Nuovi incidenti alla Camera di Atene assediata nella notte dalla folla in tumulto di Alberto Ronchey

Nuovi incidenti alla Camera di Atene assediata nella notte dalla folla in tumulto Nuovi incidenti alla Camera di Atene assediata nella notte dalla folla in tumulto Un ministro accolto in aula al grido di «Traditore! » - La seduta interrotta più volte da clamori altissimi - Papandreu continua a disertare il dibattito: attende il voto che deciderà certamente la caduta del premier Novas - La regina-madre Federika consiglierebbe un « governo forte » per controllare le elezioni (Dal nostro inviato speciale) Atene, 3 agosto. Il Parlamento greco è assediato anche stanotte dalla folla di Atene, che aspetta ormai dì ora in ora la caduta del governo Novas. In aula parlano gli uomini della destra, poiché Papandreu non riconosce il gabinetto formato dal re come un interlocutore legale. In piazza Sintagma la moltitudine grida. Queste masse protestano ormai a gran voce da diciotto giorni, e col trascoirere del tempo la carica d'ira collettiva sembra divenire più potente anziché esaurirsi. La tenacia del movimento popolare di Atene, il primo vero protagonista degli avvenimenti, forse ■ non ha esempio nelle agitazioni politiche degli ultimi anni in Europa. E chi osserva la moltitudine deve constatare che è trattenuta, non istigata. In realtà i militanti dell'Eda, ai quali viene attribuita dal governo l'iniziativa dei moti di piazza, sono quasi sempre più anziani, provati dalla guerra civile degli 80 mila morti, spesso con dieci o dodici anni di carcere sulle spalle. Essi temono che la crisi di questi giorni riconduca la lotta politica a una tragica esplosione, come quella del dopoguerra, e consigliano moderazione. Le masse ribelli sono diverse: soprattutto giovani operai del Pireo e studenti, che non hanno visto la guerra civile, non seguono un'ideologia precisa e manifestano una capacità di protesta radicale e insoppri mibile. Questo dato, se non ce ne fossero altri, dimo stra da solo perché il go verno Papandreu costituiva il solo equilibrio possibile nella Grecia degli anni sessanta, fra destra e sinistra Si può anche dire, la minima condizione di equili brio. E' difficile immaginare che cosa accadrà fra un giorno o due, se il re ?ion vorrà invitare a palazzo Papandreu, leader della maggioranza relativa, dopo la sconfitta di Novas. Per ora, la folla di piazza Sintagma aspetta che una « ghigliot Una parlamentare » futi zioni. Nell'aula, stasera soìio scoppiati nuovi tumulti.' Il ministro Mitsotakis, un altro degli uomini vicini alla Corte, è salito alla tribuna accolto da grida di « traditore.' » e « cospiratore.' ». Anche oggi la discussione, caotica e interrotta più volte da clamori altissimi, ricordava le cronache delle ultime sedute alle Cortes spagnole prima del pronunciamiento franchista. Nonostante l'ostinata pressione della reggia e della destra, che avrebbe potuto spingere Giorgio Papandreu al « fronte » comune con la estrema sinistra, ancor oggi si è appreso che il leader liberale è su posizioni prudenti. Egli non chiede i voti dei ventidue deputati dell'Eda e nemmeno la loro astensione, che come il voto gli cotisentirebbe di ottenere la maggioranza assoluta per la formazione d'un nuovo governo. Se il re non vorrà invitare di nuovo Papandreu a formare un governo, o se, come alcuni prevedono, rifiuterà persino di consultarlo, allora il senso di responso bilità della sinistra moderata verrà messo davvero a dura prova. I timori più dif fusi stanotte oscillano fra due ipotesi: che re Costan tino tenti di provocare una nuova scissione nell'Unione di centro offrendo l'incarico di formare il nuovo governo ad un « terzo uomo »; oppure che sciolga il Parlamento incaricando un governo « forte » e molto vi¬ cino alla Corte di promuovere e controllare le nuove elezioni. Quest'ultimo sareb be il consiglio della regina madre Federika. Alberto Ronchey Alla Camera greca un seguace di Papandreu interrompe il ministro Mitsokatis (Tel.)

Persone citate: Cortes, Giorgio Papandreu, Mitsokatis, Mitsotakis, Papandreu

Luoghi citati: Atene, Europa, Grecia