Quattro province interessate al traioro sopra Garessio

Quattro province interessate al traioro sopra Garessio Quattro province interessate al traioro sopra Garessio Domani il nuovo progetto verrà discusso da rappresentanti di Torino, Cuneo, Savona e Imperia (Dal nostro corrispondenteJ Cuneo, 23 luglio. Aperto il traforo del Monte Bianco, a Torino si rilancia il progetto di una galleria autostradale sotto il Fréjus, accanto al tunnel ferroviario; un poco in sordina si auspica anche il traforo del Colle della Croce, in alta Val Pellice; a Cuneo si è costituita ormai da un anno la società per il trafero del Ciriegia, che ha già all'attivo un capitale di oltre 4 miliardi. Il tunnel del Ciriegia, riducendo a 111 km la distanza fra Cuneo e Nizza, sarà il più comodo e celere mezzo di comunicazione fra il Piemonte e il Mezzogiorno francese. Ma la Provincia Granda è parimenti interessata al traforo del colle San Bernardo, di cui si discute da almeno venti anni; una questione che è sempre stata a cuore anche ai torinesi poiché investe il problema delle comunicazioni fra il Piemonte e la Liguria, in particolare di quel tratto che va da Finale a Sanremo. Ed è proprio sul traforo del San Bernardo — familiarmente chiamato «San Bernardino» dagli automobilisti — che si svolgerà domenica a Garessio un importante convegno interregionale promosso dal Comune e dall'Azienda autonoma di soggiorno. Insieme al sottosegretario ai Lavori Pubblici on. Romita saranno presenti i parlamentari, i presidenti delle amministrazioni provinciali, degli enti pubblici, sindaci e amministratori delle quattro province più direttamente interessate: Cuneo, Torino, Savona, Imperia. Del traforo del colle, situato a 950 m. di altezza sulla provinciale Garessio-Albenga, se ne parlò per la prima volta in termini concreti nel 1950, quando da Cuneo si inoltrarono ai ministero dei Lavori Pubblici due successive domande, tendenti ad ammettere il proget¬ to del tunnel ai benefici della legge Tupini del 1949. Otto anni dopo si fecero sotto due società inglesi, la prima delle quali offri di par tecipare alle spese del traforo per il 50?i contro la concessione della riscossione del pe daggio per un decennio; la seconda offrì di accollarsi tutta la spesa, chiedendo però il pedaggio per 30 anni. Non se ne fece nulla, poiché ai due gruppi d'oltre Manica non parvero sufficienti le garanzie sul minimo del traffico e delle entrate. E' del 1961, infine, il progetto degli ingg. France sco e Carlo Lupi, che, dopo successiva rielaborazione ese guita in seguito a varianti proposte dall'Anas, appare ora nella sua stesura definitiva Innanzitutto il progetto Lupi non prevede più soltanto l'apertura di un tunnel sotto il colle, ma l'esecuzione dell'autostrada Garessio-Leca di Albenga, dove questa si innesterebbe alla costruenda « au tostrada dei Fiori ». L'arteria prenderebbe le mosse poco fuori Garessio, bucando poi il colle con un tunnel dello svi luppo di 2300 m. e una pen denza del 2,45fc, con sbocco nella valle del Neva. a Case Mattia di Cerisola. La sede stradale è prevista tutta sulla destra orografica del Neva con pendenza massima del 49ó; la carreggiata (due cor sie, più quella di sorpasso) sarà di m. 10,50, con banchine laterali di m. 0,75. La lunghezza dell'autostrada Garessio-Leca sarà di 24 km contro i 36 dell'attuale impervio tracciato. I vantaggi Sveltimento del traffico fra Piemonte e Liguria; riduzione del tragitto Torino-mare a poco più di due ore e mezzo di auto ed eliminazione degli inconvenienti tipici dei colle costituiti dalla neve l'inverno e dalla nebbia in tutte le sta g'oni- n. Ri.

Persone citate: Carlo Lupi, Case Mattia, Cerisola, Granda, Neva, Tupini