Il pauroso sinistro ieri mattina nel centro della città

Il pauroso sinistro ieri mattina nel centro della città Il pauroso sinistro ieri mattina nel centro della città Una casa abitata è crollata ad Alba Per fortuna in quel momento vi era un solo inquilino che si è salvato - Il cedimento forse causato dai lavori di demolizione di edifici vicini - Sgomberate 7 famiglie Le macerie della casa di tre piani crollata ieri mattina in via Cavour ad Alba (Dal nostro corrispondente) Alba, 22 luglio. Un'intera ala di un fabbricato è crollata improvvisamente stamane ad Alba. Il crollo — solo per un caso fortunato non si sono avute vittime — è avvenuto alle ore 9 al numero 23 di via Cavour. Qui. da giorni alcuni operai stanno demolendo un gruppo di vecchi fabbricati con l'ausilio di pale meccaniche. I lavori, svolti dall'impresa Giorgis di Torino, sono diretti dall'architetto Ruggi e dall'ing. Gianoli. Sull'area, di proprietà del cav. Cesare Pio, di Alba, dovrà sorgere un grande palazzo. Ai due lati del grande appezzamento sorgono degli edifici. Il crollo è appunto avvenuto in uno di questi, ed esattamente in quello del commerciante Antonio Perucca. C'è chi dice che causa del crollo sia il profondo scavo già effettuato proprio sotto il mu ro di sostegno; altri invece lo attribuiscono alle vibrazioni dei mezzi meccanici in funzio ne. Fino a pochi istanti prima del cedimento in una camera da letto della casa si trovava il pensionato Giovanni Bongiovanni, di 77 anni. La moglie Luigia Pressenda, di 60 anni, era andata al mercato. « Ero a letto sveglio — ci ha raccontato il pensionato, ancora in preda a un forte choo quando, tra il frastuono de la pala meccanica, ho avvertito degli scricchiolii. Dappri ma ho pensato che i rumori provenissero dal magazzino di legname situato sopra la camera, e non vi ho fatto troppo caso. Poi ho udito bussare con insistenza alla porta e qualcuno che mi chiamava. Era l'ing. Boffa che si era precipitato a dare l'allarme. Sono sceso dal letto, e mi sono diretto, con i pantaloni ancora in mano, verso la porta d'ingresso. Ho appena fatto in tempo ad aprire e ad uscire che subito, con un fragoroso boato, crollava tutta quella parte della casa, mentre io rimanevo illeso in cima alle scale ». Con la camera del pensionato e relativo terrazzo, situa ti al secondo piano dell'edificio, sono andati distrutti: un magazzino pieno di carbone posto al piano terreno, un terrazzo e due camere al primo piano, fortunatamente vuote da alcuni giorni, una stanza al terzo e ultimo piano, adibita a ripostiglio, nella quale si trovavano del legname e delle damigiane. Sul posto sono subito accorsi | i vigili del fuoco e i carabinie-j ri di Alba, che hanno provve-: duto a smuovere i muri peri-| colanti. Sono pure intervenuti alcuni tecnici comunali, che hanno esaminato la situazione di tutto lo stabile. Il sindaco, visto il rapporto dell'Ufficio tecnico, ha dichiarato inabitabile |la casa, ordinando l'evacuazio¬ ne immediata delle sette famiglie che l'occupavano, e precisamente quelle di Giovanni Bongiovanni, Giovanni Negro, Antonio Perucca, Giovanni Pagliano, Giovanni Mollo, Domenico Voglino e Remo Carosso. Nulla dì preciso è dato sapere finora sull'entità dei danni. Secondo alcune voci si aggirerebbero sui 20-30 milioni. Cinque minatori uccisi da scoppi di gas in Germania Altri cinque feriti - Le esplosioni nel bacino della Rulir (Dal nostro corrispondente) Bonn, 22 luglio. Una serie di esplosioni di gas nella miniera «Moncenisio» di Herne, nel bacino della Ruhr, ha causato oggi la morte di cinque operai e il ferimento di altri dodici che hanno riportato ustioni gravissime e sono in pericolo di vita all'ospedale di Bochum. Il primo scoppio è avvenuto alle 9 in una galleria abbandonata, a mille metri di profondità, nella quale due giorni fa si era sviluppato un incendio. Una squadra di specialisti era scesa per spegnere gli ultimi focolai. Improvvisamente è avvenuto lo scoppio che ha fatto crollare circa cento metri di galleria, seppellendo cinque uomini e ustionandone altri cinque. Dei sepolti soltanto uno è stato ritrovato, morto. Gli altri quattro sono dati per dispersi, ma sono da considerare morti. Dm-ante tutta la. giornata non hanno dato alcun segno, né con il telefono né con colpi o grida. A mezzogiorno, mentre le squadre di soccorso scavavano febbrilmente per raggiungere i sepolti, è avvenuto un secondo scoppio e altri cinque uomini sono rimasti gravemente ustionati. Tre ore più tardi, alle 15, un terzo scoppio di gas, con altri due feriti. A questo punto la direzione della miniera ha ordinato di sospendere le operazioni di soccorso, diventate troppo rischiose. Per i quattro minatori ancora sepolti è così caduta ogni speranza di salvezza, t. s.

Luoghi citati: Alba, Bonn, Germania, Moncenisio, Ruhr, Torino