Polemiche in Russia sui "giovani e l'amore" per l'ingenuo componimento di uno studente di Massimo Conti

Polemiche in Russia sui "giovani e l'amore" per l'ingenuo componimento di uno studente DIETRO IL PURITANESIMO UFFICIALE, GLI STESSI PROBLEMI DEGLI ALTRI PAESI Polemiche in Russia sui "giovani e l'amore" per l'ingenuo componimento di uno studente Il ragazzo, 15 anni, ha scritto che nella visita ad una pinacoteca gli era piaciuto soprattutto «quel quadro con una donna nuda» - L'episodio ha dato il via ad una clamorosa discussione pubblica - Finora il regime ha imposto un velo su ogni fatto del sesso - Freud è considerato poco serio - Ma la realtà è difficile da tacere - Esaurito in poche ore il primo trattato di educazione sessuale pubblicato nel Paese (Dal nostro corrispondente) Mosca, 10 agosto. Invitato ad indicare in un tema scolastico l'opera d'arte che l'aveva maggiormente colpito durante una visita alla Galleria Tetriukov di Mosca, uno studente di quindici anni ha scritto senz'ambagi: « Il quadro del pittore Brullov, quello che raffigura una donna nuda ». Allibito dalle confessioni dell'adolescente, l'insegnante della scuola di Mosca si consultò con i suoi colleghi: * Faccia finta di niente — esortarono i professori riuniti in consiglio —: ignori quello spudorato tema ». Lo scandaloso componimento, per ordine dello stesso insegnante, /» jm;ece letto in classe, alla presenza di tutti gli allievi, e fra i ragazzi del ginnasio si accese un serio dibattito sui temi dell'amore e del sesso. Riferito dalla Literaturnaja Gazeta, l'episodio ha fatto scoppiare una nuova e più dotta discussione, che evidentemente covava da tempo sotto le ceneri della reticenza quasi vittoriana che ha sempre ostacolato in Russia la trattazione di scubrosi argomenti: la scarsa inclinazione dei russi ad affrontare pubblicamente i temi più delicati della nostra vita è un elemento di costume molto antico; e questa naturale riservatezza, comprovata anche dalle opere della letteratura classica, ha favorito senza dubbio i calcoli degli uomini politici, che hanno voluto fare del puritanesimo un dato inoppugnabile della società comunista. Ciò non significa, però, che i russi, al pari degli altri popoli, non conoscano quei medesimi problemi che finora venivano sdegnosamente attribuiti alla decadenza del mondo occidentale. Il dibattito avvialo dalla Literaturnaja Gazeta ha permesso, anzi, di individuare anche qui il segno dei tempi. E le conclusioni cui sono pervenuti educatori e sociologi sono parse molto coraggiose, addirittura audaci per il clima culturale di questo Paese. Olga Nikoncick, vicedirettrice della sezione « Maternità » del Ministero per la Sanità pubblica, ha cosi puntualizzato i suoi pensieri: « L'educazione sessuale dei ragazzi è un settore importantissimo della moderna pedagogia. La congiura del silenzio non serve a nulla. Il guaio, però, è che nessuno finora si è mai occupato di questi problemi. Abbiamo cercato a più riprese di richiamare l'attenzione degli organi responsabili su quella materia: sforzi inutili ». Eduard Kostiaskin, direttore della Scuola statale n. 544 di Mosca, ha espresso un giudizio definitivo: « Non siamo in grado — ha detto — di dare risposte scientifiche ai problemi che interessano la nostra gioventù ». Tutte le personalità da noi intervistate, ha concluso l'importante rivista russa, ritengono indispensabile impartire ai ragazzi una conveniente educazione sui problemi dell'amore e del sesso. Si sono auspicati, anzi, studi, lavori scientifici, centri di ricerca sulla materia. L'interesse per la nuova disciplina è parso addirittura bruciante anche fra il grosso pubblico, che, mosso da interessi e curiosità non sempre scientifici, si e messo in cuccia delle rare opere sull'educazione sessuale. «Ragazzi