E' morto Syngman Rhee l'ex presidente della Corea

E' morto Syngman Rhee l'ex presidente della Corea L'uomo della guerra contro i coni uni siti E' morto Syngman Rhee l'ex presidente della Corea Aveva 90 anni ■ Stroncato da collasso cardiaco nell'esilio di Honolulu Tenace oppositore della monarchia feudale coreana, quando salì al potere nel 1948 istituì un regime autoritario: nel '60 fu deposto (Nostro servizio particolare) Washington, 19 luglio. L'ex presidente della Corea, Syngman Rhee, è morto oggi in seguito a un collasso cardiaco, all'ospedale Maunalani di Honolulu, nelle Hawaii. Aveva 90 anni. Al momento del trapasso erano accanto allo statista coreano la moglie austriaca Francesca Donner e il figlio adottivo Rhee In Soo. Da qualche mese la salute di Syngman Rhee era andata lentamente declinando e le sue condizioni si erano tanto aggravate che i medici non avevano potuto esaudire il suo ultimo desiderio di ritornare in patria per morire. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate tanto che il figlio adottivo era giunto dalla Corea una settimana fa. Syngman Rhee era nato il 26 marzo 1875 da una famiglia imparentata alla lontana con la dinastia di Ri, che era stata al potere in Corea dal 1486 al 1910 reggendo il paese con sistemi feudali. Apprese le mo derne teorie occidentali e par tecipò attivamente ai movi menti contro la monarchia, a capo di gruppi studenteschi. Arrestato nel 1897, fu condannato al carcere a vita e ferocemente torturato, tanto che per tutta la vita portò le tracce delle ferite infertegli nelle mani. In prigione sì convertì al Cristianesimo • ed organizzò dei corsi di istruzione per compagni di reclusione. Nel 1904 scrisse il libro Spirito di indipendenza che più tardi doveva divenire una specie di credo politico della rinascente nazione coreana. Nello stesso anno, beneficiando di una generale amnistia, fu li berato e partì immediatamente per gli Stati Uniti dove studiò per sei anni nelle Università di Princeton, Harward e Geor ge Washington, laureandosi in fine in filosofia e teologia. Ritornò in Corea nel 1911 dopo l'occupazione giapponese, ma per la sua violenta opposizio ne agli invasori, fu costretto a riparare in Cina dove diven ne presidente del governo co reano in esilio. Di qui orga nizzò attivamente una serie di raids contro i giapponesi partendo dai confini della Manciù ria e ottenne tali successi in queste azioni che fu posta sul suo capo una taglia di 100.000 dollari. Nel 1921 tornò in America per cercare d'ottenere l'appoggio degli Stati Uniti al suo governo. Durante il soggiorno amerl cano, Syngman Rhee sposò nel 1934 l'austriaca Francesca Donner che doveva rimaner gli fedelmente al fianco nelle alterne fortune che lo atten devano. Tornato in patria do po la resa giapponese, sfuggì a numerosi attentati. Eletto dapprima presidente dell'as semblea costituente, divenne primo presidente della giova ne repubblica coreana nel luglio del 1948 all'età di 73 anni. Frattanto il suo paese soffriva della divisione che si era ve nuta a creare lungo la linea del 38" parallelo quando le trup pe americane dal Sud e quelle sovietiche dal Nord avevano avanzato contro i giapponesi In disfatta. La prima preoccupazione del nuovo presidente fu quella di cominciare a costituire un esercito nel vano tentativo di riunire il territorio nazionale abbattendo il governo di Pyongyang appoggiato dai comunisti. In questo periodo attaccò violentemente gli Stati Uniti per la loro acquiescenza allo stato di cose che si era creato Rhee mise al bando le organizzazioni di sinistra, ricevendo non poche critiche per il suo sistema di governo « auto ritario ». Il 25 giugno del 1950 la Corea del Nord scese apertamente in guerra e l'esercito di Syngman Rhee non fu in grado di contrastarne efficacemente l'avanzata. La capitale fu trasferita due volte sempre più a sud, prima a Taegu i poi a Pusan. Rhee dovette allora lasciare il comando delle operazioni militari agli americani i quali a prezzo di grandi sacrifici riuscirono a riportare il confine sulle posizioni primitive fino a quando non fu possibile sti lare una tregua nel luglio del 1953. Rhee tentò con tutti mezzi a sua disposizione di non accettare il fatto compiuto di continuare la guerra per proprio conto. Rimase sempre fermamente convinto che l'armistizio era stato un errore ed un tradimento per la sua patria rifiutandosi di accettare qualsiasi accordo o compromesso con i comunisti. Nonostante la forte opposizione interna contro la quale usò metodi drastici, Rhee fu rieletto alla presidenza per successivi periodi di 4 anni nel 1952 e nel 1956. Un mese appena dopo la sua rielezione, nel 1960, fu deposto da un movimento popolare in drammatiche circostanze e si recò in esilio alle Hawaii di dove non doveva più far ritorno in patria. Il nuovo governo temeva infatti che la sua presenza nel paese potesse provocare nuovi disordini. (Agenzia Italia) L'ex presidente coreano Syngman Rhee (Telefoto)