Il piano presentato dai quattro occidentali

Il piano presentato dai quattro occidentali Il piano presentato dai quattro occidentali Il sovietico Tsarapkin lo ha respinto perché esso non accenna alla forza multilaterale (Dal ìtostro corrispondente) Ginevra, 17 agosto. Alla conferenza del disarmo di Ginevra il delegato americano, William Foster, ha presentato oggi il « pia?io occidentale » sul problema della non disseminazione delle armi nucleari, problema che da diverse settimane è all'ordine del giorno dei negoziati intavolati nella città del Lemano. Il documento, che è stato elaborato in comune dagli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l'Italia e il Canada — i quattro paesi che in seno al Comitato dei 17 rappresentano il mondo occidentale — consta di un preambolo e di sette articoli. Va subito sottolineato che gli osservatori internazionali hanno reagito favorevolmente al progetto di trattato occidentale, rilevando che esso costituisce una concreta base di lavoro, atta a dare un nuovo e forse decisivo impulso alle trattative sull'abolizione degli armamenti. In sostanza il piano occidentale, che riprende le tesi deL governo italiano, invita le potenze nucleari a impegnarsi a non fornire atomiche, sia dirett"-nerne che indirettamente, a Stati privi di armi nucleari. Inoltre le potenze nucleari s'impegnano a non prendere iniziative, politiche o industriali, suscettibili di fare aumentare il numero dei Paesi che attualmente sono in grado di fabbricare armi nucleari. I Paesi che non hanno le atomiche dovranno impegnarsi, almeno per un certo numero di anni, a non procurarsele. Tutti gli Stati aderenti al trattato — prosegue il documento — dovranno favorire i controlli internazionali sulla loro attività nucleare di carattere pacifico. Il trattato è aperto a tutti gli Stati che vogliano aderirvi ed esso entrerà in vigore quando sarà ratificato da un certo numero, non precisato, di governi, tra l quali obbligatoriamente quelli degli Stati Uniti, della Unione Sovietica e della Gran Bretagna. Infine l'accordo prevede anche una olausola cosiddetta liberatoria: può essere cioè denunciato nel caso che uno Stato ritenga che eventi straordinari abbiano messo in pericolo 1 suoi supremi interessi nazionali. Il progetto di trattato occidentale è redatto in cinque lingue, ossia in inglese, russo, spagnolo, francese e cinese. Tale circostanza lascia ritenere che sia desiderio delle potenze occidentali di estendere l'accordo alla Francia e alla Cina, che come si sa, non partecipano, almeno per il momento, ai negoziati sul di sarmo. II capo della delegazione sovietica, ambasciatore Tsarap kin, non appena ha avuto vi¬ sione del progetto occidentale sulla questione della non disseminazione delle armi atomiche, ha chiesto al delegato americano: « Il piano delle potenze occidentali esclude o no la creazione della forza multilaterale atomica o Qualsiasi altra forza similare? Soltanto una precisa risposta a tale riguardo consentirà al governo dell'Unione Sovietica di prendere ufficialmente posizione nei confronti del documento illustrato oggi dal delegato americano ». Quindi da parte sovietica l'attuale progetto, così com'è, senza l'esplicita dichiarazione riguardante la forza multilaterale Nato, viene respinto. Subito dopo l'odierna seduta plenaria, il progetto di trattato occidentale è stato presentato e illustrato in una conferenza-stampa che è stata tenuta per la prima volta in comune dai quattro delegati delle potenze occidentali, Foster, Chalfont, Cavalletti e Burns. Il rappresentante dell'Italia, ambasciatore Cavalletti, ha fra l'altro detto: «Credo che abbia grande importanza il fatto che per la prima volta dopo tre anni di discussiotti una concreta proposta sia stata presentata sul tavolo della conferenza. Per la prima volta abbiamo ora una base pratica e seria sulla quale discutere positivamente e raggiungere un accordo. Si tratta di una iniziativa occidentale. Per quanto riguarda l'Italia lo schema di trattato corrisponde alle nostre essenziali esigenze. Infatti esso ha lo scopo di arrestare una ulteriore diffusione degli armamenti nucleari. La proposta è il fruttuoso risultato della collaborazione di tutte le potenze occidentali, anche se ciascuna di esse abbia alcune particolari vedute, come del resto è normale nelle alleanze democratiche ». Oggi a Ginevra è stato anche diffuso l'appello lanciato dal presidente Johnson a tutti i 17 Paesi. Esso dice: « Gli Stati Uniti sono pronti a procedere con risolutezza e rapidità, affinché questa propo¬ sta sia tradotta nella realtà. 10 parlo a ìiome di tutti i miei compatrioti, quando riaffermo 11 nostro conuincimento che la pace del mondo esige rigorose limitazioni alla proliferazione delle armi ■nucleari >. Dopo aver osservato che questa politica viene seguita dall'America da venti anni a questa parte e dopo aver fatto presente che il trattato proposto oggi a Ginevra serve gli interessi tanto delle potenza atomiche quanto di quelle non in possesso di armi atomiche, Johnson dichiara: «La minaccia alla pace e alla stessa vita degli uomini è universale. Se la risposta è universale, la minaccia può essere sventata». Ricordando, infine, l'accordo parziale di Mosca sugli esperimenti nucleari, Johnson così conclude: «Dobbiamo proseguire questo cammino verso la pace, a Ginevra. E' il momento di agire; ed è già tardi. La sorte delle generazioni future si trova nelle nostre mani ». La Conferenza riprenderà lunedì prossimo dopo il viaggio dei delegati in Italia. I. f.

Persone citate: Burns, Cavalletti, Foster, Johnson, William Foster