Il governo inglese vieta alla tv di fare pubblicità alle sigarette

Il governo inglese vieta alla tv di fare pubblicità alle sigarette Il governo inglese vieta alla tv di fare pubblicità alle sigarette Sarà invece lecita la «reclame» ai sigari ed al tabacco da pipa, che « non dovrebbero causare il cancro » - Le case produttrici di sigarette spendevano 10 miliardi di lire l'anno per la pubblicità (Dal nostro corrispondente) Londra, 31 luglio. Per disposizione governativa, a partire da mezzanotte, la televisione inglese non potrà più fare la pubblicità alle sigarette. Gli ultimi sketches pubblicitari contesi dalle diverse marche a colpi di milioni, sono stati trasmessi questa sera. Da domani sui teleschermi apparirà soltanto la pubblicità dei sigari, del tabacco da pipa e del tabacco da fiuto. Un portavoce del ministero della Sanità ha dichiarato: « D'esenzione è giustificata dal fatto che tali prodotti, al contrario delle sigarette, non dovrebbero causare cancro ai polmoni ». Il bando governativo colpisce soltanto la ITV, o televisione commerciale, poiché i due canali della BBC non fanno reclame di nessun tipo. Le diverse marche di sigarette spendevano complessivamente in pubblicità sei milioni di sterline l'anno, pari a dieci miliardi e cinquecento milioni di lire. Il drastico provvedimento maturò l'8 febbraio scorso. Quel giorno il ministro della Sanità, Kenneth Robinson, rilasciava ai Comuni la seguente dichiarazione: « Il numero delle vittime del cancro aiipolmoni è venuto crescendo in IInghilterra negli ultimi anni. j Fu di 23.940 persone nel 1961; di 2J/.860 nel 1962; di 27.800 nel 1963. Nei primi nove mesi i dei 1964 ci sono stati 20.850 morti, un aumento del 5 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il fenomeno è tanto più grave in quanto le vittime sono spesso di giovane età. Siamo persuasi che un'alta percentuale dei decessi è causata dall'eccessivo consumo di sigarette. < Il governo ha già adottato imponenti misure per combatterlo: ■ ha stampato opuscoli, manifesti, ha ordinato inchieste mediche e ha indetto conferenze. Ma tutto ciò non basta, anzi diventa inutile se si consente alle diverse marche di continuare la massiccia e suggestiva pubblicità alla televisione. Abbiamo deciso di abolire al più presto questa pubblicità ». Il bando governativo colpirà più gravemente la televisione commerciale che non le marche di tabacco. Alcune compagnie televisive minori traggono infatti la maggior parte dei loro utili dalla ré- iiiii li in li iiiiiiiiiMii illuni illuni un in iimiiiig clame delle sigarette, della birra e dei detersivi. La perdita potrebbe risultare irreparabile per esse, sebbene sperino di sopperirvi con sketches pubblicitari di altri prodotti, co- me elettrodomestici e automobili. Le marche di tabacco sono nvece già corse parzialmente ai ripari, affidando la loro pubblicità alle stazioni radio cosiddette pirate, che trasmetono abusivamente da navi ancorate al di fuori delle acque erritoriali inglesi, di fronte alla costa. Esse continueranno noltre a usufruire dei carteloni pubblicitari nelle strade e sui mezzi di trasporto pubblici, e soprattuto della reclame dei giornali, nella quale hanno sempre investito altretanto che nella televisione. E' probabile tuttavia che la campagna antifumo del governo non si fermerà a questo punto. Lo stesso ministro della Sanità, a conclusione del suo intervento di febbraio ai Comuni, annunciò che il provvedimento contro la pubblicià televisiva delle sigarette rappresentava solo un inizio: Stiamo esaminando tutte le altre forme di reclame — disse — per accertare quali sono e più pericolose. Altri provvedimenti saranno presi appena possibile. E' nostra intenzione proteggere specialmente ì giovani, i quali sono più sensibili degli adulti alla suggestione del fumo». Per l'abolizione della pubblicità giornaistica delle sigarette è necessario, a differenza di quella televisiva, una nuova legge. In Inghilterra infatti anche a televisione commerciale deve sottostare in speciali circostanze al controllo dello Stao, pure godendo amplissima ibertà e pure non essendo vincolata agli stessi obblighi della BBC. La stampa invece è privata. m< CJ.

Persone citate: Kenneth Robinson

Luoghi citati: Inghilterra, Londra