Arrestato il presunto capo della banda che rubò 50 chili d'oro a Loano
Arrestato il presunto capo della banda che rubò 50 chili d'oro a Loano Arrestato il presunto capo della banda che rubò 50 chili d'oro a Loano E' un trentacinquenne di Borghetto Santo Spirito - Bloccato in Valle Scrivia: aveva affittato una cascina e (sposato) si era fidanzato con una ragazza del posto - Condannato per furto, sei mesi fa era evaso da una casa di lavoro (Dal nostro corrispondente) Genova, 4 agosto. Uno dei presunti componenti la banda specializzata in furti di gioielli — si calcola che in pochi mesi abbia rubato preziosi per 200 milioni — è stato arrestato questa notte sulle alture di Ronco Scrivia. Si tratta di Lino Simonetti, di 34 anni, rivierasco di Borghetto Santo Spirito, ritenuto uno dei capi della banda. Il Simonetti, ricercato dai carabinieri e dalle questure di Genova, Savona, Milano e Bologna, faceva il turista in Valle Scrivia, nella località Miniceto, dove aveva affittato e arredato con ricercatezza una cascina. Da questa località andava e veniva con una «Alfa 2000» e pur essendo sposato da diversi anni si era fidanzato con una bella ragazza del posto. Una manovra sbagliata per entrare con l'«Alfa» in un viottolo che lo avrebbe portato nella cascina, gli è costata la cattura da parte dei carabinieri del nucleo di Genova e della tenenza di Ronco che lo sorvegliavano da vario tempo. Il Simonetti si è lasciato ammanettare senza reagire. Ha soltanto detto: « Con la storia dei gioielli io non c'entro per niente, sono venuto qui per sfuggire all'arresto essendo ricercato da sei mesi, da quando fuggii da una casa di lavoro ». Il Simonetti era stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per una serie di furti e truffe in varie città settentrionali. Questa mattina II capitano Martone ha effettuato un sopraluogo nella cascina a Miniceto ma non ha trovato alcuna traccia di gioielli. L'ufficiale dei carabinieri ha fatto anche una visita in casa della «fidanzata» e ha sequestrato alcuni oggetti d'oro di non rilevante valore regalati alla ragazza dal Simonetti. Quando il capitano ha svelato la verità ai genitori, la giovane, che era ignara di tutto, è impallidita e per poco non è svenuta tra le braccia del capitano. Uno del «colpi» attribuiti alla banda di cui il Simonetti sarebbe il capo, è quello di Loano dove due sconosciuti, il 27 luglio scorso, rubarono cinquanta chili d'oro (contenuti in due valigie) dall'auto che un rappresentante alessandrino, Mario Cerruti di 43 anni, aveva lasciato momentaneamente incustodita. Un cameriere di un albergo, involontario testimone oculare, disse di aver visto un uomo di circa 35 anni (il Simonetti ne ha 34) avvicinarsi correndo a una « Dauphine » chiara posteggiata sotto l'albergo dove lavora. «Era alto, bruno, con un paio di pantaloni lunghi estivi e una maglietta blu. Il suo comportamento mi ha incuriosito. E' saltato sull'auto ha ingranato la retromarcia e ha percorso una decina di metri. Dopo un istante è arrivato un altro, più piccolo. In mano aveva due grosse valigie nere, dovevano essere molto pesanti perché camminava a fatica cercando di correre ma non ci riusciva. L'altro è saltato dalla "Dauphine", ha spalancato la portiera di destra. Quello con le valigie ne ha gettata una dietro, sul sedile posterio re, l'altra l'ha tenuta fra i pie di, sedendosi vicino al guidatore. L'automobile è quindi partita velocissima prima ancora che la portiera si potesse chiudere ». Nel tardo pomeriggio il Si monetti è stato interrogato in carcere dalla polizia: egli ha respinto le accuse di partecipazione ai furti di gioielli a Fegli a Bologna a Savona e Loano; ha annunciato al capo della squadra mobile che pre senterà un memoriale alla magistratura dal quale emergerà chiaramente la sua estraneità ai fatti imputatigli. c. m iiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Persone citate: Lino Simonetti, Mario Cerruti, Martone, Ronco, Simonetti
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