Stambecchi e camosci sconfinano dal Gran Paradiso e da Valdieri

Stambecchi e camosci sconfinano dal Gran Paradiso e da Valdieri Stambecchi e camosci sconfinano dal Gran Paradiso e da Valdieri Trovano rifugio nelle vicine vallate francesi - Nel nuovo parco della Vanoise e nella riserva del Mercantour gli animali sono protetti dalle insidie dei bracconieri - Tocca ora all'Italia sistemare l'ex riserva reale per garantire la difesa della fauna (Dal nostro inviato speciale) Ceresole Reale, agosto. Dieci anni fa, ad un congresso di amministratori e direttori di parchi nazionali tenutosi a Cogne, uno dei rappresentanti della delegazione francese presentava una lunga relazione sul «Parco nazionale degli stambecchi » che avrebbe dovuto essere istituito nella Savoia, e di cui si parlava fin dal 1934. I progetti vanno con piedi dt piombo verso la realizzazione, anche in Francia. Soltanto nel giugno scorso, infatti, è stato inaugurato il Parco nazionale francese della Vanoise. L'area è di 200 mila ettari con un perimetro di 250 chilometri, delimitato a sud dal fiume Are e a nord dall'Isère. Nella zona centrale (circa 50 mila ettari), la difesa della fauna e della flora sarà rigida come nel nostro Parco del Gran Paradiso, mentre nelle zone periferiche saranno ammessi impianti turistici. Caratteristica del parco francese è la contiguità, su un settore di frontiera lungo circa 8 chilometri, col Parco del Gran Paradiso. La Francia si è trovata ad avere, nelle sue montagne della Tarantasia, della Moriana e della Vanoise, gruppi di stambecchi. Gli animali non hanno bisogno di passaporto per varcare i colli e le vette di confine: dall'alta valle dell'Orco e dalle testate delle valli di Rhèmes e Grisanche, famiglie di stambecchi passavano in Francia per finire, quasi sempre, sotto il piombo dei cacciatori. L'idea di costituire in Savoia un parco nazionale sorse appunto dal desiderio di tutelare le colonie di stambecchi che vi giungevano dal Parco del Gran Paradiso, e di completare l'iniziativa con la difesa degli altri animali e della flora alpina. II ritardo con cui il progetto è stato realizzato, è servito ad evitare due errori. Si era già costituito un Parco nazionale nella zona del Pelvoux, ma limitato ad alte quote, coperte da morene e ghiacciai, prive di erbe e foreste, per cui gli animali affamati erano costretti a scendere nelle valli, dove erano in agguato i cacciatori. Il nuo ì Vo Parco della Vanoise com prende zone boschive, dove stambecchi, camosci e altri animali trovano alimento. Inoltre si è rinunciato alla catitura di stambecchi e al loro I V MI I I I I. I - Q., ii PreS. Didier) O. dourgsr fattrice AOSTA O FRAN CIA VÉMgene^Afi V Prsfoqnan e dei ,iftVw Sonno vali " , ? Co Latisfebourg y Salme I T A LI A Bemonte I T AL I A Valdieri \ , -- O lAnna di if. o Limone P O La Boti ine . O . 5. Merliti Enfraque oTerme di Valdieri -«SERVA RE^V di VAL0\tRN RISERVA ^^0^ Mancese dei merc^ o Tenda FRANCIA o deli/édere i o i a a i , provvedimento che garantisca la difesa della fauna. Nel 1953 un consorzio formato dagli enti provinciali di Cuneo si assunse la tutela della riserva: dieci guardacaccia e un direttore tecnico sorvegliano una vasta e impervia zona montuosa, nella quale vivono 500 stambecchi e 4000 camosci. La protezione della fauna è estesa anche a fagiani, pernici, coturnici, marmotte. L'esigua schiera del guardacaccia è riuscita finora a salvare dalle stragi il patrimonio faunistico della riserva, ma l'azione protettrice del consorzio scadrà fra due anni, e non sembra che gli enti provinciali vogliano rinnovare il loro impegno. Le spese sono Ingenti (circa 15 milioni) e gli Introiti sono costituiti da contributi degli enti provinciali e della Federazione della caccia, e da quanto viene ricavato autorizzando l'abbattimento di alcuni capi designati dal guardacaccia e per cui i cacciatori versano una quota di circa 130 mila lire. Ora si chiede che, come la Francia ha creato la Riserva del Mercantour, anche lo Stato italiano si assuma l'amministrazione della Riserva di Valdieri e, oltre a garantire la tutela degli animali, sistemi la zona a Parco naturale con la costruzione di strade di accesso e di capanne per i guardacaccia e per i turisti, rispettando, naturalmente, la selvaggia bellezza della montagna e la quiete degli anima¬ i li che la popolano. e. d. trasporto in zone prestabilite: la migliore acclimazione si ha infatti quando gli animali spontaneamente emigrano e scelgono la zona più adatta alla loro esistenza. La contiguità dei parchi italiano e francese consentirà anche una certa collaborazione fra i dirigenti per la difesa degli animali e la vigilanza sulle loro condizioni sanitarie. La strada da Ceresole al Nivolet (che dovrebbe collegarsi con quella della Valsavaranche aprendo uno stupendo itinerario turistico fra il Canavese e la Valle d'Aosta, passa in prossimità del confine, proprio nella zona in cui i due parchi nazionali sono contigui. Esiste anzi il progetto di un tronco stradale e di una breve galleria sotto il Passo della Galisia per allacciare la strada di Ceresole alla strada francese di Val d'Isère. Una situazione simile a quella creatasi fra il Gran Paradiso e la Vanoise, si è formata più a sud nelle montagne del Cuneese. Anche qui dalla ex riserva reale di caccia di Valdieri e Entracque, branchi di stambecchi e camosci hanno varcato il confine invadendo le valli francesi del Mercantour e anche in questa zona la Francia ha protetto gli animali provenienti dall'Italia costituendo la Riserva del Mercantour, che comprende la zona alpestre confinante con i territori di Entracque e Valdieri. Ora tocca all'Italia sistema re l'ex riserva reale con un

Persone citate: Savoia