Il gentile invito di una scolara di Canale per richiamare i gitanti alla «Sagra delle pesche» di Giorgio Lunt

Il gentile invito di una scolara di Canale per richiamare i gitanti alla «Sagra delle pesche» «Quando scende la tempesta fuori si sente un urlo di dolore» Il gentile invito di una scolara di Canale per richiamare i gitanti alla «Sagra delle pesche» Ha scritto una lettera a « Specchio dei tempi » interpretando la speranza dei paesani - Da domani, per tutta la settimana, ai turisti verrà offerto in dono un sacchetto di frutti - Quest'anno il tempo è stato galantuomo con i coltivatori e il raccolto è più abbondante e pregiato del solito CDal nostro Inviato speciale! I pCanale, 23 luglio. zSilvana Tarabra, simpatica|ascolara undicenne, si era fatta l cnterprete nei giorni scorsi — mpresso «Specchio dei tempi» — della legittima speranza della popolazione del suo paese, Canale d'Alba: che molti turisti partecipino domenica alla 23"' « Sagra della pesca », il frutto che ha reso celebre (non solo in Italia) il piccolo centro del Cuneese tra le Langhe e il Monferrato. Probabilmente anche senza il gentile invito di Silvana le strade e le piazze di Canale sarebbero state invase da gitanti, perché le pesche di questa zona costituiscono un allettante richiamo. Ma la scolara ci teneva a confidare una iniziativa che merita il sincero plauso: da domenica e per tutta la settimana — il ciclo delle manifestazioni si concluderà il l-~ agosto — chiunque sosterà a Canale riceverà in omaggio un sacchetto di pesche. E Silvana Tarabra, beninteso, sarà una delle più zelanti distributrici dello squisito frutto. Stamane siamo andati a trovarla, perché ci facesse da guida nella visita a qualche pescheto Uno spettacolo quasi fiabesco, quello che offrono le colline di Canale con le piante che sem brano schiantarsi sotto il peso dei frutti vellutati e di gros sezza eccezionale. Una gioia per gU occhi, prima ancora che per :1 palato. Quest'anno il raccolto è ab bondante e più pregiato del solito. Il tempo ha voluto essere galantuomo con i coltivatori — che spesso vedono distruggere o decimare dalla grandine le fatiche di un'intera annata —, il giusto dosaggio tra sole c accmmidpccsfcdir«lltcPtteFbpszcasi pioggia ha portato la produzione ad un livello superiore al previsto. Lo confermano le colonne di camion che ogni po meriggio alle 17, quando si apre il mercato, attendono di caricare i suggestivi plateaux che andranno ad allietare le mense non solo dei torinesi, ma soprattutto dei genovesi e in genere degli abitanti delle due regioni. Per i circa 5000 canalesi, le pesche rappresentano il principale cespite. Almeno il 60 per cento della popolazione vive sulla coltivazione di questo frutto, anche se le campagne circostanti vantano altri prodotti che i buongustai non ignorano: dall'eccellente barbera, dal nebbiolo alle prugne «californiane», dalle pere ai salumi. Perché le pesche di Canale — che ha addirittura assunto come simbolo il frutto, poiché adesso si chiama Canale del Pesco — sono le più apprezzate, per sapore e qualità, rispetto a quelle che provengono ad esempio dal Veronese o dal Ferrarese? I contadini attribuiscono al terreno il merito principale, ma bisogna riconoscere che la lenta, efficace selezione è anche opera loro: attraverso innesti e cure particolari sono riusciti a produrre alcune varietà di pesche che si distinguono dalle consimili. Qui la parola « pesca » non si pronuncia mai: basta dir?. « Trionfo liscio », c Gondar », « Lenin » o « Varie », perché tutti capiscano a quale tipo di frutto si allude (le « Varie» sono quelle che non hanno un marchio definito, sono state battezzate dal coltivatore con il suo nome o soprannome) Quanto peso abbiano le pe¬ sche nell'economia di Canale ce lo spiega il sindaco, signor Piero Bracco. « I quantitativi che ogni giorno affluiscono sui mercato si aggirano tra gli 800 e i 1200 miriagrammi. Tenendo conto che la "stagione" dura un mese e mezzo, nelle annate buone Canale produce in media oltre 450 tonnellate di pesche. Quest'anno il raccolto si smaltisce in fretta, perché il prezzo è molto vantaggioso: finora è di 6501200 lire al miriagrammo, a seconda della qualità e dell'inevitabile legge della domanda e dell'offerta *. Il mercato delle pesche ha tradizioni antichissime, ma negli ultimi tempi aveva registrato un allarmante declino. Molti coltivatori del circondario non portavano più a Canale i loro prodotti, preferivano venderli nella cascina o sui mercatini locali, favorendo inconsciamente la speculazione da parte degli incettatori. L'urbanesimo, che richiamava nelle grandi città i giovani agricoltori, aveva contribuito ad aggravare la crisi. Il nuovo sindaco e i suoi collaboratori in seno al Consiglio comunale cercano di far rifiorire la tradizione. Hanno stanziato una cifra notevole per una serie di manifestazioni che non mancheranno di rivelarsi utili. I] programma — illustrato da un pregevole « numero unico » — ò ampio e attraente per tutta la settimana della sagra. Domenica dopo l'apertura ufficiale alle 10 e la Messa al campo presso il monumento ai Caduti i bersaglieri delle sezioni del Ouneese — dalle dinamiche « piume al vento » di Bra (fe- tali, esibizioni di cori popola- V* . . ,. f,,^,,^: hì -serate danzanti, fuochi d'lri artificio: un'ottima occasione per trascorrere qualche ora serena, tra gente ospitale, in una pittoresca oasi quasi alle porte di Torino. Giorgio Lunt S^^ASf^kEldovi, Fossano, Saluzzo, Raeconigi e Cuneo — sfileranno con le fanfare, recando una nota festosa nella cittadina fondata dai Visigoti. Gare sportive, recitals di poesie dialet¬ lllH

Persone citate: Ferrarese, Lenin, Piero Bracco, Saluzzo, Silvana Tarabra, Tarabra, Veronese

Luoghi citati: Bra, Canale, Fossano, Gondar, Italia, Torino