Un nuovo «Piano verde» 1966-1970 per lo sviluppo dell'agricoltura

Un nuovo «Piano verde» 1966-1970 per lo sviluppo dell'agricoltura Presentato al Consiglio dell'economia e del lavoro Un nuovo «Piano verde» 1966-1970 per lo sviluppo dell'agricoltura Previsti interventi per il credito alle aziende, la stabilità dei prezzi, la meccanizzazione, le opere di bonifica - Il ministro Ferrari Aggradi dichiara: «Il programma tiene in conto particolare la partecipazione dell'Italia al Mec e le esperienze degli ultimi anni » (Nastro servizio particolare) Soma, 11 agosto. Il nuovo progetto di Piano verde, che dovrebbe contribuire in maniera preminente allo sviluppo dell'agricoltura italiana durante il quinquennio 1966'70, è stato trasmesso oggi al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro dal ministro Ferrari Aggradi. L'assemblea di Villa Lubtn dovrebbe esprimere il proprio parere entro la fine del mese prossimo, così da consentire al provvedimento di iniziare in ottobre il proprio «iter» parlamentare nella ragionevole speranza di poterlo concludere entro Natale. Il « Piano verde-ponte », approvato dalle due Camere il mese scorso, copre infatti solo il secondo semestre 1965; rientra quindi fra gli obiettivi politici del governo per la ripresa autunnale il varo tempestivo del nuovo Piano verde, in modo da evitare che un settore economico tanto importante rimanga all'inizio del 1966 privo di adeguati strumenti di propulsione. Secondo le indicazioni ufficiali, il nuovo piano contiene norme specifiche che regolano rispettivamente: 1) I servizi e le attività di interesse generale, quali la sperimentazione agraria, le attività dimostrative e l'assistenza, tecnica, l'assistenza alla cooperazione, la difesa fltosanitaria (ossia contro le malattie delle piante); 2) gli interventi per la stabilizzazione dei prezzi e l'organizzazione dei mercati agricoli, con particolare riguardo alla realizzazione di impianti d'interesse generale ed allo sviluppo delle strutture cooperative di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; 3) il credito di esercizio e la concessione di speciali agevolazioni creditizie per la meccanizzazione e per lo sviluppo della zootecnia; 4) lo sviluppo delle produzioni e l'adeguamento delle strutture aziendali, con provvidenze dirette soprattutto a favorire gli allevamenti zootecnici, le coltivazioni pregiate, nonché la razionale utilizzazione delle acque per l'irrigazione dei poderi; 5) lo sviluppo delle opere di irrigazione ed il completamento delle opere pubbliche di bonifica; 6) Io sviluppo forestale, attraverso l'esecuzione di rimboschimenti ad opera dello Stato, l'ampliamento del Demanio forestale, la costituzione di vivai, la concessione di agevolazioni per rimboschimenti volontari da parte di privati e per la migliore gestione dei patrimoni silvo-pastorali dei comuni e di altri enti. Il provvedimento comporterebbe inoltre notevoli semplificazioni di carattere burocratico ed un largo decentramento di competenze amministrative; verrebbero così soddisfatte le ripetute richieste degli agricoltori, soprattutto piccoli e medi, che hanno sempre lamentato le eccessive lungaggini procedurali con cui funzionari lontani e quasi inaccessibili bloccavano — magari 6enza neppure rendersene conto — l'applicazione degl'interventi auspicati dalla legge. Il ministro Ferrari Aggradi ha rilasciato oggi sul nuovo Piano verde un'ampia dichiarazione alla stampa, nella quale afferma tra l'altro: «La presentazione al Cnel del disegno di legge per lo sviluppo dell'agricoltura nel prossimo QuinQuennio conclude un lungo e costruttivo lavoro di approfondimento dei nostri problemi, di messa a punto degli obiettivi della nostra po litica, di ragionate scelte degli strumenti più adatti per perseguirli. Il provvedimento si inserisce con coerenza e chiarezza, nel programma di sviluppo economico nazionale di cui intende essere strumento efficace per garantire al paese il doveroso contri bufo dell'agricoltura e per acquisire a questa i mezzi e le risorse che sono necessari per la sua piena valorizzazione. Il provvedimento tiene portico lare conto delle esigenze di una nostra attiva partecipazione al Mercato Comune e fa tesoro delle esperienze di questi ultimi anni». Dopo aver ringraziato quanti hanno collaborato alla preparazione del provvedimento (rappresentanti delle catego rie agricole, economisti e po litici, compresi i colleghi di governo più direttamente in teressati), Ferrari Aggradi ha così proseguito: « Comincia ora una seconda fase di la varo, con dibattili che avran -no carattere pubblico e che 10 mi auguro si diffondano ovunque nel Paese. Mi sono incontrato nei giorni scorsi con 11 presidente del Cnel, on. Cam pilli, ed a nome del presidente del Consiglio gli ho esposto quanto il governo attende dall'alto consesso da lui presieduto. Sono certo che il Cnel vorrà darci, entro il termine indicato del 30 settembre, il suo autorevole parere e mi auguro che ciò valga a suscitare crescente interesse do parte della pubblica opinione». «L'agricoltura — ha concluso il ministro — ho bisogno di tante cose: fondamentale è proprio l'apporto di idee, di par¬ tecipazione attiva e di operante contributo da parte di tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questo settore e lo sviluppo armonico del nostro Paese». ar. ba.

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