Possibile il «rilancio» del Mec su una nuova base di accordo di Sandro Doglio

Possibile il «rilancio» del Mec su una nuova base di accordo Uopo la rottura provocata da ila JFrane in Possibile il «rilancio» del Mec su una nuova base di accordo L'esecutivo della Comunità sta preparando il documento che dovrebbe permettere la ripresa del dialogo - Si pensa di accelerare l'entrata in vigore del Mercato comune agricolo (forse già dal luglio 1967) e rinviare i problemi più squisitamente politici " (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 20 luglio. Ieri sera fino a tarda ora la commissione del Mec ha discusso il documento grazie al quale dovrebbe essere ricomposta l'unità dei sei Paesi del Mercato Comune. Anche se le discussioni durano ormai da parecchi giorni, il documento non è ancora ultimato. Lo sarà, forse, giovedì prossimo. Si tratta di dosare con grande attenzione le proposte — e persin le parole — per non urtare la suscettibilità dei francesi, per non cedere troppo di fronte alle pretese e agli ultimatum di Parigi e per permettere all'Europa del Mec di mantenere quel dinamismo che le ha permesso di fare tanti e così sensazionali progressi dal 1958 a oggi. Ma dalla drammatica rottura della notte del 30 giugno, sono già trascorsi venti giorni, e in questo periodo i'integrazione economica dell'Europa, per la prima volta in questi ultimi sette anni, ha segnato il passo. Nonostante le difficoltà frapposte dai francesi che, mettendo in atto le minacce, non partecipano alle riunio ni comunitarie, a Bruxelles si è abbastanza ottimisti. Gli incontri recenti tra i ministri degli Esteri di Olanda, Belgio, Italia e con il responsabile della politica estera francese, Couve De Murville, e più ancora i colloqui a Courmayeur tra il presidente Saragat e il generale De Gaulle, hanno dimostrato che non esiste da parte francese la volontà di rompere definitivamente il Mec, così come da parte degli altri cinque paesi sembra ci sia una certa disposizione a concedere qualcosa alla Francia pur di riprendere il dialogo interrotto. Tecnicamente, si sottoli nea a Bruxelles, le possibilità di ripresa esistono. Negli ambienti della commissione si è anzi addirittura certi che questa ripresa avverrà entro breve termine: se non già nel corso del Consiglio dei ministri degli Esteri (che si riunirà lunedì prossimo sotto la presidenza di Fanfani, e al quale però la Francia non parte ciperà), molto probabilmen te in settembre. Il documento al quale lavorano i nove commissari (tra i quali due italiani: il vice presidente prof. Lionello Levi Sandri e l'ambasciatore Guido Colonna di Pattano ) è circondato dal massimo segreto. Sulla base delle poche indiscrezioni è tuttavia possibile desumerne le grandi linee. Cerchiamo di riassumerle: Regolamento per il finanziamento dell'agricoltura — Verrebbero accettate in gran parte le richieste italiane. La chiave di ripartizione delle spese fra i Paesi verrebbe fissata per cinque anni, ma con la possibilità di rivederle tra due anni: così il maggiore contrasto tra Italia e Francia verrebbe praticamente eliminato Creazione di risorse finanziarie autonome della Comunità — Verrebbe stabilito che i dazi doganali saranno versati nelle casse del Mec invece che in quelle dei singoli Paesi solo a par tire dal 1970, anziché dal 1967, come era stato proposto in un primo tempo; Aumento dei poteri del Parlamento europeo — In conseguenza del ritardo del la creazione delle fonti di risorse finanziarie autono me, anche il problema del controllo democratico per derebbe parte dell'urgenza molto probabilmente si riuscirà a trovare una formula di compromesso accettabile anche dalla Francia. Mercato comune agricolo — Verrà realizzato completamente entro il 1" iuglio '67; questo sarà il fatto nuovo, molto positivo per l'Europa perché accelera l'integrazione economica. A quella stessa data verranno pure eliminati totalmente i dazi doganali per tutti i prodotti che ancora vengono percepiti alle frontiere tra i Paesi del Mec. Cauti sondaggi fra le varie capitali hanno permesso di accertare che su queste basi è possibile un accordo. Il Mercatc Comune può dun¬ qmrxcdlmmnp que riprendere il suo cammino: il solo problema che rimane — si ritiene a Bruxelles — è di trovare l'occasione e il modo di riprendere il dialogo e discutere le nuove proposte della commissione. Il Consiglio dei ministri degli Esteri di lunedì prossimo permetterà probabilmente dì saperne di più a questo proposito. Sandro Doglio

Persone citate: De Gaulle, Fanfani, Guido Colonna, Lionello Levi Sandri, Saragat