I dirigenti del ciclismo esaminano il ritiro di Gimondi a Maggiore

I dirigenti del ciclismo esaminano il ritiro di Gimondi a Maggiore I dirigenti del ciclismo esaminano il ritiro di Gimondi a Maggiore La Maglia gialla non ha portato a termine la corsa di domenica denunciando un guasto alla bicicletta - Un esposto degli organizzatori, che intendono chiarire i motivi dell'abbandono - Verranno presi provvedimenti nei suoi confronti? (Dal nostro corrispondente) Maggiora, 17 agosto. Il ritiro di Gimondi dal circuito di Maggiora continua a costituire argomento di vivace polemica. I fatti, ormai, sono ben noti. Il vincitore del Tour, protagonista principale della riunione che aveva attirato domenica un folto pubblico di circa diecimila persone, si è presentato alla partenza pochi minuti prima del via ed il dottor Sartore, presidente della giuria, considerando le voci che circolavano insistenti per annunciare il certo ritiro del ciclista bergamasco, ammoniva l'interessato. Niente di ufficiale, un simpatico ed amichevole discorsetto di circostanza, giusto per ricordare a Gimondi l'obbligo di portare regolarmente a termine la competizione, salvo logici casi di guasti irreparabili. La Maglia gialla incominciava la corsa insieme agli altri partecipanti, ad un certo punto si metteva addirittura in fuga, scatenando un notevole entusiasmo nella folla dei tifosi. Poi, di colpo, si fermava. Accusava un guasto meccanico alla bicicletta. Si ritirava. E, per forza di cose, prendevano corpo e sostanza le voci di un abbandono voluto, per esser in grado di salire sull'aereo alle 7 del pomeriggio alla Malpensa, aereo diretto a Parigi, dove lo chiamavano impegni già sottoscritti per nuove riunioni in Francia. Gli organizzatori della gara non hanno perso tempo a tradurre in pratica il loro ragionevole disappunto ed ! hanno preannunciato un I esposto alla Lega del professionismo. A questo proposito i responsabili della manifestazione hanno dichiarato: « Nell'espósto abbiamo messo in evidenza il gesto antispor- tìvo della Maglia gialla, che, con il ritiro ingiustificato, ha gettato un vivo malcontento fra il pubblico; e siccome la maggior parte degli spettatori ha regolarmente pagato il biglietto d'ingresso, era anche logico che volesse assistere allo spettacolo offerto soprattutto da Gimondi. Invece il corridore, oltre a dimenticare questo particolare, non ha neppure tenuto conto che, per averlo della partita, avevamo versato 400 mila lire di ingaggio». A quanto risulta, anche l'abituale rapporto che il presidente della giurìa invia alla Lega del professionismo parlerà dell'episodio, sottolineando il fatto che il guasto denunciato dal corridore era rimediabile in tempo relativamente lieve e segnalando che Gimondi non aveva con sé la bicicletta di scorta come vuole il regolamento e che, inoltre, l'atleta ha rinunciato di continuare la gara con una bicicletta offertagli dalla Cynar, in attesa che il suo mezzo meccanico venisse riparato. Il rapporto si limita naturalmente ad esporre i fatti, senza trarre conclusioni, ma è fuor di dubbio che le apparenze sono contro il ragazzo di Sedrina, il quale, se non altro, ha peccato dì leggerezza. Gimondi è giovane, ha ventidue anni appena, forse più il desiderio di non scontentare gli organizzatori piuttosto che lo smodato desiderio di guadagno lo ha spinto ad accettare impegni troppo vicini nel tempo e troppo distanti nelle località. La Lega ora esaminerà sia il rapporto della giuria, sia l'esposto della società organizzatrice. Prenderà, se lo riterrà necessario, qualche provvedimento disciplinare, sotto forma di una multa. g- S-

Persone citate: Gimondi, Sartore

Luoghi citati: Francia, Maggiora, Parigi, Sedrina