungente, è arrivata la medaglia d'argento che Vomii Rodeghiero ha conquistato nel lancio del giavellotto. La gara c stata vinta dal tedesco Hcrings con metri 79.26 e l'azzurro gli è terminato alle spalle con 77,60, sopravvanzandn lo svedese Hedmark che ha ottrnuto soltanto 76,94. Vittorio Preve Le tenniste azzurre Riedl (a sinistra) e Gobbo dopo la vittoria (Telefoto)

Luoghi citati: Budapest, Germania, Italia, Ungheria