Un'escursione senza troppa fatica al limite dei ghiacciai in Val d'Ayas

Un'escursione senza troppa fatica al limite dei ghiacciai in Val d'Ayas ITINERARI PER LA TAWI ESTATE Un'escursione senza troppa fatica al limite dei ghiacciai in Val d'Ayas Raggiunto il Breuil con un'autolinea pubblica, si sale in funivia alla stazione Cime Bianche -ìncantovole traversala fino a Saint Jacques, Ira laghetti; possenti dossi rocciosi e abetaie, ai piedi del Cervino - Il rientro in.città con le normali corriere (Nostro servizio particolare) Saint Jacques, agosto. Ci scrive un lettore: «A causa dei miei particolari Impegni professionali, non godo ora di piene vacanze, tuttavia ho una certa libertà di movimento e vorrei approfittarne per qualche esplorazione sulle nostre montagne, soprattutto in Valle d'Aosta, ma sono spaventato dal trambusto stradale. I giornali m'informano che tra Quineinetto e Chàtillon spesso vi sono code di migliaia di macchine e che il percorso di poche decine di chilometri richiede talvolta parecchie ore. Come potrei risolvere 11 mio problema?». A tutto c'è rimedio, pia o meno risolutivo. In primo luogo ricordiamo un consiglio già elargito: quello di partire presto al mattino. Le code, anche sul tratto Qulncinetto-Chàtillon, avvengono nelle ore di punta, dalle dieci alle dodici, dalle Quindici alle diciotto. In via subordinata si tenga poi presente la possibilità di ricorrere alle autolinee die collegano direttamente Torino, Milano, ecc., ai principali centri valdostani oppure si integrano al serviste ferroviario. Indubbiamente l'uso della macchina personale non comporta stretti vincoli d'orario, ma — /rancamente — in queste giornate ci sembra assai più riposante affidarsi alla guida d'un autista professionista che conosce a memoria il percorso. Si aggiunga l'importante considerazione ohe ricorrendo ai mezzi pubblici di trasporto, proprio in Valle d'Aosta l'escursionista Ila la possibilità di compiere interessanti traversate (ben inteso a piedi) da una valle all'altra. Partendo ad esempio da Gressoney imo scavalcare il colle della Bettaforca e scendere in vai d'Ayas dove trova un servizio d'autolinee che to riporta al piano; oppure può recarsi ad Alagna per il col d'Olen; o da Alligna a Macugnaqa e cosi via. Si tratta di gite, ripetiamo, di grande interesse perché non comportano al ritorno la ripetizione della strada percorsa all'andata, ma permettono, passando da vallata a vallata, di rilevare variazioni spesso notevoli nel paesaggio, nella vegetazione nel profilo delle montagli'', nella stessa rustica architettura dei vecchi villaggi. E, per cominciare, proponiamo il passaggio dalla Valtournanche alla vai d'Ayas attraverso il colle delle Cime Bianche. Una gita, oltreché semplice, assai poco faticosa in quanto consente l'uso della funivia per il superamento quasi totale della parte in salita. Base di partenza r il Breuil dove si può giungere assai comodamente e con relativa rapidità mediante autolinee dirette sulle quali i servizi sono intensificati durante tutto il mese di agosto. Dì qui si sale sulla funivia del Plateau Rosa, la più veloce e potente d'Europa perché consta in realtà di due funivie parallele che funzionano in continuazione da mattina a sera. Non c'è il fastidio di code, né di attese. Per la gita in questione non occorre però salire sino al punto terminale (cioè alla Testa Grigia m. 31,50). ma bisogna arrestarsi alla stazione intermedia delle Cime Bianche (in. 8750) Costo del biglietto lire 1000 Dovrebbe essere