In Riviera, partiti gli italiani arrivano in massa gli stranieri

In Riviera, partiti gli italiani arrivano in massa gli stranieri In Riviera, partiti gli italiani arrivano in massa gli stranieri Ad Alassio è probabile che venga superato il primato del 1962: 1 milione e 560 mila « presenze» - E' questo l'anno del « rilancio» - Sono aumentati i piemontesi, i lombardi, gli inglesi, gli svedesi e i belgi (Nostro servizio particolare) Alassio, 23 agosto. Il movimento e stato semplice, grandioso e puntuale, come regolato da un invisibile stato maggiore europeo: partiti gli italiani, valanghe di stranieri ne hanno occupato i posti, e la spiaggia non mostra affatto il volto desolato dei giorni di fine stagione. L'estate continua, il ritmo della macchina turistica sembra esaltato da energie nuove che danno a quasi tutta la Riviera un respiro ottimistico: quando si faranno le somme, verso la metà di ottobre, si vedrà probabilmente che il 1965 è stato l'anno del grande rilancio, con nuovi primati numerici e netto superamento della depressione che caratterizzò il 1963 e il 1964. Fra sabato e domenica si è avuto un travaso febbrile. Sotto il diluvio un interminabile serpente di automobili copriva l'Aurelia, nei due sensi: c'erano gli italiani diretti alle loro case di città e gli stranieri che arrivavano, pallidi, carichi di bagagli. La cadenza dello scambio era impressionante, quasi millecinquecento automobili all'ora. L'ottanta per cento della clientela italiana ha lasciato gli alberghi di Alassio nel giro di due giornate; forse duemila famiglie partite, ma oggi gli ospiti presenti sono al livello di circa ventimila imita, grazie all'arrivo di un'ondata di scandinavi, di tedeschi, di olandesi. Si può grosso modo suddividere questa popolazione: circa diecimila italiani rimasti nei tremila appartamenti di proprietà (quasi tutte le famiglie restano fino a fine agosto, molte si dividono lasciando qualcuno al mare per tutto il mese di settembre), seimila stranieri in alberghi, pensioni, campeggi, altri quattromila italiani sparsi ancora in alberghi o in case prese in affitto. A Ferragosto la popolazione turistica era stimata in trentamila persone (più dodicimila residenti), in parte ridotte a dormire in alloggiamenti di fortuna. Annullata la quota esuberante, che non può durare più di due o tre giorni (c'era chi dormiva nelle automobili) si è oggi all'ottanta per cento della quota massima, con previsione di « tenerla > per molte settimane. E' dunque probabile che i primati del 1962, quando Alassio ebbe un milione e cinquecentosessantamila « presenze > siano superati. Non minore euforia in un'altra località scelta casualmente come campione della rapida indagine, Diano Marina: « Sino al 20 settembre l'ottanta per cento dei posti disponibili è prenotato da stranieri > dice il direttore dell'Azienda di soggiorno. E descrive un fenomeno analogo a quello visto ad Alassio fra sabato e domenica: partenza massiccia degli italiani, immediato arrivo di stranieri a rimpiazzarli. « Su dieci letti lasciati liberi da italiani cinque sono stati immediatamente occupati da inglesi o danesi arrivati in autopullman dall'aeroporto di Nizza». Anche a Diano Marina si prevede t". superare i primati del '62, passando largamente il milione di « presenze ». Per quei fenomeni che è impossibile interpretare a prima vista italiani e stranieri si sono tacitamente intesi, nell'estate '65, riaccendendo entusiasmi per la Riviera che nei due anni passati sembravano sopiti. Si veda il comportamento della borghesia piemontese e lombarda: non più le folle spenderecce del 1962, ma facilità negli acquisti ben più grandi - che nel 1964. « Affari ottimi », « Abbiamo venduto più di quanto sperassimo » dicono molti negozianti, e lo confermano le agenzie di viaggi, i ristoranti, gli stabilimenti balneari, i ritrovi notturni, i distributori di benzina. Un segno caratteristico: torinesi che negli anni scorsi avevano messo in disarmo o in vendita i loro « yachts » quest'anno hanno ripreso il mare per le crociere. Il porto di Alassio è stato ingrandito lino a raddoppiare la sua capacità: è completo in ogni angolo, e accanto alle barche italiane sono ben più numerose che in passato quelle francesi o inglesi provenienti dalla Costa Azzurra, a conferma di uno spostamento di simpatie che ha riflessi economici di un certo rilievo. Si direbbe che il diminuito pessimismo degli italiani Uo scorso anno si guardava all'autunno come ad una stagione portatrice di eventi drammatici) abbia influito favorevolmente sugli stranieri. Forse ha pesato la propaganda, meglio curata: a Diano Marina i belgi sono aumentati del quaranta per cento, ad Alassio gli svedesi del novanta per cento. L'insostituibilità della Riviera ha le sue conferme clamorose dalle statistiche. m> f#

Persone citate: Alassio, Aurelia

Luoghi citati: Alassio, Diano Marina, Nizza