Morto il giovane operaio di Bra sepolto nel crollo del cunicolo

Morto il giovane operaio di Bra sepolto nel crollo del cunicolo Morto il giovane operaio di Bra sepolto nel crollo del cunicolo Aveva 34 anni, era padre di quattro figli - Le squadre di soccorso lo hanno riportato alla luce dopo dodici ore di lavoro - Il drammatico racconto del suo compagno, scampato alla disgrazia (Dal nostro inviato speciale) Bra, 24 agosto. Salvatore Pasquino — l'operaio sepolto nel crollo della fognatura a Bra — è morto, stroncato dall'asfissia. La squa¬ dra di soccorso ha raggiunto'hil suo corpo soltanto stamane, dopo sedici ore ininterrotte di lavoro, mentre le speranze di trovarlo ancora in vita si andavano affievolendo. « E' qui!» d ha gridato alle 9,05 un vigile del fuoco che, scavando cau tamente con le mani nel terriccio, aveva urtato nel piede immobile dell'operaio. Salvatore Pasquino giaceva sul fondo del cunicolo, supino, il volto immerso nella melma ad una decina di metri dal piccolo varco attraverso il quale il suo compagno, Giù seppe Garziniti, si era salvato. Per la prima volta, dalle 18 di ieri, il compressore che pompava aria nel condotto si è arrestato; nell'improvviso si lenzio si è udito soltanto il respiro affannoso degli uomi ni che scavavano dolcemente attorno al corpo dell'operaio Pasquino aveva le braccia tese disperatamente verso l'imbocco del cunicolo; una grossa trave, a pochi centimetri dalla testa, gli aveva sbarrato la strada della salvezza: l'ope raio doveva aver lottato a lun go, con le unghie e con i go miti, per rimuovere l'ostacolo. La morte lo aveva colto attor no alle 23 di ieri quando, ad un tratto, la sua voce s'era spenta dopo aver ripetuto a lungo: «Mi fanno male i fianchi, fatemi una iniezione'». "11 medico condotto di Bra, dott. Abate, dice che il corpo di Pasquino non presenta fratture, soltanto qualche piccola contusione: forse, mentre cer cava di spostare la trave, a metà del tragico cunicolo, una piccola frana di terriccio gli è piombata addosso, soffocan dolo. Il luogo della disgrazia < alla periferia di Bra, in regione Verdiero; lì — fra gli orti ed i campi — sorgerà un complesso di case popolari. L'impresa « Reca », del geometra cuneese Revelli, lavora alla costruzione dell'allacciamento della fognatura. In via Fratelli Rosselli il terreno è molle, friabile, pieno di sabbia; quando piove si trasforma in un pantano inguadabile. I quindici operai dell'impresa lavoravano a togliere le travature di legno al nuovo tronco della fognatura, un condotto che scorre a sei metri di profondità ed è alto due metri e largo uno e cinquanta. Gli uomini possono camminarvi dentro ritti e ieri, attraverso un piccolo pozzo, v'erano scesi due manovali, Salvatore Pasquino e Giuseppe Garziniti, entrambi trentaquattrenni e originari di Guardavalle (Catanzaro). La disgrazia è avvenuta alle 17 mentre i due operai erano appena entrati nel cunicolo della fognatura e stavano rimuovendo le travi di sostegno porgendole, attraverso il pozzo, ad un loro compagno di lavoro, il ventottenne Giuseppe Di Benedetto. Il crollo è stato improvviso, nessuno ha potuto rendersene conto a tempo: la pioggia, probabilmente, aveva aperto crepe nella volta del cunicolo e il terriccio si era sfaldato. Nell'istante del cedimento Pasquino si trovava a metà di quel tratto di condotto, Garziniti era invece più vicino all'imboccatura e per questo si è salvato. Racconta Garziniti, che — ricoverato stanotte all'ospedale con qualche contusione e un forte stato di choc oggi si è ripreso: «Ho sentirò un tonfo e m'è venuta addosso una trave. Sono finito a terra, con la faccia nel terriccio. " Sono morto " mi sono detto. Invece due assi s'erano incrociate sopra la mia testa, proteggendomi. Pasquino era distante da me qualche metro. L'ho chiamato e m'ha risposto: " Aiutami, mi manca l'aria". Ho cominciato a scavare con un solo braccio, il destro; l'altro era imprigionato sotto un masso e mi ci è voluto del tempo prima che riuscissi appena a smuoverlo Pasquino si lamentava, per un po' non lo sentivo, poi chiamava la moglie, i figli. Quan do mi hanno passato la bottiglia dell'acqua ho bevuto un sorso, poi l'ho fatta scivolare dietro di me e ho cercato di spingerla con i piedi verso Salvatore. Mi chiamava, diceva: "Ho un dolore al fianco, muoio, muoio, Gesù, perché non vengono, maledetto lavoro". A un tratto non l'ho più sentito. Quando m'hanno ti rato fuori non capivo più nulla, ma ho visto Maria, mia moglie, e ho compreso d'essere vivo ». Probabilmente è quella l'ora della morte di Salvatore Pasquino, le 23 di ieri sera, men tre i soccorritori si prodiga vano per tirarlo fuori dalla tragica buca. E' stato tutto inutile, l'attesa vana: quando dopo la pioggia di ieri il so le è sorto stamane in un eie lo terso e quasi autunnale Salvatore Pasquino è stato tro vato morto, in mezzo al cunicolo che qui e là aveva ce duto stringendolo in una morsa mortale. . 8 e l e a i o . d a a 1 t. i a a a i < Giuseppe Mayda II corpo dell'operaio morto viene sollevato dal tragico cunicolo franato a Bra

Luoghi citati: Bra, Catanzaro, Guardavalle