superfluo ricordare che questa risalita dell'alta Valtournanche verso gli eterni ghiacciai offre un panorama unico al mondo, dominato dalla piramide del Cervino Abbandonata la cabina, che in pochi minuti supero un dislivello di quasi ottocento metri corrispondenti a circa tre ore di marcia, inizia l'escursione vera e propria attraverso gli sfasciumi morenici contornanti il Ingo del Ventina Sino a non molti anni or sono i ghiacciai giungevano notevolmente più in basso di questo punto, come si può rilevare dalla con- formazione di alcuni blocchi rocciosi, levigati nel corso di secoli dall'azione abrasiva dei ghiacci. Ora però — ripetiamo — non è rimasta che una sassaia sulla quale non vi è- pericolo alcuno. Per l'orientamento basta puntare direttamente verso il valico delle Cime Bianche (cioè in direzione sud), che appare come un ilosso gibboso tra la cima della Gran Sommettà e gli speroni rocciosi su cut termina il ghiacciaio Ventina. In meno di un'ora si giunge sul valico (m. 2080); di qui in poi. abbandonati gli sfasciumi, il sentiero diventa cosi inciso che è assolutamente impossibile sbagliare itinerario. Appena iniziata la discesa verso la vai d'Ayas il viandante riceve per così dire un premio alla sua buona volontà sportiva; esso è costituito dal magnifico spettacolo del Gran Lago Iti montagna vi sono mi gliaia di laghi sui quali inevitabilmente insiste la più stereotipa retorica dei dépliants propagandistici: mot ti di essi in realtà non sono che insignificanti pozze d'aique. pochi raggiungono la singolare bellezza di questo Gran Lago che giace al tondo d'un profondo imbuto una specie di voragine don fesca, entro cui si scarica buona parte del ghiacciaio Ventina Il sentiero prima corre su un'alta parete che strapiom¬ ba verso questo specchio d'acqua, poi scende tortuosamente alla sua base per entrare nel vallone del torrente Cortoz. A destra (cioè ad occidente) si elevano le bitorzolute e sitane Cime Bianche, dall'altro lato si affacciano fra possenti costoloni rocciosi i turgori del gran ghiacciaio che culmina nella Gobba di Rollin. Attraversati due vasti ripiani erbosi si discende una stretta e ripida balza per giungere alla co?icu (m. 21,00) in cui sorge l'Alpe Maso, costituita da alcune vecchie baite in pietra incorporate ad enormi macigni che i ghiacci del massiccio del Rosa qui depositarono forse mille anni or sono. Dopo questo luogo il sentiero si discosta dal torrente Cortoz /il quale si inabissa in uno stretto valloncello) per raggiungere l'Alpe Ventina (m. toso). Poi scavalca un colletto, fiancheggia una densa abetaia e punta sulla frazioncina di Fiéry per congiungersi alla mulattiera della valle di Verrà Da Fiéry (m. 1180) a Saint Jacques (m. 1680) quattro salti letteralmente. Qui ha termine la gita che un camminatore agile e veloce può compiere in due ore o poco più, ma con la quale una tranquilla famigliola in vacanza può intrattenersi per un'intera giornata dal mattino al tramonto. Remo Griglie , "-/'^CERVINO"' RIE DUCA 0. ABRUZZI - " '"-ji^r. I ^RTEODULO Z -, C?'ÌAm.34B9 \N PLAN MAISON N- m.2548 ' ':!J Plateau BREITH0RIM BREUILv.^A^|ME BIANCHE] Rosar '^é,^., a m.2754 '..TESTA GRIGIA"^' Lago * *»« -r Goti/et J \ \ Jtl4171*1| MW' 'RIF. CA./. Colle CIME BIANCHE A CIME BIANCHE m.2379- —- fei •^•'-'•Am.39Q8, ' GOBBA DI ROLLIN . --7 —- m.3050 ^\ RIF. MEZZALAMA ^Valtournanche ^C- GRAN TOURNALI.N *w| \ 1 1 iV"~ '71 R FONTANA FREDDA : - A#ALPE MASO f i \ A.VARDA ''/?mv Fiery rri.1878 ;5UacquBG m-1S7S

Persone citate: Goti