e ragazze», il primo trattato del genere, apparso di recente, è sparito in poche ore dalle librerie di Mosca; e non basterà l'elevata tiratura della nuova opera annunciata in questi giorni, «Anatoli Gavrilovitch », «La vita sessuale dell'uomo » a soddisfare le migliaia di prenotazioni pervenute all'editore di Karkov. Per reazione alla «congiura del silenzio* mantenuto per decenni sulla scabrosa materia, si invocano da parte di pedagoghi innovazioni audaci, provvedimenti estremi quanto discutibili. Il prof. Korostelev, dell'Istituto di istruzione sanitaria di Mosca, si è imposto fra gli innovatori: t Propongo — ha scritto — di dotate le nostre aule scolastiche di riproduzioni di Veneri e di altri nudi: i bambini fin dalla più tenera età devono imparare ad ammirare senza turbamento la bellezza femminile ». In Russia, come altrove, i problemi maturano con lentezza, e si prevede che anche in questo caso ci vorrà del tempo prima che tutti accettino quelle riforme, già largamente sperimentate in alcuni Paesi occidentali. Nonostante tutto, le resistenze sono forti, anche fra gli educatori, staìido alle constatazioni delle Izvestia, che sembrano contraddire, quindi, la Literaturnaja Gazeta. A parte i giudizi discordanti, sussistono tuttora molte difficoltà obiettive. Si scopre soltanto adesso che in materia di educazione sessuale gli studi medici e pedagogici sono stati ingiustamente trascurati; clic nell'Unione Sovietica nessuno ha mai voluto o potuto scrivere un «rapporto Kinslcy »; che la intiera scienza psico-analitica non è mai stata presa in considerazione; e che Freud, infine, viene tuttora definito un «ciarlatano». Eppure, si è convinti che anche qui, con un notevole ritardo sull'Occidente, la « nuova discipliìia » può contribuire al chiarimento di certi problemi e giovare allo studio di alcuni fenomeni comuni ormai ad ogni Paese. La spregiudicatezza allarmante di molti giovani russi, le troppo labili unioni seguite da un numero crescente di divorzi e di separazio¬ ni di fatto, le inquietanti vicende di minorenni fuorviati dal vizio, che trapelano dalle misurate cronache sovietiche, a torto o a ragione, sono tutti fenomeni che vengono spiegati in larga parte con la mancanza di una educazione della gioventù in materia di amore, di sentimenti, di sesso. L. Zukhovizki, scrittore russo autore di una inchiesta in una «colonia di rieducazione », ha narrato squallide vicende di ragazze finite appena adolescenti sulla strada del vizio: « Marina Kovaliova si aggirava per le sale d'aspetto delle stazioni ferrovia¬ rie mangiando gelati e bevendo gassose; attaccava discorso con sconosciuti, seduta sulle panchine, le gambe accavallate e le ginocchia scoperte ». Marina Kovaliova è una delle tante giovinette incontrate dallo scrittore nella colonia, «che scappano di casa per conoscere la vita ». E' sempre diffìcile stabilire le responsabilità, in questi casi, ma Zukhovizki è convinto che la colpa, in primo luogo, sia degli educatori: « Secondo me — dice —, la colpa è della scuola, che si occupa poco e con scarso successo dell'educazione sessuale ed estetica — aggiunge — dei nostri giovani ». E' la educazione morale e della personalità quella che fa difetto, non certo — spiega — Je nozioni scientifiche che vengono impartite ai giovani. Il rapporto di causa ed effetto fra ignoranza e immoralità trova ora la sua convalida alla luce di queste fresche scoperte della pedagogia sovietica. A noi — conclude Zukhovizki — queste cose sono state insegnate da generazioni di maestri. Cominciò Socrate, più di duemila anni or sono, quando dissertava sulla conoscenza come radice della virtù. Massimo Conti

Persone citate: Eduard Kostiaskin, Freud, Kovaliova, Olga Nikoncick, Socrate

Luoghi citati: Mosca, Russia, Unione Sovietica