I due zaini ritrovati sulle Alpi Graie sono di uno scalatore morto nel 1964
I due zaini ritrovati sulle Alpi Graie sono di uno scalatore morto nel 1964 I due zaini ritrovati sulle Alpi Graie sono di uno scalatore morto nel 1964 La disgrazia avvenne nello scorso agosto - Un giovane di Firenze in ascensione con un amico nativo di Susa precipitò dalla Levanna Centrale (Nostro servizio particolare) Forno Alpi Graie, 31 luglio. I carabinieri di Ceresole hanno chiarito il mistero dei due zaini trovati ieri dagli scalatori torinesi, Luciano Martignone e Giovanni Gorlato, a poche decine di metri dalla vetta della Levanna Centrale. Essi furono abbandonati durante una sciagura alpinistica avvenuta il 10 agosto dello scorso anno, in conseguenza della quale morì l'escursionista Giuliano Quincini, di 34 anni, di Firenze che con il compagno Franco Geninatti, di 26 anni, nato a Susa ma da tempov residente a Firenze, stava scalando la Levanna Centrale. I due giovani erano partiti all'alba dal rifugio « Jervis » a quota 2250 ascendendo la cima lungo lo sperone nord. La evia», che è una delle più difficili, era stata affrontata e vinta con facilità dai due alpinisti. Arrivati in vetta verso mezzogiorno, dopo una sosta decisero di proseguire lungo la cresta della Levanna Centrale in direzione delia Levannetta, per poi scendere il canalone del Col Perdù, ed arrivare al rifugio Leonesi. Giunti ad un certo punto si trovarono di fronte un precipizio e tornarono indietro. Questa decisione fu fatale al Quincini. I due giovani invece di risalire la vetta l'aggirarono. Erano slegati, perché la cosa, secondo loro, non presentava difficoltà, dovendo soltanto strisciare lungo la parete, passando velocemente sugli appigli, perché questi erano friabili. Fu proprio la friabilità della roccia a tradire l'alpinista fiorentino. Infatti, appoggiatosi ad una lastra, questa cedeva ed il povero scalatore precipitava seguito dal pezzo di roccia che si abbatteva sul suo corpo dieci metri più in basso. . L'amico, Franco Geninattl, sceso verso il compagno per porgergli aiuto, capiva che ormai più nulla c'era da fare e si dirigeva allora verso Ceresole per dare l'allarme. Per far presto si liberò degli zaini. Da Ceresole partì una squadra di soccorso alpino al comando delia guida Gildo Bianchetti che rimase bloccata nella notte al rifugio Jervis. Il mattino seguente i soccorritori, raggiunta la vetta della Levanna Centrale, si portarono dove giaceva il corpo di Giuliano Quincini. Quattro giorni dopo un elicottero recuperò la salma. t. s.
Persone citate: Franco Geninatti, Franco Geninattl, Giovanni Gorlato, Giuliano Quincini, Jervis, Leonesi, Luciano Martignone
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