La rapita osserva la foto: «E' lui»

La rapita osserva la foto: «E' lui» La rapita osserva la foto: «E' lui» In vacanza a Ugnano di Udine Maria Bellenghi dice all'inviato de "La Stampa": "E' l'uomo che mi ha sequestrata" - Per il delitto di Moncalieri Maria Labate guarda la foto e trema: "Somiglia all'assassino" Ci telefonano da Venezia: Abbiamo trovato a Llgnano Sabbiadoro la signorina Maria Bellenghi. 27 anni, una delle vittime di Pietro Isnardi. E qui in villeggiatura. E' una ragazza graziosa, piccola e minuta, castana e con occhi azzurri. Gli avvenimenti di questi giorni — la cattura dell'Isnardi, le 3ue fotografie sui giornali, il sospetto che egli potesse essere il bandito di Vinovo — sembrano avere scosso la giovane, che non si è ancora rimessa dallo ehor. provato un mese fa Naturalmente, Maria Bellenghi non -noie ricordare la paurosa avventura vissuta la notte del 21 luglio. Assieme ad un conoscente. Paolo Borio, nella auto ferma in Una stradina presso Vinovo. vide spalancarsi la portiera dalla parie della guida un giovane armato di un lungo" coltello intimò all'automobilista di scendere. Il Bono credette che si trattasse di un rapinatole: ubbidì, disposto n consegnargli II denaro Ma non era questo che voleva il bandito Sali in macchina e parti portando con sé la ragazza paralizzata dalla paura. Per quasi duo ore — sempre minacciando di ucciderla — ii bandito tenne- prigioniera la Bellenghi. Si lasciò anche andare a qualche confidenza: disse che era Infelice, si sentiva solo, era stato dieci anni in carcere. Poi riportò la ragazza al Borio, ordinò a questi di consegnargli il denaro — duemila lire — e se ne andò lasciando là la vecchia bicicletta con la quale era arrivato. Sull'auto del Borio la polizia rilevò il giorno dopo delle impronte digitali che l'altro Ieri sono risultate identiche a quelle del rapinatore catturato dai carabinieri. Ma la prova decisiva di colpevolezza avrebbe dovuto darla Maria Bellenghi: riconosceva neirisnardi il suo rapitore? Questa e la domanda che a libiamo rivolto oggi alla ragazza sulla spiaggia di Ugnano, a SI — ha risposto —. l'ho riconosciuto dalle fotografie de "/.il Stampa", non ho nessuna incertezza e sono pronta ad un confronto ». Ignorava il tentativo di suicidio dell'Isnardi Poco dopo, la ragazza ha telefonato al doli Sgarra della Squadra Mobile di Torino di avere identificato il suo rapitore: è Pietro Isnardi. Ci telefonano da Avellino: Maria Labate, quando ha avuto tra le mani la fotografia di Pietro Isnardi, ammanettato tra i carabinieri, è apparsa visibilmente turbata. Portandosi la mano destra alla fronte, quasi volesse liberare la mente da angosciosi dubbi, lia mormorato sommessamente: « Quanto gli rassomiglia... ». La somiglianza del bandito di Moncalieri col fratello di Sabino Alvigi, il sordomuto Franco, clie nei giorni scorsi ha spieiatamente accusato ni carabinieri quale autore del delitto, l'ha colpita vivamente. Ha notato — per quel che sì può scorgere attraverso una loto — clic Pietro Isnardi ha le stesse caratteristiche di Franco Alvigi nell'espressione del viso, nel taglio dei capelli corti, nella corporatura robusta e bassa. Con voce che tradiva un'Intensa emozione lia chiamato la madre, tacendole osservare come l'ovale del volto di Franco Alvigi e più tondo, meno scavato nelle guance. « Non ci capisco più nulla v — ba mormorato. — Dovrei vederlo per rendermi conto che la sua altezza mi ha consentito nella drammatica colluttazione di quella sera di atterrarlo per 1 capelli. Capelli corti, che mi sfuggivano dallo mani e che strinsi finché non lui accoltellata al fianco ». Alle osservazioni della madre sulle sue Incertezze, ha risposto che quella sera la paura non le consenti d'imprimersi nella mente che pochi particolari. Ricorda però benissimo il tono di voce, rauca e stizzosa dell'omicida, gli occhi dilatati o lucidi del bandito, intravisti nel buio, l'abito scuro. Una paura grande e terribile la paralizzò rendendola incapace di pensare e reagire. Nella sua mente è un'enorme confusione. I carabinieri tianno anche interrogato la giovane di Atripaldn In merito al rinvenimento compiuto dai familiari del fidanzato di due pedali di una bicicletta In prossimità del luogo del delitto, a Moncalieri. Si tenta di stabilire ora se la vittima nel corso della colluttazione col bandito, danneggiò il veicolo. A Torino è gift stato accertato che l'Isnardi non na mai posseduto una bicicletta e la sera dell'assassinio è uscito di casa piedi.

Luoghi citati: Avellino, Moncalieri, Torino, Udine, Venezia, Vinovo