Due milioni e mezzo di vani risultano invenduti in Italia

Due milioni e mezzo di vani risultano invenduti in Italia Secondo l'associazione dei costruttori edili Due milioni e mezzo di vani risultano invenduti in Italia Il numero corrisponde a 350 mila appartamenti, sufficienti ad ospitare il doppio della popolazione di Torino - Oltre 2750 miliardi di capitale immobilizzati - Le misure all'esame del governo per aiutare l'acquisto di alloggi (Nostro servizio particolare) Roma, 25 agosto. Nel marzo scorso — secondo l'Associazione dei costruttori edili — le abitazioni nuove non vendute erano trecentocinquantamila in tutta Italia, pari a due milioni e mezzo di vani, < sufficienti a dare alloggio — osserva «L'Espresso» di domani — a due milioni di italiani ». Una tale massa di appartamenti vuoti potrebbe ospitare agevolmente l'intera popolazione di Roma e di Milano o il doppio degli abitanti di Torino. Un anno prima, nel marzo del 1964, quando il ristagno congiunturale era già avanzato, le case senza compratori risultavano 300.000, i capitali immobilizzati per costruirle ascendevano a 2270 miliardi di lire. Un anno dopo ossia nel marzo del 1965, altri cinquantamila appartamenti non hanno trovato acquirenti, le somme immobilizzate superano i 2750 miliardi. Dietro l'aridità delle statistiche stanno i drammi umani sociali ed economici. Centinaia di migliaia di operai e tecnici senza lavoro, dissesti finanziari di centinaia di aziende, un rallentamento generale della ripresa economica che, senza la persistente stasi edile, avreb be camminato con maggior speditezza. Fra il gennaio '64 ed il gennaio '65 la manodo pera impegnata nell'edilizia residenziale è diminuita del 18 per cento, indice che sarebbe assai più penoso se la disoccupazione non fosse stata contenuta dai massicci programmi di opere pubbliche finanziate dallo Stato. 350 mila « case senz'anime » — come le chiamano gli impresari — danno le proporzioni del problema che il governo intende affrontare in queste settimane con il provvedimento straordinario per il rilancio edilizio, annunciato un mese fa, e — si dice — in « avanzata elaborazione ». Una terapia tonificante del settore edilizio — dicono i costruttori — deve partire dalla « collocazione » degli appartamenti invenduti. Soltanto dopo aver trovato i compratori d<-'le case già in piedi possiamo disporre dei capitali necessari all'impianto di altri cantieri, Ogni giorno — affermano i costruttori — le nostre perdite toccano quasi cinquecento milioni di lire per i soli interessi passivi sui prestiti ottenuti nelle banche o presso finanziatori privati. Perciò il governo deve finanziare l'acquisto delle « case senz'anime ». Un'indagine del centro ricerche economiche nell'edilizia dichiara che su 350.000 appartamenti invenduti, il 44 per cento (cioè 154.000 alloggi) costano meno di 80.000 lire al metro quadrato, cioè un prezzo assai vicino a quelli dell'edilizia sovvenzionata; il 45 per cento (circa 158 mila) varia dalle 80 alle 120 mila lire ogni metro quadrato; soltanto il sei per cent> (21.000 appartamenti) ha un costo per metro quadrato fra le 120 mila e le 160 mila lire e appena il 5 per cento (17.500 case) supera le 160 mila lire. Il «Buperprovvedimento» per l'edilizia, attualmente all'esame del governo, conterrebbe, fra le altre ; .isure immediate, allettanti incentivi all'acquisto degli alloggi: i mutui venticinquennali coprirebbero, in molti casi, i quattro quinti della cifra globale (su cinque milioni, ad esempio, quasi quattro milioni prestati dallo Stato); il rimborso in venticinque anni prevede un contributo statale del 2,50 per cento sugli interessi e quote mensili accessibili al portafogli dell'italiano medio. 1. f.

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