La missione Malraux a Pechino di «grande portata» per De Canile di Sandro Volta

La missione Malraux a Pechino di «grande portata» per De Canile II generale convoca i ministri dalie vacarne La missione Malraux a Pechino di «grande portata» per De Canile Comunicato ufficiale dopo una riunione del governo: «H viaggio ha consentito di illuminare meglio il presidente della Repubblica sulle intenzioni presenti e future della Cina, cui la Francia attribuisce notevolissima importanza nel mondo » (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 agosto. Il viaggio di André Malraux a Pechino è stato il tema centrale del Consiglio dei ministri che ha fatto ritornare per ventiquattro ore dal mare, dai monti, dalla campagna il presidente della Repubblica e i membri del governo. Stasera, il generale De Gauìle e i ministri sono già ripartiti da Parigi per proseguire le vacanze fino al prossimo Consiglio ministeriale del 1° settembre e, in quanto alle dichiarazioni di Malraux, non è stato comunicato niente di più di quanto si sapeva già. Il ministro per gli Affari culturali ha riferito ieri al capo dello Stato, in un colloquio durato novanta minuti, ogni particolare dei suoi incontri con Mao Tsetung e con gli altri dirigenti della Cina popolare, mentre invece sembra che con i colleghi si sia mantenuto oggi in termini piuttosto generici. « / membri del governo — scrive Le Monde — hanno avuto diritto ad altrettante confidenze e a un resoconto così dettagliato? Si può dubitarne e pensare che sono stati convocati a un consiglio di pura routine. Non si trattava che di uno scambio di vedute e nessuna decisione importante era attesa. Se una iniziativa deve essere presa, per il Vietnam, per la politica europea o per V "organizzazione del mondo", di cui André Malraux ha parlato partendo da Nuova Delhi, è a Colombey-lesDeux Eglises che verrà preparata ». La riunione del Consiglio dei ministri di oggi, come la prossima del 1° settembre, vanno dunque considerate come elementi della messa in scena per acuire l'attesa della conferenzastampa del 9 settembre, in cui il generale De Gaulle annuncerà le sue decisioni. Allora soltanto si potrà sapere che cosa intendeva Malraux quando ha detto di avere discusso a Pechino i problemi relativi all'organizzazione del mondo. Quest'interpretazione trova conferma nelle dichiarazioni, assolutamente anodine, che il ministro delle Informazioni ha fatto alla fine del Consiglio dei ministri. Alain Peyrefitte ha ripetuto infatti che Malraux era partito per un viaggio a titolo privato in Asia, ma nello stesso tempo si proponeva, incoraggiato dal generale De Gaulle, di prendere contatto coi dirigenti cinesi per informarsi sul posto delle attuali realtà del paese ; una lettera di De Gaulle al presidente della Repubblica cinese lo autorizzava a farlo. «L'obiettivo è stato praticamente raggiunto — ha detto Peyrefitte — le informazioni e le impressioni che Malraux ha riportato dal suo viaggio sono considerate dal presidente della Repubblica e dal Consiglio dei ministri d'una grande portata. Infatti, è stato possibile illuminare il presidente della Repubblica e il governo sulle realtà e le intenzioni della Repubblica cinese nel presente e nell'avvenire, tenuto conto dell'importanza considerevolissima che la Francia attribuisce alla Cina nel mondo». Nella riunione dqi ministri, Couve de Murville ha fatto poi una relazione sugli ultimi sviluppi della situazione internazionale, con particolare riferimento al problema di Singapore e all'eventualità che il governo francese riconosca il nuovo Stato; però nessuna decisio ne è stata presa in propo sit0- Sandro Volta